Noia o Novità? Il filo sottile tra pausa e creatività!
Mettiamoci comodi e scopriamo un trampolino per le idee
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La mia tradizione estiva? ogni anno, in concomitanza con Ferragosto, mi rifugio per almeno una settimana nel magico paesino di Brandeglio. Qui, la connessione col cellulare va e viene come il segnale di una vecchia radio, mentre il divertimento di gruppo si svolge all’antica: chiacchierate infinite sotto le stelle o in piazza, partite a carte e lunghe passeggiate tra gli alberi del bosco.
I primi giorni sono sempre un po’ duri, devo ammetterlo. Vago e sbadiglio più del solito, le giornate sembrano trascinarsi con lentezza. Ma sai una cosa? È proprio qui che la noia fa capolino, una parola quasi estranea nelle frenetiche danze della vita cittadina.
Superato il periodo di adattamento, tutto cambia. Mi immergo in questa pace, ritrovo il ritmo naturale delle cose, e improvvisamente le giornate non sono più infinite, ma piene di sfumature e dettagli. E la sorpresa più grande? Da questo tuffo nella noia emergono idee fresche e nuove, come se la creatività stesse solo aspettando l’occasione giusta per manifestarsi.
Insomma, la Brandeglio-week diventa il mio reset annuale, un momento di pausa che, paradossalmente, mi arricchisce di idee nuove.
Chi l’avrebbe detto che la noia potesse essere la mia alleata segreta per la creatività?
Uccisori di noia
Siamo in un’epoca in cui TV, PC e smartphone ci rapiscono silenziosamente il lusso di annoiarci. Sarà il vecchio romanticismo, ma ricordo ancora quando aspettare in fila alla posta o dal dottore significava sperimentare un’infinita noia. Ora? Ci troviamo a riempire ogni vuoto, tutto in nome dell’efficienza. Non posso negare di esserne colpevole anch’io, ma sto iniziando a rendermi conto che questa frenesia ha messo il mio cervello su un loop senza fine. In pratica, non smette mai di pensare e lavorare, nemmeno quando avrebbe bisogno di fare una pausa!
Ogni volta che, senza pensarci, tiriamo fuori il telefono, oppure accendiamo un computer o la TV, per uccidere la noia, aggiungiamo un altro piccolo ostacolo alla tolleranza dello stress riducendola ulteriormente. – M. Easter
Noia: da situazione da evitare a prezioso alleato
Gli scienziati del Regno Unito, negli anni ’50, decisero di sfatare il mito della noia come nemica numero uno, scoprendo che può essere la fucina segreta della creatività. Misero a punto un esperimento ingegnoso: immagina un gruppo di persone costrette a leggere l’elenco telefonico per 15 interminabili minuti! Ma qui sta il bello: questi “eroi della noia” hanno poi dominato nei test successivi di creatività. Il fatto di essere stati annoiati per i 15 minuti precedenti ha dato loro una marcia in più nei test standardizzati di creatività, che consistono in attività tipo trovare modi innovativi per utilizzare una banale tazza di polistirolo o sperimentare il Remote Associates Test, dove devi trovare il legame tra tre parole apparentemente slegate l’una dall’altra.
Ma come mai la noia fa scattare l’interruttore della creatività?
- Quando ci annoiamo, il cervello va in modalità stand-by. Si prende una pausa per ricaricare le energie, prontissimo per il prossimo compito.
- Quando siamo distratti, il cervello fa il suo gioco di sottofondo, collegando pezzi di informazioni in modo inusuale. È come se la noia fosse la chiave segreta per accedere al nostro lato più creativo. Per dirlo con le parole di Michael Easter “Trovare una via d’uscita differente alla noia ci permette anche di accedere alla creatività”
- Siamo in modalità super-osservatori quando la noia ci abbraccia. Cerchiamo disperatamente stimoli esterni e, per questo, siamo più attenti ai dettagli che normalmente ci sfuggono. Quante volte hai notato un cartello in una strada che dicono tutti “c’è sempre stato!”, ma oggi è come se tu lo avessi visto per la prima volta?
Per usare una frase celebre di Victor Hugo:
Un uomo non è ozioso se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile e uno invisibile.
Non disattivare il tasto “PAUSE”
In cerca dell’efficacia “a tutti i costi”, siamo abituati a riempire ogni spazio vuoto nella nostra agenda.
Esperienze personali e ricerche ci indicano però che forse non è la soluzione migliore.
Faremmo meglio a concederci delle pause all’interno della giornata e, quando possibile dei giorni interi off-line e senza troppi programmi di “cose da fare”.
E per quanto riguarda la noia, forse è il caso di adottare un nuovo motto “Stay bored, stay creative!” “Annoiati per restare creativo!“
Che ne pensi?
Quali altri suggerimenti da condividere?
Bibliografia
“Troppo comodi” – Michael Easter
Simona Bargiacchi
Internal Communication & University Relations Manager
Bio | Articoli | Video Intervista AIPP Marzo 2024
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