Coaching per l’orientamento post diploma
Guida per genitori, professori ed educatori [Audio]
Questo articolo è disponibile nella versione audio prodotta dall’autore Tina Poletto.
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Orientamento post-diploma
L’orientamento post-diploma è forse uno dei primi momenti di libertà di scelta e l’inizio della strada verso l’indipendenza. Sfortunatamente tutti noi conosciamo almeno una persona che arrivata a 40-50 anni si guarda indietro e si rende conto di aver vissuto una vita che non era la sua. Decide di cambiare strada o carriera. Non c’è nulla di male in questo, anzi dobbiamo sempre sentirci liberi di cambiare. Tuttavia rimane questo senso di aver perduto del tempo o averlo sprecato vivendo una vita dettata dagli standard degli altri.
Io sono convinta che la base di questo problema e situazione ricorrente è proprio da ritrovare nel delicato momento dell’orientamento post-diploma. Nel mio articolo precedente sul coaching nelle università spiego come sia normale sentirsi in ansia e spaesati nel momento in cui bisogna prendere una decisione così importante e quali siano i fattori che determinano questa nostra sensazione.
Confrontandomi con molti studenti, ho avuto modo di scoprire quelle che sono le difficoltà e riflettere su possibili soluzioni ad ognuna di queste. Quella che è la paura principale che condividono con me è la paura di fare la scelta sbagliata. Prendere la strada sbagliata può accadere solo se non abbiamo chiara la nostra destinazione. Ma se non abbiamo chiara la nostra destinazione allora non importa che strada prendiamo.
E se facessi la scelta sbagliata?
Questo è un dubbio che molti studenti si pongono. Come educatori, genitori e professori, nel momento in cui viene condiviso con noi è importante aiutare lo studente a riflettere ponendo le seguenti domande.
Scelta sbagliata secondo chi? Cosa significa sbagliato secondo te? Queste domande permettono allo studente innanzitutto di riconoscere se è influenzato dal parere o le pressioni di altre persone come la famiglia, scuola, amici o la società in generale. Molto spesso queste sono percezioni non necessariamente fondate. Quindi se lo studente dovesse indicare come influenza le amicizie aiutiamolo ad approfondire la tematica e a verificare se c’è effettivamente quella pressione e come gestirla.
Molto probabilmente ci troviamo davanti ad una persona con molti dubbi, insicura e con il centro al di fuori di sé stesso. Questi ragazzi (normali) si focalizzano sempre sul mondo esterno per avere un feedback di quello che sta accadendo all’interno di loro, ricevendo spesso delle ‘risposte’ sbagliate che fanno quindi sentire lo studente ulteriormente sbagliato, perso e in dubbio. Come educatori, genitori e professori dobbiamo essere i primi a dare sicurezza e fiducia allo studente riconoscendo le sue capacità. Aiutiamolo a rispostare il focus dentro di sé, facendolo riflettere e aumentando la sua consapevolezza. Chiediamogli cosa ne pensa LUI, cosa farebbe LUI in quella situazione e come si sente LUI! Mettiamolo al centro.
Non esistono scelte sbagliate
Sfatiamo il mito delle scelte sbagliate e condividiamo con i nostri studenti che esistono scelte non ponderate che risultano poi non allineate con chi siamo e chi vogliamo essere. Sono fortemente convinta che i rimpianti e rimorsi non esistano e che li creiamo noi.
In che senso? Nel momento in cui guardiamo un avvenimento di anni fa con gli occhi, l’esperienza e la conoscenza di oggi è normale che forse avremmo fatto qualcosa di diverso, tuttavia in quel momento passato abbiamo preso quella che ci sembrava la scelta migliore.
C’è un unico caso dove i rimorsi e i rimpianti sono assicurati.
Questo è il momento in cui deleghiamo la scelta a qualcun altro. Per quale motivo? Molto probabilmente l’abbiamo delegata perché la pensavamo in maniera diversa, se no avremmo preso la decisione noi, giusto? In questo caso per quanto una persona ci possa conoscere e magari sapere chi siamo non saprà mai cos’è giusto per noi, questo perché lei non è noi.
Ogni individuo è unico nel suo genere e non esistono copie. Aiutiamo lo studente a guardarsi dentro e scoprire cosa sente e prova e cos’è giusto per lui in quel momento. Questo discorso si applica molto bene al nostro ruolo di genitori, professore o educatori. Con la nostra esperienza e conoscenza è normale che abbiamo una visione diversa dallo studente, che ci poniamo dubbi o domande diverse, tuttavia non è il nostro momento di prendere la decisione, bensì è il momento dello studente, quindi è importante lasciargli questa libertà e responsabilità.
Decisione post-diploma: una scelta per la vita?
La decisione post-diploma viene molto spesso scambiata come la decisione della vita, se si sbaglia quella è finita. Prima di tutto bisogna ricordare che secondo vari studi le nuove generazioni cambieranno lavoro fino a 6 volte all’interno della loro carriera. Quindi quando si prende questa decisione bisogna ricordare di mantenere una certa flessibilità mentale.
La scelta è quindi importante ma non determinante. È fondamentale ricordarsi questo dettaglio perché fino a pochi anni fa si era abituati a trovare un lavoro e a tenerlo per tutta la vita. Come genitori, professori e educatori dobbiamo ricordare che le decisioni venivano quindi prese in maniera diversa da come vengono prese ora. Può essere di aiuto condividere la seguente metafora per aiutare lo studente a capire l’importanza della scelta e togliere un po’ della pressione che si tende a vivere in questo momento:
Ogni giorno della nostra vita scriviamo una pagina del nostro libro. Nel momento in cui dobbiamo scegliere i prossimi passi post diploma è come se iniziassimo a scrivere il riassunto finale che solitamente troviamo dietro al libro. Ovviamente il riassunto è una parte molto importante perché spesso fa la differenza nella decisione dell’individuo di prendere il libro o meno. Tuttavia è fondamentale ricordare che il riassunto non è il finale del libro. Scegliendo cosa fare dopo il diploma NON stiamo scrivendo il finale del nostro libro. Bensì stiamo creando una sorta di cornice che sicuramente darà una direzione all’andamento del libro.
Esercizio pratico per prendere decisioni più consapevoli
Spesso ci sentiamo divisi in due quando dobbiamo prendere una decisione. In realtà siamo divisi in tre, ma due di queste parti solitamente si uniscono assieme. Sto parlando di cuore, mente e istinto.
Il cuore rappresenta le emozioni, la mente la prospettiva più logica e analitica e infine l’istinto rappresenta quella sensazione inspiegabile che abbiamo dentro che ci porta più verso una scelta oppure un’altra. Puoi supportare lo studente durante l’orientamento post-diploma aiutandolo a considerarli come 3 consiglieri che ovviamente hanno tutti delle visioni diverse.
Ogni qualvolta dobbiamo prendere una decisione è importante ascoltare tutte e tre le prospettive. Con pazienza e curiosità. Può essere di aiuto scrivere cosa ne pensa ognuna di queste parti. Indubbiamente saranno degli estremi molto distinti. Sta a allo studente poi tirare le somme e cercare un’opzione neutrale che metta tutti in qualche modo d’accordo.
Questo esercizio permetterà allo studente di sentirsi sempre ascoltato e allineato con chi è!
Aiutiamo lo studente a riflettere alla fine dell’esercizio appena fatto ponendo la seguente domanda: in che modo considerare queste 3 prospettive potrà esserti di aiuto nelle prossime decisioni che prenderai?
Hai bisogno di aiuto nell’orientamento post-diploma?
Se sei un genitore, professore o educatore e ti piacerebbe approfondire il tema di come supportare al meglio tuo figlio o il tuo studente nel delicato momento della scelta post-diploma, puoi contattarmi ai seguenti recapiti per fissare un colloquio.
Tina Poletto – Life Coach | Email |