L’ASMR come esperienza sensoriale
Dal fenomeno social ad una possibile pratica di routine contro ansia e stress?
“Autonomous sensory meridian response“, meglio conosciuto come ASMR (letteralmente: “risposta autonoma del sensoriale meridiano”), è un fenomeno fisiologico che sta guadagnando sempre più visibilità ed è caratterizzato da una sensazione di formicolio che parte dal cuoio capelluto in giù.
Vi starete chiedendo cosa significhi “risposta autonoma“.
Ebbene, l’aggettivo autonomo si riferisce ad una reazione soggettiva (idiosincrasia) agli stimoli.
Il suono della pioggia, qualcuno che ci spazzola i capelli, un parola sussurrata all’orecchio: sono questi i “triggers” che provocano risposte che variano da persona a persona. Tutto questo è l’ASMR.
Ora andiamo su Google e scopriamo insieme da dove nasce questo termine e fin dove si è spinta questa pratica.
Dalle origini alla popolarità su YouTube
In molti sono pronti a sostenere di avere sempre provato questo “formicolio” in più svariate occasioni a seguito di stimoli audio-visivi, senza però poterlo definire in nessun modo.
Chi ha raccolto tutte le varie esperienze dai forum sparsi qua e là sul web e ha dato un nome a questo fenomeno per rispondere alle tante domande a riguardo è stata Jennifer Allen (autrice e commentatrice americana) nel 20101.
Da allora, l’ASMR è diventato sempre più diffuso sui social, tanto da creare un vero e proprio fenomeno su YouTube.
Non avete ancora sentito parlare degli “ASMR artists“? Siete curiosi?
Dovete sapere quindi che questi Youtuber si dedicano ai video ASMR con lo scopo principale di intrattenere i loro visualizzatori facendoli rilassare.
Sono migliaia i video che si possono trovare online e i videomaker sono di tutte le nazionalità: solo in Italia ce ne sono a decine e alcuni hanno raggiunto grande popolarità.
Un sussurro accompagnato dal logo del proprio canale YouTube: così inizia un video di un ASMR artist. E poi si scatena la fantasia.
I “triggers” che provocano i cosiddetti “tingles” (sensazioni di formicolio sopra descritte) sono infiniti: raccontare di se sussurrando (video whispering), pronunciare parole quasi incomprensibili (video inaudible), oppure fare dei veri e propri video “roleplay” sussurrati, che sono delle simulazioni di diverse situazioni, come ad esempio andare dal parrucchiere, farsi fare un massaggio e molto altro rientri nella sfera del “prendersi cura di se”.
C’è chi preferisce il suono del ticchettio delle dita su un tavolo, chi un suono con un microfono “binaurale” (a due orecchi), che permette di avere una percezione reale del suono, in modo tale che se lo Youtuber ci sussurra nel microfono destro, noi avremo la sensazione che ci stia davvero parlando nell’orecchio destro.
Resta dunque da scoprire quale meccanismo si celi sotto questo fenomeno apparentemente inspiegabile. Seguitemi nel paragrafo successivo.
Come reagisce la nostra mente ad un video ASMR?
Dal 2010 in poi, l’ASMR ha incuriosito anche la branca delle neuroscienze.
Per quanto possa essere difficile spiegare il meccanismo di innesco di un “tingle“, ancor più ostico è capire quali siano gli effetti della pratica ASMR a livello cerebrale.
Grazie alla tecnica della risonanza magnetica funzionale (fMRI), che consiste nell’uso dell’imaging a risonanza magnetica per valutare la funzionalità di un organo o un apparato2, diversi gruppi di ricerca hanno condotto studi a riguardo.
In particolare, alcune pubblicazione scientifiche hanno sperimentato che se veniva mostrato un video ASMR (e un video di controllo, non-ASMR) a diversi partecipanti, si osservava un’attività cerebrale aumentata nei soggetti sottoposti a “triggers” ASMR rispetto ai controlli, nelle aree correlate con i processi di risposta di ricompensa (responsabili di tutte quelle sensazioni che coinvolgono il piacere, come gioia ed euforia), nelle aree dell’interocezione (che è la percezione della condizione fisiologica del corpo) e dell’”arousal emozionale” (arousal: eccitazione, risveglio), che indica l’intensità dell’attivazione psicofisiologica di un organismo3,4.
Altri gruppi di ricerca si sono avvalsi anche dell’elettroencefalogramma (EEG) per capire il ruolo funzionale dell’ASMR.
L’EEG è infatti una registrazione dell’attività elettrica encefalica che utilizza elettrodi esterni senza essere invasiva. Essenzialmente, L’EEG traduce l’attività elettrica in onde cerebrali, ciascuna corrispondente a diverse funzioni.
Nel 2021 è stato pubblicato un interessante studio in cui si dimostrava che c’era un aumento dell’attività delle onde alfa in persone a cui era stato mostrato uno stimolo audio-visivo ASMR rispetto ai controlli che non erano stati sottoposti a tali video5.
Le onde alfa sono collegate a stati mentali più rilassati, motivo per cui si ipotizza che, se tale attività cerebrale venisse aumentata, come avviene ad esempio nella pratica Mindfulness6, l’ASMR possa essere utile per ridurre l’ansia e lo stress.
ASMR: un futuro alleato contro ansia e depressione?
Uno studio recente ha coinvolto 1037 partecipanti (dai 18 ai 66 anni) in un questionario online in cui venivano valutati vari sintomi, definendo quattro gruppi sperimentali: persone con insonnia, con depressione, con una combinazione delle due e un gruppo di controllo.
Il questionario era seguito da un secondo questionario su quale fosse il loro umore attuale e lo stato di “arousal” emozionale prima e dopo avere visto video ASMR7.
Questo studio ha mostrato che tutti i partecipanti avevano aumentati livelli di rilassamento e un umore positivo (calcolati in base a determinate scale di valutazione) dopo avere visto i video.
Tale effetto era più marcato nei soggetti che avevano già avuto esperienze ASMR prima del test, in persone appartenenti al gruppo con insonnia e depressione e nelle persone con solo depressione rispetto ai controlli.
Sebbene siano ancora molti i limiti di questo studio, sembra però evidente che questi video abbiano il grande potenziale di migliorare il tono dell’umore, con la grande ambizione di alleviare la sintomatologia dell’ansia e i sintomi depressivi, cosi come aiutare le persone a prendere sonno senza l’ausilio di farmaci.
Per ora, non ci resta che andare su YouTube, scegliere uno dei numerosissimi video ASMR e chiudere gli occhi.
Bibliografia
1 – Don, Autonomous Sensory Meridian Response (ASMR), in Know Your Meme, 6 luglio 2012.
2 – Risonanza magnetica funzionale. (21 dicembre 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera.
3 – Lochte BC, Guillory SA, Richard CAH, Kelley WM. An fMRI investigation of the neural correlates underlying the autonomous sensory meridian response (ASMR). Bioimpacts. 2018;8(4):295-304.
4 – Smith SD, Fredborg BK, Kornelsen J. A functional magnetic resonance imaging investigation of the autonomous sensory meridian response. PeerJ. 2019 Jun 21;7:e7122.
5 – Fredborg BK, Champagne-Jorgensen K, Desroches AS, Smith SD. An electroencephalographic examination of the autonomous sensory meridian response (ASMR). Conscious Cogn. 2021 Jan;87:103053.
6 – Dentico D, Bachhuber D, Riedner BA, Ferrarelli F, Tononi G, Davidson RJ, Lutz A. Acute effects of meditation training on the waking and sleeping brain: Is it all about homeostasis? Eur J Neurosci. 2018 Sep;48(6):2310-2321.
7 – Smejka T, Wiggs L. The effects of Autonomous Sensory Meridian Response (ASMR) videos on arousal and mood in adults with and without depression and insomnia. J Affect Disord. 2022 Mar 15;301:60-67.
Giorgia Giansante
Ricercatore post-dottorato
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