Mens sana in corpore sano
Come la mente agisce sul nostro corpo, e viceversa
Secondo il pensiero del poeta e scrittore romano Decimo Giunio Giovenale, vissuto tra il I e II secolo, di natura gli uomini cercano con oggi mezzo di ottenere e dimostrare la propria vanità attraverso valori come la fama, o beni materiali come le ricchezze.
Solo la persona saggia si rende conto che tutto questo è effimero e può diventare dannoso se non controllato.
Secondo lo stesso autore l’uomo dovrebbe aspirare a solamente due beni: la sanità dell’anima e la salute del corpo.
Nella sua unica opera giunta sino ai nostri giorni, Le Satire di Giovenale, troviamo menzionata una locuzione che abitualmente si utilizza per esprimere un concetto molto importante, ma spesso sottovalutato nella sua profondità concettuale: mens sana in corpore sano.
Il capoverso completo menziona in verità che bene pregare gli Dei affinché ci concedano questo equilibrio tra corpo e mente, in quanto le entità spirituali sanno benissimo ciò di cui l’uomo ha bisogno.
Ad essere precisi quindi Giovenale non indica mai che l’uomo possa attraverso l’esercizio fisico e mentale ritrovare un proprio equilibrio tra corpo e psiche, ma che dovrebbe porre questa richiesta esclusivamente alle divinità.
Tuttavia l’idea che corpo e anima possano crescere e svilupparsi assieme è anticipata nel modello educativo proposto qualche secolo prima da Aristotele, dove l’attività sportiva sviluppa il coraggio, e che la stessa ginnastica debba essere temperata dallo studio della musica al fine di evitare l’eccesso, ovvero che il coraggio diventi ferocia.
Chiaramente questa descrizione avviene in un periodo storico in cui la ginnastica veniva spesso intesa come allenamento alle discipline marziali e di combattimento, e lo studio della musica era considerato importante per lo sviluppo della conoscenza personale.
Mens sana in corpore sano: è possibile arrivare ad un equilibrio?
È una “mission” piuttosto impegnativa, ma l’obiettivo che ogni persona dovrebbe avere per vivere al meglio la propria esistenza è quello di ri-trovare un continuo equilibrio tra mente e corpo, in quanto queste due entità sono strettamente connesse tra di loro e di conseguenza risultano interdipendenti.
Perché ho usato il termine “ri-trovare”?
Nel Taoismo, filosofia orientale che fa da base alla disciplina del Ving Tsun, tutto nel mondo è ciclico.
Nel momento in cui si crede di aver trovato un equilibrio accade sempre qualche cosa che ci crea un disequilibrio.
Questi avvenimenti devono essere letti, compresi e semplicemente accettati.
E si deve essere coscienti che bisognerà poi ritrovare questo equilibrio perso, per poter giungere nuovamente ad uno stato di armonia.
Quali vantaggi possiamo avere con una mente serena ed equilibrata?
Se stiamo bene con noi stessi riusciamo ad esempio a gestire gli eccessi, come l’evitare una errata alimentazione e l’uso/abuso di alcolici o sostanze di altro tipo, compresi medicinali che oggi a mio avviso erroneamente si usano per alleviare le debolezze mentali delle persone.
In realtà questi farmaci bloccano semplicemente la possibilità di comprenderci, non dandoci quindi l’opportunità di svilupparci a pieno. Ovviamente nei casi di patologie mentali gravi può risultare necessario l’uso di farmaci.
Ma per i casi più semplici, quelli derivanti da una società sempre più frenetica e stressante, il primo e più importante farmaco che possiamo adoperare è rappresentato da noi stessi, il portarci ad un livello di consapevolezza tale da gestire tutte le situazioni, anche le più disparate.
Non è semplice, è un percorso che ci porta a conoscere e comprendere a fondo le nostre debolezze e le più profonde paure.
Come detto esiste una reciprocità tra mente e corpo, per cui se attraverso una mente stabile riesco a gestire le pulsioni, e in parte a parer mio ottimizzare il sistema immunitario, è vero anche il contrario.
Se mi sento bene fisicamente, ho tutti i valori corporali in equilibrio e il mio corpo reagisce correttamente a tutti gli stimoli esterni, conseguentemente la mente si troverà in una condizione di maggior serenità e quindi riuscirò a gestire meglio tutti i fattori interni ed esterni al mio organismo.
Questo fatto rappresenta il classico “cane che si morde la coda“, un continuo ciclo di sviluppo e decadimento che dura fintanto manteniamo la nostra esistenza nel mondo materiale.
Ci fermiamo qui, senza inoltrarci in argomenti postumi la fine naturale del nostro involucro di carne, ossa e sangue.
In conclusione, che si accettino o meno certi principi che ci giungono da altri tipi di conoscenze, come ad esempio la medicina tradizionale cinese, è importante mantenere tutto il nostro IO in forma e in equilibrio, e per quanto possibile raggiungere una “mens sana in corpore sano”.
Questo credo sia un dato assodato, e che ci trovi tutti perfettamente d’accordo.
Luca Bertoncello
Insegnante di Ving Tsun Kung Fu, Qi Gong e Filipino Martial Arts | Coordinatore Nazionale Ving Tsun Academy Int’l
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