La bellezza di un giorno qualunque
Coltivare la gratitudine ogni giorno
Un incontro pieno d’Amore
È una mattina di qualche mese fa, una delle tante, ed il cielo su Torino è sereno, poco nuvoloso. Piazza Statuto, ore 9:00. Trovo parcheggio piuttosto in fretta e corro in un bar, mi scappa una pipì tremenda, tanto per cambiare!
Entro, ordino un caffè che non mi va e scappo in bagno. Finalmente libera e leggera, mi sembra di volare!
Mentre mi lavo le mani vedo allo specchio il mio riflesso e, dietro, due occhietti lucidi e brillanti. Un fiore dal fusto gracile e delicato.
Sul suo volto il mondo. Erano disegnati tutti posti in cui era stata, le persone che aveva incontrato nel suo lungo viaggio, i dolori che aveva superato e le gioie che aveva vissuto. C’erano rughe felici ed altre un po’ meno, c’erano rughe lasciate a metà, alcune chiuse a chiave, altre che ti sorridevano e poi c’erano quelle che dovevano ancora sbocciare.
Ci salutiamo, scambiamo due parole ed io non ce la facevo a lasciarla lì da sola. Le chiedo se vuole che la aspetti fuori dalla porta del bagno. Lei mi chiede di entrare con lei, le sue gambe piegandosi potrebbero non essere più in grado di sostenerla. A dir la verità, ero un po’ spiazzata, ma tanto grata. Ero grata a lei aveva chiesto aiuto a me e si era fidata di una sconosciuta qualsiasi per fare pipì perché sua figlia, quel giorno, non era con lei.
Così si era fidata di una me incontrata, per caso, in un bagno di una caffetteria.
Alla fine di tutto, mi ringrazia tanto e mi augura buona giornata. E rimango lì, un po’ interdetta, un po’ confusa, un po’ … direi innamorata, sì! Sento le farfalle nello stomaco, quelle che sentiamo quando vediamo la persona che ci piace tanto, tanto.
Cinque minuti. Erano stati cinque o dieci minuti così intesi, pieni di vita, di energia, di Amore.
Ripenso spesso a quella signora e sono io dirle grazie ogni volta. Lei, con la sua fragilità, mi ha ricordato che cos’è la bellezza e mi ha insegnato che non dobbiamo aspettare che l’amore arrivi da chissà quale dove, ma dobbiamo alimentarlo, dargli spazio ed essere in grado di coglierlo. Lei quella volta mi aveva dato l’opportunità di farlo. E dovremmo imparare a farlo ogni giorno perché l’amore c’è sempre.
Soprattutto in un giorno come tanti altri, sereno, poco nuvoloso.
Ho voluto condividere con voi questo bellissimo incontro che ho fatto qualche tempo fa perché troppo spesso, presi da mille impegni, e con la mente occupata da tanti pensieri superflui perdiamo per strada momenti essenziali.
Vediamo e non guardiamo, sentiamo e non ascoltiamo così dopo litighiamo
Vediamo, ma non abbiamo mai troppo tempo per guardare davvero, bisogna passare oltre, c’è questa estrema necessità di saltare la fila. Non ascoltiamo gli altri, ma nemmeno noi stessi. Non vediamo l’ora di ribattere prima che l’altro finisca di parlare e ci accavalliamo nei discorsi, abbiamo fretta e non abbiamo tempo da perdere, ma non facciamo altro che perderlo. Quando non ci capiscono la colpa è la loro e quando discutiamo cerchiamo di simulare un confronto costruttivo che poi finisce in un litigio dell’assurdo.
Spesso diamo troppa importanza a situazioni di poco conto. Ci arrabbiamo per motivi futili, ci impegniamo con diligenza nello scovare qualche buon motivo per lamentarci. Di cosa? Di qualsiasi cosa. Oggi del traffico, più tardi della connessione internet, domani perché fino a ieri fa c’era il sole ed invece ora piove. E poi mica è colpa nostra se fa sempre troppo caldo in estate e troppo freddo in inverno, già!
E allora, ci crogioliamo nelle nostre lamentele e usciamo di casa con i musi lunghi, lunghi e ci perdiamo la vita.
Ora, non sono qui a farvi la morale. Sono io la prima che spesso, quando cala l’attenzione, si perde in quisquilie e bazzecole, come direbbe il grande principe della risata, Totò.
Vorrei, però, farvi notare e far notare anche a me stessa che là fuori c’è qualcosa per cui vale la pena sorridere e dire grazie ogni giorno. Là fuori c’è la bellezza che non vediamo perché siamo di corsa, perché siamo arrabbiati, perché siamo diffidenti.
La bellezza rimane lì in disparte, non spunta sotto forma di qualche slogan o frase a effetto con la speranza di persuaderci, la bellezza ci lascia liberi di coglierla o meno.
Il segreto non troppo segreto
Non servono atti eroici, ma sono i gesti semplici, quelli sinceri, che ci fanno del bene e possono cambiarci la giornata.
Il segreto è un “come stai?” detto sinceramente che può fare la differenza e non il “come stai?” convenzionale perché bisogna chiederlo tanto per introdurre un discorso, il segreto è la voglia di ascoltare attivamente il tuo amico che lo può aiutare, è mettersi negli scomodi panni degli altri prima di giudicare, è aiutare un’anziana signora in un giorno qualunque ed è salvare un riccio per strada che ti fa emozionare.
Il grande Ezio Bosso, il pianista che ha emozionato il mondo interno, è stato e continuerà ad essere un meraviglioso direttore d’orchestra, compositore, pianista e maestro di vita e di emozioni. Lui, con il suo sorriso, è stato capace di contagiare tutti quanti soprattutto nei momenti più difficili della sua malattia. Ho ascoltato diverse sue interviste e in più occasioni ripete delle parole che tutti dovrebbero conoscere:
La musica ci insegna la cosa più importante: ascoltare e ascoltarci. Un grande musicista non è chi suona più forte, ma chi ascolta di più l’altro e da lì i problemi divengono opportunità.
– Ezio Bosso
Giulia Spano – Autrice | Attrice | Copywriter | Email |