
La sottile linea tra reazione e azione
Il potere della consapevolezza emotiva
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Nella nostra vita quotidiana ci troviamo inevitabilmente coinvolti in situazioni che richiedono una risposta immediata.
In questi momenti abbiamo due opzioni di risposta: la reazione istintiva o l’azione consapevole.
La differenza tra le due può sembrare impercettibile ma in realtà la loro influenza sul nostro benessere emotivo e sulla qualità delle nostre relazioni è profonda e tangibile.
L’intreccio tra emozioni e risposte
Le emozioni sono una caratteristica imprescindibile dall’essere umano. Le emozioni influenzano la percezione di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda, guidando di conseguenza le nostre azioni.
Sviluppare la capacità di gestirle significherebbe essere in grado di rispondere alle diverse situazioni della vita in maniera efficace.
Tuttavia non è sempre un compito facile.
Le esperienze passate, le nostre convinzioni profonde e i nostri traumi plasmano il nostro vissuto emotivo influenzando direttamente le nostre risposte agli stimoli esterni.
La reazione è una risposta istintiva, spesso automatica, che scaturisce dalle profondità del nostro essere senza passare attraverso un processo di elaborazione consapevole.
Quando sentiamo che qualcuno o qualcosa ci minaccia in qualche modo, automaticamente e molto rapidamente ci spostiamo in uno stato di difesa o protezione.
Talvolta si tratta di una minaccia reale, ma più spesso è il modo in cui percepiamo lo stimolo a fare la differenza.
Infatti l’intensità delle nostre reazioni emotive e le percezioni che sono in grado di scatenarle sono sempre il prodotto di una costante interazione tra la nostra naturale predisposizione, le nostre esperienze di vita e il momento che stiamo vivendo che necessariamente influenzerà il nostro stato d’animo.
Quando ci troviamo in uno stato emotivo fragile o vulnerabile, siamo inclini ad interpretare le azioni degli altri in modo distorto, attribuendo loro intenzioni negative o malevoli anche quando non ce ne sono.
Noi prima re-agiamo e solo dopo eventualmente pensiamo o sentiamo. Passiamo dallo stimolo alla risposta in tempi brevissimi senza considerare che tra lo stimolo e la reazione c’é l’intero mondo inesplorato del nostro sé interiore minacciato e traumatizzato.
Le nostre reazioni possono essere talvolta violente, sproporzionate o dannose, perché sono guidate principalmente dall’istinto e dalla paura e molto spesso non siamo neanche consapevoli di cosa le ha provocate.
Successivamente può scattare il giudizio nei confronti di noi stessi rispetto a ciò che abbiamo detto o fatto. Ma giudicarci o sentirci in colpa non ha alcuna utilità, fondamentale invece è riconoscere la potenza della nostra reattività e prestare attenzione a ciò che genera la nostra reazione.
Se facciamo particolare attenzione potremmo scoprire quali sono gli stimoli che ci provocano reazioni ‘scomposte’ e dolorose.
Possiamo reagire se percepiamo il rischio di poter perdere qualcosa o qualcuno.
Possiamo reagire quando ci sentiamo ingiustamente accusati, incompresi, criticati o trattati con disprezzo.
Possiamo ancora essere provocati anche dall’essere paragonati sfavorevolmente a qualcuno.
Purtroppo l’incapacità di gestire le nostre reazioni e subirle non ci rende più centrati e sicuri di noi stessi, non possiamo arrivare a quel senso di padronanza che cerchiamo perché le nostre azioni si basano essenzialmente sulla paura.
Per acquisire quindi la necessaria padronanza e centratura dobbiamo sostituire la Reazione con l’Azione.
Il potere della consapevolezza emotiva
L’azione, diversamente dalla reazione, è una risposta consapevole che nasce da una ponderata valutazione della situazione, tenendo conto delle conseguenze e degli obbiettivi desiderati.
E’ il risultato di una scelta equilibrata e non dettata da impulsi reattivi.
L’azione presuppone una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni, cosi come una comprensione più profonda delle dinamiche interpersonali.
La consapevolezza ci permette di discernere tra ciò che è reale e ciò che è frutto di una percezione distorta o di una malsana interpretazione della realtà.
Quando diventiamo consapevoli siamo in grado di liberare la nostra mente e il nostro cuore dalla schiavitù delle reazioni istintive sviluppando la capacità di rispondere in maniera adeguata a qualsiasi situazione.
Prestare attenzione alle reazioni
Per arrivare a comprendere il nostro stile emozionale è importante osservare le nostre reazioni nel momento in cui veniamo provocati.
Ognuno di noi reagisce in maniera diversa e molto spesso la reazione cambia con persone differenti.
Potremmo per esempio ritirarci, tenere il broncio o rimuginare di fronte a qualcuno che temiamo o al contrario irritarci, criticare o giudicare qualcuno verso cui sentiamo di avere una maggiore autorità.
Nel momento in cui decidiamo di astenerci dal giudizio verso la nostra reattività e lavoriamo per comprendere i nostri comportamenti allora saremo in grado di gestire ciò che ci accade senza sentirci minacciati, spaventati o feriti.
Un esercizio pratico consiste nel fare attenzione, nell’arco della giornata, a tutte quelle volte che vi sentite disturbati o irritati.
Domandatevi chi o cosa vi fa sentire irritati? Che cosa è stato detto o fatto?
Osservate poi come avete reagito a quel disturbo.
Cosa avete fatto o non fatto?
In che modo vi ha fatto sentire questa provocazione?
Rifiutati, umiliati, spaventati, bloccati, attaccati, giudicati, controllati?
Infine notate se questo meccanismo di stimolo/reazione vi sembra nuovo o familiare.
Lo avete già ripetuto in passato? E’ un modello comportamentale ricorrente? Arriva da molto lontano?
Questa semplice attività ci consente di individuare il nostro modello percettivo/reattivo per poter neutralizzare, con il tempo, l’automatismo delle nostre reazioni.
Raffaella Lione
Counselor Relazionale
Bio | Articoli | Video Intervista AIIP Aprile 2024
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