Arteterapia
Quando l’Arte diventa terapeutica
Associate alla parola “terapia” ci sono tante discipline, tra cui l’arte. Ma “arte” comprende molti ambiti: la musica, il teatro, la danza, l’arteterapia che utilizza i materiali artistici come prevenzione, supporto e trattamento.
È proprio di quest’ultima che andremo ad approfondire in questo articolo.
In che modo essa diventa terapeutica? Nel modo in cui consente alle persone di prendere coscienza di sé stesse, del proprio mondo, dei propri limiti e delle proprie possibilità attivando un processo creativo sano.
Attraverso i diversi materiali artistici (materiali secchi, liquidi, malleabili e new media) la persona sviluppa un percorso arteterapeutico mediante il quale avrà la possibilità di ricreare il proprio mondo, sia esso interno che esterno, ricostruirlo, reinterpretarlo e farlo proprio attraverso il linguaggio visivo al fine di prenderne coscienza ed elaborarlo.
Ogni esperienza, ogni vita, ha bisogno di essere raccontata, descritta, ha bisogno di lasciare un segno per essere compresa meglio.
Dentro l’Arteterapia
L’arteterapia è l’arte della narrazione attraverso il linguaggio visivo. Gli elementi che compongono questo linguaggio, linea, colore, forma, luci e ombre, spazi etc., vanno a creare sul supporto immagini, luoghi, scene, oggetti e situazioni di vita che appartengono alla persona che le sta producendo, dandole così modo di renderli visibili e “abitarli” e viverli non solo inconsciamente, ma anche consapevolmente.
La forza e il senso dell’arteterapia stanno proprio in questo: raggiungere spazi profondi e sconosciuti dove le parole non arrivano, superando lo stato di coscienza, facendo emergere dall’inconscio senza alcun filtro quanto vi è di più nascosto ma anche di più vero nell’individuo e soprattutto, quindi, rendere visibile ciò che è invisibile.
Presupposto dell’arteterapia è che i manufatti artistici degli utenti veicolano contenuti intimi e di relazione; nell’organizzare linee, spazi, colori in una composizione grafico pittorica, nel plasmare materiali malleabili, creare collage, la persona organizza pensieri, regola emozioni, modula conflitti e cerca significati, dando così all’arteterapia il “ruolo” di specchio delle vicende interne ed esterne.
Di conseguenza, attraverso una concatenazione di materie e forme, di icone, rappresentazioni e simboli il paziente ricerca e trova, coabitando con l’arteterapeuta, il proprio stile espressivo che gli consentirà di dare forma al personale percorso creativo.
Proprio per questo gli atelier di arteterapia vanno strutturati per permettere un percorso introspettivo (mondo interno) e una ri-abilitazione alla realtà (mondo esterno).
Materiali d’arte
A dipingere, ricreare e reinterpretare la realtà attraverso l’arte e le sue tecniche non sono solo gli artisti in generale, ma anche le persone che, attraverso l’arteterapia, si apprestano a svolgere un percorso terapeutico.
I materiali artistici sono i mezzi attraverso i quali la persona ha la possibilità di veicolare vissuti, pensieri, ricordi, stati d’animo. Parliamo di matite, pastelli a olio, pennarelli, china, carboncino, gessetti, tempere, acquerelli, acrilici, creta e altri materiali malleabili, fotografie, collage, video.
L’aspetto principale, quando si parla di materiali in arteterapia, è che c’è un materiale adatto per ogni persona (non tutti i materiali vanno bene per tutte le persone!) e c’è un materiale adatto per ogni area dell’esperienza umana: area cognitiva, area emotiva, area dell’immaginario e area corporea.
I materiali in dettaglio
I materiali secchi (matite, pastelli a olio, pennarelli, china, carboncino, gessetti) attivano principalmente gli aspetti cognitivi, le costruzioni logiche. Attraverso questi materiali si raccontano storie, si fanno le forme, i contorni.
I materiali liquidi, o materiali ad acqua (tempere, acquerelli, acrilici) lavorano principalmente sugli stati d’animo, sulle emozioni. Attraverso l’uso del colore ci si può lasciare andare, mettere in atto un meccanismo di astrazione e catarsi.
I materiali scultorei o malleabili consentono un approccio alla corporeità e sono utili per dare volume e sostanza alle forme. Rivelano i vissuti del corpo.
I materiali new media (fotografie, collage, video, materiali di recupero) hanno a che fare con l’immaginario, con le proiezioni, con i sogni, aiutano a sviluppare la fantasia e a superare le difese.
Il primo approccio che si ha con i materiali in un atelier è quello della sperimentazione e della scoperta. Dopo un primo periodo in cui la persona prova liberamente ad utilizzare tutti i materiali ci sarà la scelta di quello più adatto e di quello attraverso il quale essa si esprimerà al meglio.
Perché fare Arteterapia
Ogni percorso terapeutico, sia esso di psicoterapia, arteterapia etc., consente alle persone di fare quel passo oltre uno stato di malessere psicofisico, oltre un trauma, un dolore, una situazione stressante, oltre una vita che così com’è non ci va più bene, oltre noi stessi. Jodorowsky scrive che
“il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei”.
Fare arteterapia consente alle persone di fare quel passo oltre, consente di mettere su un foglio e rendere visibili i propri vissuti, mettere in ordine la propria vita, mettere in luce il proprio mondo intimo interno con le sue emozioni e il proprio mondo esterno con le sue interrelazioni.
Nella realtà di tutti i giorni è abbastanza semplice verificare l’esistenza di un mondo che esiste fuori di noi e un mondo che esiste se guardiamo dentro di noi. C’è qualcosa che vediamo, tocchiamo, assaporiamo, una realtà con la quale entriamo in contatto, e c’è qualcosa che viene quasi evocato dentro di noi, che si accende nel nostro personalissimo mondo interno e che possiamo chiamare con il nome di sensazioni, emozioni, ricordi e fantasie.
Questi due mondi sono indissolubilmente legati l’uno all’altro: di fatto ciò che proviamo dentro di noi influenza ciò che troviamo fuori, e viceversa; l’attenzione è lo strumento da utilizzare per accorgersi di entrambi: spostandola dal mondo esterno a quello interno si percepisce la differenza tra la propria realtà oggettiva e il proprio vissuto soggettivo.
Realtà e vissuti personali sono continuamente in relazione tra di loro e tutto ciò che ci circonda e che ci succede ha una forte influenza su di noi (in senso positivo ma anche negativo), dalle persone agli oggetti, ai luoghi, alle esperienze, trasformandoci nel corso della vita e accentuando diverse sfumature di noi e della nostra identità.
Consapevolezza e conoscenza di sé
Ma cosa ci porta a comprendere quali sono queste influenze, che forme hanno, che volti, che aspetto?
La consapevolezza. Il fatto di vederle con i nostri occhi, di “viverle” consciamente, il prendere atto degli eventi, dei cambiamenti e dei vissuti personali al fine di conoscere meglio noi stessi.
Attraverso l’arte, e l’arteterapia nello specifico, le persone sono in grado di rendere visibile ciò che è invisibile, ed essa diventa quindi una modalità non solo di comunicazione ma anche di presa di coscienza, assottigliando la linea di confine tra conscio e inconscio anche attraverso la mediazione ed il supporto dell’arteterapeuta.
La conoscenza di sé e del proprio mondo è la chiave per regolare non solo le nostre esperienze interiori e riconoscere con integrità come siamo, cosa desideriamo e di cosa abbiamo bisogno, ma anche per regolare e rendere consce le esperienze di vita.
Laura Visconti – Arteterapeuta | Email