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Le domande da porsi prima del matrimonio

Quel “Per Sempre” che non si può promettere, solo vivere


Siamo nell’epoca del tutto e subito, delle relazioni lampo, dei figli divisi fra l’amore di genitori che non si amano e che non vivono più insieme.

La società accetta che si conviva senza matrimonio perché in fondo il matrimonio non aggiunge a quel rapporto garanzie ulteriori sulla sua riuscita o durata. Eppure, ci si continua a sposare.

Non starò qui a scrivere di tutte le coppie che si sposano perché spinte da motivazioni culturali, religiose, dal volere delle famiglie, dal ticchettio dell’orologio biologico o dalla paura di rimanere soli e neppure di coloro che considerano il matrimonio un obiettivo da spuntare sulla lista delle decisioni che determinano il passaggio all’età adulta.

Vorrei concentrarmi su coloro che compiono la scelta di sposarsi per amore.

L’amore ai suoi inizi è euforia, è fiducia, è credere che tutto sia possibile. È fede.

E allora quelle fedi che gli sposi si infilano a un dito significano “io credo in te, io credo in noi” e ancora: “non importa se generalmente sono un tipo razionale e cauto, mi affido a te perché il nostro amore resisterà al tempo, alle difficoltà, alle tentazioni“.

Sono promesse grandi, ma al contempo confortanti perché reciproche: la persona amata ricambia quel sentimento al punto da accettare il gravoso impegno di esserci “per sempre“, nella buona e nella cattiva sorte.

Agli innamorati del nostro tempo, coraggiosi e visionari, porgo i migliori auguri per un futuro che sia radioso quanto le loro aspettative!

Mi sento, tuttavia, in dovere di ricordare loro che il matrimonio non è soltanto un giorno di festeggiamenti, ma è la vita che consegue a quel giorno.

Prima di preoccuparsi delle scelte legate al “giorno del matrimonio” (inviti, data, sala, fiori, chiesa, bomboniere, solo per citarne alcune), consiglio di concentrarsi sulla scelta più importante: quella della persona da sposare.

Non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo riconoscere alcuni segnali che ci aiutino a comprendere i punti di forza e di debolezza della nostra relazione e questa consapevolezza è il primo passo per un cammino lungo e duraturo, che non si interrompa alle prime, inevitabili difficoltà.


Quanto conosciamo la persona con cui vogliamo passare il resto della nostra vita?

Si tratta di un partner attento alle nostre esigenze e necessità?

È difficile costruire un rapporto duraturo con una persona così concentrata su se stessa da non riuscire a “vedere” il proprio partner e le sue esigenze.

È solito supportare i nostri progetti e le nostre idee o al contrario tende a scoraggiarci e a sminuirci?

È bello avere qualcuno con cui condividere progetti e sogni.

Ciò non significa che l’uomo o la donna della nostra vita debba necessariamente supportare ogni nostra idea; talvolta potrebbe avere l’ingrato compito di riportarci alla realtà, mostrandoci un punto di vista differente al nostro.

Quanto tempo “di qualità” ci dedica?

Sebbene sia inevitabile che alcune professioni lascino meno tempo libero rispetto ad altre (è ovvio che un medico trascorrerà più ore sul luogo di lavoro rispetto a un insegnante), ciò che conta è la qualità del tempo dedicato alla coppia.

Magari il partner vive in un’altra città e riesce comunque a farci sentire la sua “vicinanzanonostante le distanze fisiche.

Al contrario, ci sono coppie che vivono insieme, in cui uno/a dei due si sente trascurato/a, perché l’altro/a mette le proprie passioni o il lavoro al primo posto.

Come si comporta con gli altri?

È plausibile che una persona che tratta male un familiare, un amico o un animale, in futuro possa avere lo stesso atteggiamento anche con il partner.

Allo stesso modo, chi è solito mentire, difficilmente sarà in grado di instaurare una relazione del tutto sincera.

E ancora: una persona che ha dimostrato di essere inaffidabile e irresponsabile sul piano professionale potrebbe essere incapace di impegnarsi seriamente in una relazione.

Ha fiducia in noi?

La gelosia, entro certi limiti, è comprensibile all’interno della coppia, soprattutto all’inizio quando ci si conosce poco.

Pian piano è importante, tuttavia, imparare a fidarsi dell’altro.

La fiducia reciproca è il cemento che permette alle relazioni di non sfaldarsi.

Ha preteso da noi importanti rinunce?

Inevitabilmente, le esigenze della coppia e della famiglia ci spingeranno a compiere delle scelte diverse da quelle che avremmo compiuto se fossimo stati liberi da legami.

Le rinunce inaccettabili sono, tuttavia, quelle che ci allontanano dal nostro modo di essere e di pensare, dalle amicizie di una vita o dalla famiglia di origine.


Il modo in cui litighiamo ci rivela che tipo di relazione stiamo vivendo

Durante i litigi il partner ha comportamenti di rabbia incontenibile che sfociano in forma di violenza verbale o peggio ancora fisica?

La violenza in una relazione non è mai accettabile.

Non ci sono giustificazioni, bisogna andare via subito da un rapporto malato.

Come ti sei sentito/a quando hai mostrato al partner le tue vulnerabilità?

Un rapporto è sano quando si abbracciano le debolezze altrui, anziché utilizzarle come un’arma.

Il partner è in grado di ammettere i propri errori o ci colpevolizza?

Litigare con la persona che si ama non è mai piacevole e spesso è inevitabile ferirsi con le parole, ma i litigi sono importanti: aiutano a correggere la rotta.

Le riappacificazioni possono essere occasioni per far riaffiorare bisogni che per troppo tempo sono stati repressi, in nome del quieto vivere.

L’obiettivo è migliorare la qualità della relazione alla luce delle problematiche emerse, non limitarsi a scuse di circostanza.

Non esiste la litigata “pacata“, perché non siamo robot in grado di dire sempre le cose giuste al momento giusto, ma esiste la litigata “costruttiva“, volta a costruire anziché a prevaricare.

Provare a risolvere i problemi insieme è importante, ma non sempre le difficoltà all’interno di una coppia sono risolvibili.

Prenderne atto può essere frustrante, ma è il primo passo verso un cambiamento che in taluni casi è tanto inevitabile quanto necessario.

E se non litigassimo?      

Siamo due persone diverse con pensieri diversi, modi di ragionare differenti e non possiamo andare sempre d’accordo su tutto.

Se non ci sono mai litigi all’interno di una coppia, probabilmente è perché una parte tende ad assecondare la volontà dell’altra o a nascondere parti del proprio carattere.

Se qualcosa ci turba, non dobbiamo avere paura di esprimere i nostri sentimenti, né preoccuparci di rovinare la nostra relazione con parole difficili da pronunciare.

Al contempo, se notiamo che il partner è sempre accondiscendente nei nostri confronti, dovremmo provare ad approfondire le ragioni di questo comportamento.

Solo costruendo un dialogo sincero, il rapporto ha possibilità di crescere e di evolversi.


Quanto conosci te stesso/a?

Ogni rapporto si costruisce in due e potremmo essere noi la causa della fine della relazione.

Una profonda conoscenza di se stessi è fondamentale per comprendere se la direzione che stiamo intraprendendo è quella giusta.

Siamo soliti idealizzare ogni persona che entra nella nostra vita?

Capita spesso nella prima fase dell’innamoramento (ma anche all’inizio di un’amicizia!) di vedere solo i pregi di una persona.

È entusiasmante, tuttavia, l’eccessiva idealizzazione porterà inevitabilmente a una delusione, cui conseguirà insoddisfazione e, in taluni casi, la fine della relazione.

Per tale ragione, occorre capire se siamo innamorati del nostro partner o semplicemente dell’idea che ci siamo fatti di lui/lei. Il rischio è di fuggire da una relazione reale perché le nostre aspettative vengono deluse.

Sei in grado di assumerti responsabilità, discutere per provare a risolvere problemi o molli tutto alle prime difficoltà?

Non dobbiamo accontentarci di un amore tiepido e senza passione, ma allo stesso tempo non possiamo neanche pensare che un amore con la “A” maiuscola non ci metta mai in difficoltà.

Ogni relazione, in quanto reale, ha delle criticità che mettono a rischio la stessa e ci costringono a lottare per proteggerla, attraverso gli strumenti del dialogo, della pazienza e della comprensione.

Ti sei mai mostrato/a vulnerabile o hai sempre indossato la maschera del “va tutto bene”?

Tenere i problemi per sé non funziona a lungo e ci potrebbe spingere a ricercare aiuto in terzi esterni alla coppia.

Meglio affrontare insieme le difficoltà della vita, supportandosi a vicenda.

Le domande che qui ho riportato offrono spunti di riflessione, ma va precisato che non c’è una formula magica per far funzionare una relazione.

Anche un amore che “sulla carta” sembra perfetto non offre alcuna garanzia.

L’amore è rischio e senza quel rischio non si vive appieno.

Il mio augurio per gli innamorati è di vivere il “per sempre” come una sfida da affrontare ogni giorno insieme, guidati da un sentimento sincero e dalla fede che non è solo un anello, ma un simbolo di fiducia reciproca.

Personalmente, alle promesse di “amore eterno“, preferisco la tacita presenza di chi c’è giorno per giorno, fianco a fianco, gradino dopo gradino, ancora e nonostante.

È questo il “per sempre” che cerco: la somma di tanti “adesso” vissuti appieno.


Eliana Romeo Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Eliana Romeo
Scrittrice | Giurista | Mediatrice familiare
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