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Com’è capitato questo libro tra le mie mani? Come già anticipato in altre recensioni, è un periodo della mia vita caratterizzato dal cambiamento. Questo mi porta ad alzare le antenne non appena intravedo qualcosa che può essermi utile in questo nuovo percorso. Ad attirare la mia attenzione è stato un post su Instagram, fatto da un’amica, dedicato appunto a questo libro. A convincermi a leggerlo sono state proprio le quattro righe da lei riportate nel post, che ho scoperto poi, essere proprio l’apertura del testo:

non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi diventare qualcuno di diverso da quello che sei, soprattutto non è necessario che tu impari nulla di più di quello che sai già. Devi soltanto imparare ad Amarti a tal punto da essere finalmente Te Stesso con tutto Te Stesso!

Voglio essere sincera con voi e devo dirvi che prima di leggere l’intero libro sono passati alcuni mesi. L’ho iniziato, chiuso e ripreso diverse volte prima di riuscire a completarlo definitivamente. La mia amica sostiene che per ogni lettura occorre essere pronti ed io, lo sono stata solo qualche giorno fa. Il testo si apre con una spiegazione sugli Esseni, una “confraternita” vissuta nel II secolo a.C. Gli Esseni erano una comunità di tipo monastico, composta da uomini e donne, che viveva al di fuori dal contesto sociale, non riconosceva il matrimonio e non usava il denaro. La teoria degli specchi esseni è una decodificazione della relazione che c’è tra le persone, le situazioni, i fatti della nostra vita e le nostre caratteristiche interiori. Questi specchi sono ciò che ci mostrano le emozioni che stiamo vivendo e ci vogliono indicare qualcosa di specifico su di noi e sulla sacra relazione con noi stessi. Il mondo che percepiamo all’esterno è solo una proiezione di come siamo al nostro interno e quello che osserviamo in un altro individuo è solo il riflesso di ciò che per primi proviamo nei nostri confronti. Il problema è che finché non sappiamo chi siamo, quel che ci accade nella vita è completamente fuori controllo, al punto da far sembrare che il meccanismo alla base dell’evoluzione della realtà sia esattamente l’opposto di ciò che è. Apparentemente semplice questa teoria, se ben analizzata, è invece estremamente complessa (ovviamente parlo per me). Tant’è che pian piano che procedevo con il libro ho dovuto più volte tornare sui miei passi. Poi ho capito, come dicevo sopra, semplicemente non ero ancora pronta! Una sera della scorsa settimana, grazie anche a una bella brezza mi sono seduta fuori in giardino e ho letto il libro tutto d’un fiato. Sono arrivata al cuore del testo dove, si parla nello specifico degli specchi. Ai 7 specchi, individuati da Gregg Braden (scienziato e ricercatore che per primo ha sintetizzato e reso organica la teoria degli specchi), l’autrice ne aggiunge ulteriori 7, anch’essi presenti nelle scritture essene. I 14 specchi sono:

1. Primo specchio (specchio del “Chi sono io?”)
2. Secondo specchio (specchio del “giudizio”)
3. Terzo specchio (specchio del “colpo di fulmine”)
4. Quarto specchio (specchio delle “dipendenze”)
5. Quinto specchio (specchio del “rapporto con il Divino”)
6. Sesto specchio (specchio dell’“oscura notte dell’Anima )
7. Settimo specchio (specchio del “paragone”)
8. Ottavo specchio (specchio del “come mi considero”)
9. Nono specchio (specchio dello “stimolo delle potenzialità”)
10. Decimo specchio (specchio dei “cattivi esempi”)
11. Undicesimo specchio (specchio dell’“adesso basta”)
12. Dodicesimo specchio (specchio del “la persona che ami”)
13. Tredicesimo specchio (specchio delle “lamentele degli altri”)
14. Quattordicesimo specchio (specchio della “ricezione dell’energia”)

Per ogni specchio viene suggerito un esercizio pratico per capirne appieno  il significato e avere gli strumenti per mettere in atto il “cambiamento” perché, come viene ripetuto diverse volte nel libro, “La guarigione comincia sempre dall’auto-osservazione” ed è per questo che viene chiesta sempre la massima sincerità nello svolgere gli esercizi. Non vale barare soprattutto con se stessi. Leggendo il libro ho scoperto tante cose su di me che non conoscevo, o forse che semplicemente nascondevo a me stessa. Per me è stata una lettura illuminante. Buona lettura, Elena Galbusera