A scuola di fallimento
Come trasformare gli errori in opportunità
Image by Ian Kim on Unsplash.com
Ti è mai capitato di pensare di aver commesso un errore irrecuperabile? Che, a causa di un insuccesso personale o lavorativo, la tua vita perdesse di valore, senza aver più nessuna possibilità di ricominciare daccapo?
Niente paura: è un’esperienza molto comune! La percezione che abbiamo di noi stessi, infatti, è spesso legata agli obiettivi che riusciamo a raggiungere, al fatto di poter ottenere ciò a cui teniamo. Quindi, se questo non accade, ci mettiamo profondamente in discussione.
È un fatto talmente frequente, che a Modena è nata la Scuola di fallimento, un luogo in cui si impara a gestire l’insuccesso, a considerarlo come un avvenimento normale della vita, un vissuto come un altro che non deve farci dubitare di noi stessi, ma insegnarci a riflettere sulle nostre caratteristiche personali e su quello che possiamo fare per valorizzarle e renderle più funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Questa scuola, quindi, insegna a guardare all’errore in modo rivoluzionario rispetto a quello a cui si è solitamente abituati, dal momento che, diversamente da come molti pensano, il fallimento, lungi dal rappresentare motivo di vergogna, si può rivelare un’importante occasione di crescita.
Veicolando la cultura dell’errore come strumento di apprendimento, la scuola mira quindi a sovvertirne la percezione disfunzionale, promuovendone una visione positiva.
La scuola offre un’esperienza formativa completa, rivolta sia ai singoli individui che alle organizzazioni. Vengono affrontati gli aspetti psicologici, sociologici ed economici del fallimento, analizzato anche da un punto di vista storico. Si mostra agli allievi come le emozioni negative possano essere trasformate in motivazione positiva, non solo teoricamente, ma anche attraverso dei workshop, durante i quali gli studenti condividono le loro esperienze, mettendosi in gioco al fine di sviluppare resilienza e cominciare a vedere gli errori come opportunità di apprendimento.
Quanto è importante promuovere una visione positiva del fallimento
La scuola ospita regolarmente imprenditori, artisti, sportivi e professionisti, che raccontano, insieme alle loro esperienze di fallimento, anche come ce l’hanno fatta, come sono riusciti ad alzarsi e a ricominciare da capo, il più delle volte vivendo un’esperienza ancora più appagante della precedente.
Il fatto di mostrarsi umani, e non delle macchine infallibili, ha un forte impatto sui partecipanti, che cominciano a far proprio il concetto che non è necessario essere perfetti per darsi da fare, per dedicarsi a progetti importanti, per continuare ad andare avanti nonostante le cadute. Anzi, proprio grazie a queste è possibile assumere delle prospettive diverse, che spesso si rivelano vincenti.
Facendosi promotrice di una percezione favorevole del concetto di insuccesso, la scuola contribuisce quindi a creare una cultura più aperta e tollerante, non rigida sul concetto di giusto o sbagliato, ma capace di arricchirsi grazie alla grande varietà delle esperienze umane, dalle quali tutti noi abbiamo molto da imparare.
Spesso le persone temono il fallimento al punto da rimanere paralizzate e a non tentare nemmeno di iniziare un nuovo progetto. Questa scuola fornisce gli strumenti necessari per affrontare i rischi con fiducia, dimostrando che anche gli insuccessi possono rappresentare preziose lezioni di vita e delle opportunità per migliorarsi.
Si tratta quindi di un approccio che si pone come obiettivo quello di aiutare a formare una nuova generazione di individui più resilienti e capaci di affrontare la società attuale, caratterizzata da un alto tasso di competizione e dalla difficoltà ad accettare le “imperfezioni” tipiche dell’esistenza.
Perché, come dice la fondatrice della scuola Francesca Corrado,
Ad un certo punto della vita comprendi che la perfezione non solo non esiste, che tutto è perfettibile, ma che in fondo la perfezione è noiosa e che l’unica cosa che conta è agire e aspirare a fare oggi meglio di ieri.
Giulia Adamo
Autrice
Bio | Articoli
……………………………………………………………..