Il Valore Politico, Sociale e Terapeutico della comunicazione in cerchio
Uno strumento per trasformare le nostre relazioni
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La comunicazione in cerchio è uno strumento per la gestione di conflitti, la conduzione di processi decisionali e la trasformazione del dolore. Utilizza una metodologia che combina la creatività, sviluppata a partire dal teatro sociale e da altre pratiche attive, con la facilitazione di connessioni interpersonali basate sulla comunicazione autentica, una comunicazione in grado di rivelare emozioni, bisogni e obiettivi individuali, spesso nascosti sotto la superficie delle nostre relazioni.
Il valore politico della comunicazione in cerchio risiede nella possibilità di considerare il conflitto non come una criticità ma, piuttosto, come una possibilità di evoluzione collettiva. Contribuendo alla gestione trasformativa dei conflitti, questo tipo di comunicazione diventa un allenamento per sostare nello spazio di tensione tra i differenti punti di vista in gioco. Apprendere a sostare nel conflitto significa onorare le differenze e creare un antidoto alle guerre.
Le guerre sono inventate da adulti che, da bambini, non hanno appreso a vivere il conflitto e che, di fronte al nemico, ovvero di fronte a ciò che è differente, scelgono di fuggire oppure di annientarlo. Se ogni essere umano apprendesse ad accogliere le differenze e a osservare le emozioni che emergono dal proprio petto durante un conflitto, anche quelle più scomode, nessuno azionerebbe le bombe che distruggono le vite di migliaia di civili oppure ordinerebbe agli eserciti di schiacciare interi paesi.
Il valore sociale della comunicazione in cerchio si ritrova nella possibilità di prevenire la violenza nelle relazioni quotidiane e nell’opportunità, da parte delle istituzioni, di fornire servizi basati sui bisogni reali della popolazione. Questo tipo di comunicazione aiuta a trasformare le relazioni da minacce a opportunità. Diventa, in questo modo, uno strumento di prevenzione alla violenza contro le donne, alla violenza domestica e a ogni tipo di violenza nelle relazioni quotidiane.
In aggiunta, grazie a questa modalità di comunicazione, le istituzioni e le organizzazioni che forniscono servizi di carattere economico, sanitario, educativo e sociale possono riconoscere i bisogni dei cittadini, contribuendo non solo a colmare questi bisogni ma anche a ridurre la spesa pubblica.
Un esempio degno di nota è quello dei servizi sanitari che a partire dal covid hanno mostrato in maniera evidente come la mancanza di relazioni di fiducia tra pazienti e medici di famiglia contribuisca a riempire le sale d’attesa dei pronto soccorso e si trovi alla base dei ritardi nell’esecuzione di cure preventive che potrebbero essere realizzate a livello domestico.
Una maggiore intimità basata sulla costruzione di relazioni quotidiane e sull’ascolto empatico dei pazienti da parte di medici, infermieri e altro personale sanitario, soprattutto nell’ambito delle fasce più deboli come bambini, anziani e persone diversamente abili, permetterebbe di attivare misure di prevenzione efficaci e di focalizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche in maniera funzionale al benessere integrale della persona.
Anche la scuola pubblica merita una riflessione in merito. È questo il luogo in cui l’attivazione di una maggiore connessione empatica tra studenti, genitori e personale scolastico permetterebbe una gestione armoniosa del processo educativo che tuteli gli interessi di tutti gli attori in gioco. La scuola diventerebbe in questo modo un luogo in cui, oltre allo sviluppo di competenze logico-razionali, si svilupperebbero anche competenze relazioni utili tanto nel mondo del lavoro come in famiglia.
Il valore terapeutico della comunicazione in cerchio risiede nella possibilità di recuperare le biografie individuali e costruire narrative differenti che rappresentino portali di consapevolezza e di evoluzione. Senza escludere l’importanza, in alcuni casi, di ricorrere a un aiuto psicoterapeutico o di altri specialisti, i cerchi di ascolto possono aiutare a far emergere e osservare gli eventi spiacevoli del passato, sepolti nella coscienza, come opportunità per comprendere i nostri bisogni profondi e apprendere a soddisfarli.
Molti accadimenti che appartengono alla nostra infanzia, se non ricevono un’adeguata rielaborazione, si trasformano in loop (circoli viziosi) attraverso i quali proiettiamo nelle relazioni attuali le relazioni disfunzionali che abbiamo vissuto nel passato. Oppure trasformiamo tali disfunzioni in blocchi che ci impediscono di riconoscere le risorse per raggiungere obiettivi personali e professionali.
A causa dei traumi che hanno attraversato la propria storia, molte persone vivono la loro vita come “senza voce”. Sono persone che non trovano vie d’uscita per manifestare i propri sogni e i propri desideri e migliorare la qualità della propria vita. La comunicazione in cerchio aiuta a creare uno spazio orizzontale di riflessione e di manifestazione autentica dove ogni individuo possa riconoscere le proprie emozioni, i propri bisogni e i propri obiettivi. Questi spazi, che definiamo cerchi, permettono di raggiungere nuovi livelli di consapevolezza.
La comunicazione in cerchio, in sintesi, è una proposta di riflessione sull’utilizzo dell’autenticità in ogni relazione, come veicolo di cambiamento individuale e collettivo. È, in aggiunta, un dispositivo di azione che funziona attraverso la creazione di cerchi di parola, basati sull’ascolto e sul sostegno reciproco. Questo dispositivo, nella sua semplicità, presenta un grande valore trasformativo e può essere riprodotto in ogni ambito della nostra vita pubblica o della nostra vita intima. Siamo di fronte ad un’alternativa rivoluzionaria che ci aiuterà a migliorare la relazione con il nostro mondo interiore e con la realtà materiale che ci circonda.
Antonio Graziano
Motivatore | Scrittore | Insegnante
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