Meditazione a Buffet
Tre Regole d’Oro per Meditare senza sapere che stai meditando
Prima di tutto: perché ho pensato di scrivere un articolo sulla Meditazione e perché l’ho intitolato “Meditazione a Buffet”? Per due semplici motivi, entrambi legati sia al mio lavoro che alla mia esperienza personale.
In primo luogo perché in studio durante le sessioni di coaching ed in azienda durante workshop e seminari spesso termini come “mindfulness“, “meditazione mindfulness”, “consapevolezza” e via dicendo entrano quasi spontaneamente nel racconto e mi sono reso conto che spesso c’è molta confusione sul loro reale significato ed impatto sul nostro lavoro e sulle nostre vite.
In secondo luogo perché davvero c’è da perdersi fra social, pagine web, corsi, blog e riviste sia digitali che non dedicate a questo tema: è ora di fare ordine! O almeno, io ho fatto così prima di cominciare! Anche se all’inizio mi sono comportato esattamente come le locuste ad un buffet… roba che il concetto di “all you can eat” dovrebbe essere reinventato tanta era la fame e la curiosità di scoprire “La Meditazione, quella vera”.
Parola d’ordine: “asciugare” (ancora)
L’ho già detto e scritto un sacco di volte, e probabilmente ho usato questo titolo di paragrafo praticamente in ogni articolo che ho scritto qui sul blog, chiedo venia.
Se c’è una regola che metto in campo durante ogni workshop, meeting, riunione o incontro di coaching è proprio questa: asciugare, ovvero scoprire l’essenza delle parole che uso; ridurre al minimo orpelli e fraseggi; cercare di comprendere a fondo le implicazioni di parole e pensieri usati sul quotidiano di ciascuno dei miei clienti ed anche su me stesso.
Oggi questo espediente mi serve per asciugare insieme a voi alcuni dei concetti più di moda di questo ultimo periodo: come ho scritto sopra parliamo di “meditazione”, “mindfulness”, “qui ed ora”, “ascolto e consapevolezza” e via discorrendo.
Gran parte delle volte che sentiamo pronunziare una sola di queste parole è inevitabile che la nostra mente vada verso patinati immaginari da rivista, oppure con altrettanta facilità, verso esperienze ed epifanie ad appannaggio di pochi fortunati che “se lo possono permettere”. Più raramente invece, voliamo verso scenari di investimento emotivo e di tempo soprattutto che davvero meglio che rimangano solo scenari e nulla più, soprattutto di questi tempi. Dimenticavo! Ci sono alcuni di noi che una delicata vena sadomasochistica legano le pratiche di meditazione a ferree discipline quasi militaresche o a gruppi di invasati che manco una setta.
Scherzi a parte, è vero che c’è molta confusione sul tema della “meditazione” e di tutte le pratiche orientate al mantenimento, sviluppo e presa di consapevolezza del nostro benessere.
Eppure, basterebbe “asciugare” il concetto stesso di meditazione per avere le idee più chiare e scegliere senza dubbi la nostra miglior strada per una trasformazione personale di grande impatto e di basso, basso, bassissimo costo.
Pronti?
Meditare: ovvero prendersi cura di sé
Che già questo basterebbe per chiuderla qui no?
No, forse no, avete ragione. Però è proprio cercando la definizione di Meditazione sulla Treccani, e quindi di Meditare, che si fa questa meravigliosa scoperta.
Meditazióne s. f. [dal lat. meditatio –onis]. – L’azione e l’effetto del meditare; concentrazione della mente nella speculazione e contemplazione di verità religiose, o di problemi filosofici o morali
Meditare v. tr. e intr. [dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», raccostato nel sign. al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa; riflettere, meditare»
Ovviamente Treccani affronta questi temi in modo molto profondo, complesso ed articolato… arrivando anche ad un confronto del concetto stesso di Meditazione così come vissuto dai diversi credi e dalle diverse religioni: da quelle monoteistiche che tutti conosciamo alle più articolate ed immaginifiche cosmogonie di Paesi lontani.
Verrebbe da pensare che Dio ha trovato il modo di parlarci ovunque noi si sia nati ma che in un qualche modo ci siamo resi sordi alle sue parole… non credete?
Quello che invece interessa a noi non sono le millemila sfaccettature o forme o architetture possibili di meditazione. Men che meno di incasellare o dare loro “un nome”… se fate un salto su Santa Wikipedia ne potrete trovare a iosa, e persino avere qualche sorpresa.
La Meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un solo pensiero, su un concetto elevato, o un preciso elemento della realtà, cessando il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenendo assolutamente acquietata, pacifica.
Quello che invece è davvero interessante il concetto di “cura” che racchiude l’amplissimo concetto di Meditazione, nella sua accezione primaria, iniziale… tremendamente semplice e potente.
Nel 2022 è possibile meditare?
Sì, nel 2022 è possibile, anzi addirittura auspicabile credo che le persone rubino tempo al mondo e ne facciano dono semplicemente a se stesse per cercare (o perseguire) un cammino di benessere emotivo e spirituale. Qualunque sia la loro fede se ne hanno una e qualunque sia la loro “responsabilità” vera o percepita che sia.
Prendersi cura di sé è un atto dovuto, non solo dal punto di vista fisico e della salute del nostro corpo.
In questi ultimi anni così tormentati dalla pandemia sembra davvero difficile se non impossibile vero? Mentre il mondo fuori soffre ed urla tutto il suo dolore decidere di “allontanarsi” per una cosa così apparentemente lontana dalla nostra cultura e dal nostro pensiero come “la Meditazione” sembra la cosa peggiore che si possa fare… una mancanza quasi di rispetto per quelli che sono là fuori ed hanno bisogno di noi.
Vero? Non vero? Non sta a me dirlo e non sta a me giudicare… ma quello che è sicuramente vero è che siamo tutti restii ad iniziare questo cammino, a suo modo rivoluzionario, verso una cura del sé ad ampio spettro, che coinvolga corpo ed animo e che contemporaneamente risulti “sostenibile” in un mondo così frenetico e totalizzante.
Come posso “Iniziare” a Meditare?
Frenetico e Totalizzante di sicuro, così frenetico che la risorsa più importante per noi e per le nostre vite non sono gli euro, ma il tempo (ovviamente il anche il tempo per “fare euro” con cui “pagare le bollette” e “dare una mano a casa se ce ne fosse il caso”).
Il tempo sembra essere diventata per molti di noi la risorsa più scarsa e preziosa a cui attingere… bene… giusto…
La prima cosa che possiamo fare per prenderci cura di noi è proprio iniziare a riconsiderare il “valore” ed “il peso” del tempo.
Iniziamo da due semplici domande:
- quanti minuti ci sono in giorno?
- quante volte respiri in media in un giorno?
Il tempo di correre su Google, prendete carta e penna ed un timer da cucina e passiamo ad una dimostrazione pratica, un piccolo esercizio di scoperta di quanto sia facile iniziare a prendersi cura di sé con la meditazione… oltretutto a costo zero!
Medita senza sapere che stai Meditando
Prendete carta e penna, settate il timer da cucina su 3 minuti 3, non uno di più, non uno di meno e seguite le 3 regole d’oro per una “meditazione a buffet” che sia bilanciata, sana, che non vi appesantisca e vi lasci ancora un poco di appetito per un secondo giro.
Regola n. 1]
Obbligati a trovare 3 minuti
Con ferrea disciplina trova 3 minuti per per startene da solo (sii crudele e se del caso chiudi la porta della tua stanza e lascia fuori cani, gatti e tutti gli umani che ti orbitano intorno… e se proprio non ci riesci, ma che rimanga fra noi, va bene anche il classico ed intramontabile water). Fatto? Bene, mettiti comodo… poi fai partire il timer.
Regola n. 2]
Respira
Difficile vero? Respira normalmente (niente diaframmi, inspirazioni con il naso ed espirazioni con la bocca a culo di gallina, niente di niente ok?). Normalmente vuol dire normalmente, punto.
Adesso ascoltati mentre respiri… tutto qui… ascolta e senti cosa succede al tuo corpo mentre fai questo atto che ti accompagna mediamente 21.600 volte al giorno.
Allo scadere dei 3 minuti risponda a queste domande e segna la risposte sul tuo pezzo di carta:
- Quanti respiri hai contato in 3 minuti?
- Hai perso il conto perché ti sei distratto?
- I tuoi pensieri ti hanno allontanato dall’essere disciplinato e… semplicemente contare il numero di respiri?
- Hai cercato di respirare in modo “diverso” per riuscire a non distrarti e tenere il conto?
Regola n. 3]
Boom Bitch! HAI APPENA MEDITATO!
Questa regola è in realtà un fake e mi serve solo per lasciarti alcune considerazioni a chiusura di questa “chiacchierata”.
Se durante l’esercizio…
- La tua mente ed i tuoi pensieri cercano di distrarti da questo, non preoccuparti… tu semplicemente rimani lì dove sei: Comoda e Respira.
- I pensieri sono solo pensieri e se sei abbastanza disciplinato si dissolveranno… come nuvole nel vento. Quanti respiri hai contato prima di distrarti?
Se alla fine dell’esercizio hai contato un solo respiro…. BOOM! HAI APPENA MEDITATO!
E non perché hai contato dei respiri o approfondito i principi della transustanziazione, ma perché ti sei preso 3 dei 1440 minuti che ci sono in una giornata! Hai rubato 3 minuti al mondo e te li sei tenuti tutti per te… per te, per i tuoi pensieri, per il tuo cuore.
Ma esiste qualcosa di più figo?
Massimo Chionetti
HR Trainer | Consultant | Attore
Bio | Articoli | Video Intervista
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