La leggenda del filo d’amore
Image by Cottonbro Studio on Pexels.com
Cominciamo a esistere in un luogo senza mancanza. Teneramente avvolti nel grembo che ci ospita, cresciamo aggrappati a un filo che ci nutre e ci connette a nostra madre e alla vita. Ogni giorno il filo diventa più forte, trasformandosi in una corda che ci trasmette tutto ciò di cui abbiamo bisogno: cibo per il corpo, affinché diventi robusto e pronto per affrontare il mondo, e cibo per il cuore, perché possa maturare immerso nel calore e nella protezione.La leggenda del filo d’amore (Ed. Sonzogno), il nuovo libro della psicologa e psicoterapeuta Maria Chiara Gritti, Fondatrice e direttrice del centro Dipendiamo di Bergamo, comincia con una riflessione sulla pienezza e sul calore che caratterizzano la vita intrauterina. Purtroppo, quando nasciamo, quelle belle sensazioni e quel senso di sicurezza all’improvviso scompaiono e siamo catapultati nel mondo privi di protezione, chiamati a una vita di cui non abbiamo alcuna esperienza, e per questo motivo bisognosi di un supporto totale da parte degli adulti che dovrebbero occuparsi di noi. Costretti a lasciare il cordone ombelicale che ci teneva aggrappati alla vita, proviamo un dolore fortissimo e un’immensa paura. Ma se i nostri genitori saranno in grado di costruire un filo ancora più forte di quello che abbiamo abbandonato, riusciremo a sfamare tutti gli appetiti del nostro cuore e diventeremo degli adulti in grado di amare e di essere amati. Questo filo così importante si chiama “legame“. Per costruire dei buoni legami, ovvero dei fili privi di nodi in cui il flusso d’amore possa scorrere senza intoppi, chi si occupa del bambino o della bambina appena arrivati dovrebbe custodire dentro di sé un cuore abbastanza sano. Purtroppo a volte non è così, e capita che genitori che non sono riusciti a fare i conti con alcuni nodi interiori riversino il loro disagio sui propri bambini.
Come si sopravvive a legami poco nutrienti?
Si creano quindi dei legami fragili, poco adatti a nutrire questi piccoli cuori nella maniera adeguata, costringendoli a mettere in atto delle strategie di sopravvivenza in grado di garantirgli almeno quella minima dose di calore capace di mantenerli in vita. I fili che vengono creati da genitori dal cuore più o meno bloccato sono sostanzialmente di quattro tipi: fili freddi, fili corti, fili invertiti e fili spezzati. Ognuno di essi fornirà alle piccole personalità in erba un tipo di nutrimento contenente delle sostanze che, a lungo andare, potrebbero rivelarsi molto dannose per lo sviluppo del cuore. C’è chi si ritroverà con un cuore congelato, con un’irrinunciabile voglia di apparire perfetto e una sete insaziabile di ammirazione; chi svilupperà un cuore pesante, in cui la spinta all’autonomia verrà costantemente bloccata dal senso di colpa; chi avrà un cuore svuotato a causa del troppo dare e della paura di essere abbandonato se per caso oserà chiedere qualcosa per sé; e infine ci saranno i bambini dal cuore spezzato, ovvero quelli che non si sono mai sentiti veramente voluti e che, credendo di non meritare neanche un briciolo d’amore, non faranno altro che sabotare tutte le relazioni che potrebbero essere fonte di nutrimento emotivo. Ne La leggenda del filo d’amore, ad aiutare questi cuori sofferenti arriva Arianna la Scioglinodi, una persona che, grazie alla sua capacità di analisi e alla sua profonda empatia, riesce a comprendere l’origine del loro disagio e a fornire loro degli strumenti capaci di lenirlo. Alla base del suo lavoro c’è una grande fiducia nel potere curativo delle relazioni che, se impostate (a volte anche grazie al supporto di un terapeuta) su basi diverse rispetto al passato, riescono a curare persino i cuori più sofferenti, rimarginando ferite antiche e donando loro nuovo vigore.La favola come strumento terapeutico
Maria Chiara Gritti, utilizzando lo strumento della favola e avvalendosi della metafora alimentare, così come aveva già fatto ne La principessa che aveva fame d’amore (incentrato in particolare sul tema della dipendenza affettiva), approfondisce temi complessi in maniera semplice, spiegando bene e senza giudizio come il mondo emotivo di ognuno di noi abbia assolutamente bisogno di un nutrimento adeguato per crescere e svilupparsi nel modo migliore. L’autrice, inoltre, ci mostra quali sono i cibi in grado di nutrirci nella maniera corretta e in quali dosi dovrebbero essere assunti: amore incondizionato in gran quantità, molta accettazione, valorizzazione dell’unicità di ognuno, confini sani, ascolto in abbondanza e un pizzico di ammirazione. Questi ingredienti dovrebbero essere custoditi gelosamente nella nostra dispensa e dovremmo farne un saggio utilizzo con noi stessi, con tutte le persone care e, soprattutto, con i bambini di cui ci prendiamo cura, per fare in modo che nel loro cuore non si creino quelle lacune e quelle sovracompensazioni che sono causa di tanta sofferenza. L’autrice fa inoltre riflettere sul fatto che questi bisogni sono sempre presenti nel cuore di ognuno di noi, sia quando siamo piccoli sia da adulti, anche se a volte li nascondiamo per paura di sentire di nuovo quel dolore profondissimo legato all’abbandono da parte di coloro che, per primi, avrebbero dovuto prendersi cura del nostro benessere e che, per i più svariati motivi, non hanno potuto farlo. Il libro, che contiene anche un sorta di diario per creare un identikit del nostro cuore, si pone quindi l’obiettivo di metterci in contatto con i nostri bisogni più profondi, cercando di farci riflettere su ciò che davvero ci è mancato e su quello che possiamo fare, in autonomia o con il supporto di un professionista, per potercelo, finalmente, concedere. Buona lettura, Giulia AdamoLa leggenda del filo d’amore
Autrice: Maria Chiara Gritti
Genere: Psicologia / Self-Help Illustrato
Editore: Sonzogno
Pubblicazione: Gennaio 2024
Lingua: Italiano
Pagine: 240
ISBN: 978-8858040034
Valutazione
★★★★★ 4/5
Ultime Recensioni
Recensione a cura di
Giulia Adamo
LMP Magazine Ultimi Articoli
Autrice: Maria Chiara Gritti
Genere: Psicologia / Self-Help Illustrato
Editore: Sonzogno
Pubblicazione: Gennaio 2024
Lingua: Italiano
Pagine: 240
ISBN: 978-8858040034