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Sono stato licenziato e non so più chi sono

Viaggio attraverso la propria identità

Image by anna shvets on Pexels.com


Descrivere chi siamo non è certo cosa semplice, spesso pensiamo che l’identità personale una volta costruita in fase di crescita, ci appartenga per sempre. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da considerare: da adulti, l’identità personale è come un intricato tessuto che spesso si intreccia strettamente con la trama della nostra vita professionale. Questo intreccio è tanto complesso quanto la varietà di esperienze, ruoli e sfide che incontriamo nel corso della nostra carriera. Quando subentra un licenziamento, non ci troviamo semplicemente di fronte alla perdita di un lavoro; ciò che si sgretola è l’intero schema del nostro senso di identità.

Erik Erikson, il noto psicologo dello sviluppo, ha evidenziato che la crisi di identità non è confinata all’adolescenza, essa può emergere in qualsiasi fase della vita, soprattutto quando ci troviamo di fronte a circostanze che si scontrano le nostre aspettative. Il licenziamento rappresenta un tale momento critico, una rottura nel filo narrativo della nostra vita professionale che può scuotere le fondamenta della nostra identità personale.

Quando perdiamo il lavoro, ciò che solitamente consideravamo come stabile e sicuro viene improvvisamente rimosso. Le nostre responsabilità quotidiane, il senso di appartenenza a una comunità lavorativa e la stessa percezione di noi stessi vengono compromessi (una cosa simile può accadere anche per il pensionamento).

La crisi di identità, innescata dal licenziamento, ci costringe a riesaminare le nostre aspettative e a confrontarci con la realtà del cambiamento. Come individui, tendiamo a formare un’immagine di noi stessi in relazione alle nostre attività quotidiane, specialmente al lavoro. Il licenziamento sconvolge questa dinamica, facendoci chiedere chi siamo davvero al di là del nostro ruolo professionale.

Navigare attraverso questa crisi richiede un processo di auto-riflessione profondo e il coraggio di esplorare nuove prospettive. È un’opportunità per riscrivere il nostro racconto personale, superare le aspettative disattese e, in ultima analisi, emergere da questa sfida con una comprensione più chiara di noi stessi e delle nostre potenzialità. Questa nuova situazione ci invita a considerare la crisi di identità come un punto di svolta, una fase in cui possiamo riconsiderare e riaffermare la nostra identità in modo più consapevole e autentico.


La correlazione tra identità e ruolo professionale

Il lavoro svolge un ruolo centrale nella definizione di chi siamo. La nostra professione non solo ci fornisce un reddito, ma contribuisce anche a plasmare la nostra identità, influenzando come ci vediamo e come veniamo percepiti dagli altri. Un licenziamento improvviso può mettere in discussione non solo il nostro status finanziario, ma anche il nostro senso di identità, facendoci interrogare su chi siamo al di là del nostro ruolo in ufficio. Vediamo insieme alcune domande chiave:

1. Chi sono veramente al di là del mio lavoro?

Quando riflettiamo su chi siamo al di fuori del nostro lavoro, spesso emergono aspetti della nostra personalità che potrebbero essere stati offuscati dalla routine quotidiana. Cosa ci appassiona veramente? Quali sono i nostri interessi al di fuori del contesto lavorativo? Questo momento di introspezione può rivelare passioni nascoste, ambizioni personali e un lato di noi stessi che forse è stato trascurato mentre eravamo concentrati sulla nostra carriera.

2. Come il ruolo professionale ha plasmato la nostra autostima?

Capire quanto il lavoro influenzi il modo in cui ci percepiamo è davvero importante quando affrontiamo un licenziamento. Le sfide e i successi sul lavoro hanno un impatto su come affrontiamo le difficoltà e su quanto crediamo in noi stessi. Esaminare questi momenti, sia quelli positivi che quelli negativi, ci aiuta a capire meglio in che modo il nostro lavoro ha plasmato la nostra immagine di noi stessi.

3. Quali aspetti della nostra identità sono stati messi in discussione dal licenziamento?

Il licenziamento va oltre il semplice cambio di status finanziario. Ci costringe a interrogarci su cosa significasse veramente il nostro lavoro per noi. Forse siamo stati sorpresi dalla quantità di identità che avevamo investito in esso. Questo momento di incertezza offre l’opportunità di rivalutare aspetti della nostra identità che vanno oltre la nostra vita professionale, spingendoci a scoprire chi siamo veramente.

4. Abbiamo ma sentito che il nostro valore personale è legato al successo professionale?

Il legame tra il nostro valore personale e il successo professionale può essere sottile ma potente. Il licenziamento può farci confrontare con la nostra autostima e il nostro senso di autoefficacia. Esplorare la nostra percezione di valore al di là delle realizzazioni professionali può essere liberatorio e può portare a una riscoperta di fonti di autostima indipendenti dal nostro lavoro.

5. Quali opportunità di crescita offre questa situazione?

Questo periodo di transizione, sebbene carico di sfide, offre un’occasione unica di crescita personale. Cosa possiamo imparare da questa esperienza? Come possiamo utilizzare questo momento per esplorare nuove direzioni e sviluppare nuove competenze? Forse, oltre alla ricerca di un nuovo impiego, c’è l’opportunità di investire nel nostro benessere emotivo e nella nostra realizzazione personale.


L’impatto emotivo del licenziamento sull’autostima e la ricercar di nuove prospettive

Il licenziamento può portare a una serie di emozioni negative, tra cui ansia, depressione e perdita di fiducia in sé stessi. Il contesto in cui viviamo spesso valuta le persone in base al loro successo professionale, e un improvviso cambiamento in questo ambito può influire pesantemente sull’autostima. È fondamentale riconoscere e affrontare questi sentimenti per superare la crisi di identità che può insorgere in seguito a una perdita di lavoro. Quando perdi il lavoro, non è solo una questione di finire una posizione, ma spesso scatena un mix di emozioni difficili. Ti senti ansioso per il futuro, preoccupato per i soldi e potresti pensare di non essere abbastanza bravo come la società vuole che tu sia. Questo può far emergere sentimenti di tristezza profonda e farti dubitare di te stesso.

L’ansia può provenire dalla preoccupazione su cosa succederà dopo, dalla pressione finanziaria e dalla paura di deludere gli altri. La perdita del lavoro può farti sentire vuoto e impotente, alimentando la tristezza. La società spesso ci giudica in base al nostro lavoro, e il licenziamento può farci sentire come se avessimo fallito davanti agli altri.

Per superare questa situazione difficile, è importante accettare i sentimenti negativi senza giudicarli. Questo ci aiuta a capire meglio cosa stiamo vivendo e a iniziare il processo di guarigione. Dobbiamo anche esplorare altre fonti di valore personale oltre al lavoro, come le relazioni, le passioni e le abilità che abbiamo acquisito nel tempo.

È un momento per esplorare e riscoprire chi siamo. Possiamo fissarci nuovi obiettivi personali, riscoprire passioni dimenticate o imparare nuove cose. Sebbene la perdita del lavoro sia difficile, può essere anche un’opportunità per crescere personalmente e sviluppare una forza interiore che va oltre il lavoro.

Per affrontare la crisi di identità dopo un licenziamento, è essenziale esplorare nuove prospettive e scoprire nuovi interessi. Questo periodo di transizione può essere un’opportunità per riflettere sulle nostre passioni, talenti e obiettivi personali al di là del lavoro. La ricerca di nuove opportunità può aiutare a riscoprire parti di sé che potrebbero essere state trascurate durante la carriera precedente.

Ti propongo un esercizio:

  1. Rifletti sul passato:
    • Pensa alle passioni che avevi prima del lavoro. Cosa amavi fare? Quali attività ti facevano sentire appagato?
  2. Esplora nuovi interessi:
    • Prova almeno un nuovo hobby o attività. Potrebbe aprirti a nuove passioni e opportunità.
  3. Identifica i tuoi talenti:
  4. Definisci obiettivi personali:
    • Chiarisci i tuoi obiettivi personali al di fuori del lavoro. Cosa desideri nella tua vita personale?
  5. Esplora opportunità nuove:
    • Cerca nuove opportunità che si allineino con le tue passioni e talenti appena scoperti.
  6. Condividi con gli altri:
    • Parla delle tue nuove esperienze con amici o familiari. Ricevere feedback positivi può rafforzare la tua fiducia.
  7. Tieni un registro del tuo progresso:
    • Annota le esperienze e i progressi nel tuo percorso di riscoperta. Periodicamente, rifletti sui tuoi sentimenti e assegna loro un punteggio numerico (es. da1 a 5) così da monitorare l’andamento.

Questo breve percorso ti guiderà attraverso un processo di esplorazione attiva e riscoperta personale dopo il licenziamento, aiutandoti a costruire una visione più ampia e autentica di te stesso.


Il supporto emotivo e professionale

La ricerca di supporto, sia emotivo che professionale, riveste un ruolo cruciale in questo periodo di transizione post-licenziamento. La presenza di amici, familiari e professionisti del settore può rappresentare un baluardo fondamentale nel fronteggiare le molteplici sfide connesse alla perdita del lavoro.

Il sostegno da parte delle persone care è un’ancora di stabilità, capace di offrire comfort emotivo e prospettive esterne. Condividere le proprie esperienze e paure con amici e familiari può non solo alleviare il peso emotivo, ma anche fornire spunti preziosi su prospettive alternative e possibili vie da percorrere.

Rivolgersi a professionisti del settore, come consulenti o coach, aggiunge una dimensione di supporto specializzato.

In particolare, la consulenza psicologica si presenta come uno strumento potente per esplorare il significato personale al di là del lavoro. Attraverso un percorso di autoanalisi guidata, è possibile affrontare profondamente le domande sulla propria identità, rivelando aspetti di sé trascurati durante la carriera precedente.

L’aggiunta del supporto di un coach offre una prospettiva ancor più orientata all’azione. Un coach professionale può offrire non solo sostegno emotivo, ma anche guidare un percorso strutturato per la pianificazione del futuro professionale, l’acquisizione di nuove competenze e la definizione di obiettivi chiari.

La consulenza psicologica diventa un terreno sicuro per esplorare emozioni complesse, mentre il supporto di un coach si focalizza sull’azione concreta. Insieme, queste figure professionali permettono di costruire una nuova identità che superi il vincolo con il ruolo professionale precedente, aprendo la strada a una visione più completa e autentica di sé stessi. 

In conclusione il licenziamento può rappresentare una sfida significativa per il nostro senso di identità, ma può anche essere un’opportunità di crescita personale. Affrontare la crisi di identità richiede tempo, auto-riflessione e il supporto di coloro che ci circondano. Riscoprire chi siamo al di là del nostro ruolo professionale è un processo che può portare a una maggiore autenticità e soddisfazione nella vita.


Giulia Rota Biasetti Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Giulia Rota Biasetti
Life Coach e Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica
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