Paracelso un grande Naturopata dell’antichità
Dalla Spagyria, alle Sette Regole di Vita, alla Dottrina delle Segnature le radici antiche della naturopatia
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Ripercorrere il pensiero e le scoperte dei filosofi, medici e alchimisti antichi, è per la Naturopatia un continuo riscoprire le radici, ben nutrite, che danno vita alle foglie luminose del sapere contemporaneo. Le intuizioni, le scoperte, gli scritti di Paracelso sono un vero e proprio manuale su da cui prendere spunto per vivere secondo le leggi della natura.
Nato in Svizzera a Einsiedeln il 14 novembre del 1493, Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hoheneim, conosciuto poi con il nome di Paracelso, fu un medico, filosofo, alchimista e astrologo svizzero che ancor oggi apporta un grande contributo nella definizione filosofica, pratica ed evolutiva che trova terreno fertile nell’evoluzione continua della Naturopatia nell’insegnare uno stile di vita congruo per vivere in uno stato di benessere psicofisico. Se questa disciplina fosse già stata definita nell’epoca in cui visse, sicuramente Paracelso sarebbe stato definito anche naturopata.
L’unione tra natura, astrologia, medicina, alchimia, fanno di quanto lasciato da Paracelso, uno scrigno da cui attingere dando vita a un confronto che genera consapevolezze applicate alla Naturopatia. Fonte di ispirazione e approccio naturopatico che riprende la filosofia paracelsiana, è senza alcun dubbio l’individuazione di un macrocosmo e di un microcosmo che riconosce una relazione indissolubile tra natura, universo e organi del corpo umano. Il riconoscere di appartenere ad un tutto superiore che si rispecchia nel corpo fisico umano in cui vige un perenne scambio, è alla base dell’olismo, nonché della naturopatia psicosomatica.
Comprendere l’unione indissolubile che vede l’uomo, microcosmo, parte attiva con l’universo, macrocosmo, permette di godere di uno stato di vitalità e benessere, dando vita ad una fluidità armonica che genere equilibrio e così buona salute.
La nascita della dottrina medica Spagyria
Fu proprio Paracelso a riconoscere negli Spiriti della Natura i responsabili del cambiamento e della trasformazione da cui ha origine la sua definizione dell’Alchimia.
Sale, zolfo, mercurio, sono per l’alchimista svizzero elementi imprescindibili a cui fare riferimento e che vanno aggiunti alla teoria dei quattro elementi aristotelici che comprende: terra, acqua, aria, fuoco. I tre “nuovi elementi” rappresentano per Paracelso la base di ogni struttura vitale così come di ogni malattia.
Lo studio della natura e dei fenomeni biologici, unito alla dottrina medica, all’alchimia e all’uso terapeutico di elementi chimici conducono Paracelso a definire la dottrina medica Spagyria, dal greco spaein, e agejrein, ovvero estrarre e assemblare, con riferimento alle azioni della pratica alchemica.
La Spagyria, si avvale di un procedimento capace di estrarre le frequenze energetiche delle piante che vanno a loro volta congiunte, concentrate, depurate e potenziate, per dar vita a rimendi naturali utilizzando una soluzione a basa d’acqua. Sale, mercurio, zolfo sono i protagonisti principali di questa trasmutazione alchemica che vive la sua massima essenza nell’estrapolare, quindi incanalare in un rimedio, quell’energia cosmica appartenente al mondo vegetale, in questo caso, per renderla ingrediente indispensabile per aiutare nella guarigione, o prevenzione, di un disagio.
Per gli spagiristi, la materia è energia solidificata e plasmata, poiché ogni corpo racchiude in sé diversi aspetti dell’energia cosmica, ma anche un aspetto specifico del Principio Intelligente, detto anche Archetipo.
Essa rappresenta uno dei rimedi più utilizzati dai naturopati, poiché si basa sull’idea che nell’uomo le forze sottili e dense sono in perfetto equilibrio e che la malattia interviene quando questo equilibrio viene a mancare. La chiave di una buona salute, per Paracelso, è rappresentata nel mantenere le energie sottili ben bilanciate, ancor prima di prendersi cura del corpo fisico. Il disagio e la malattia si manifestano, infatti, quando si crea uno squilibrio energetico che trova espressione nel corpo.
Le Sette Regole d’Oro definite da Paracelso
Paracelso intuisce fin da subito le Sette Regolo d’Oro, fondamenti imprescindibili di uno stato di salute ottimale, e che mai come oggi stanno prendendo piede nelle discipline olistiche per trasmettere insegnamenti basici volti ad ottenere una forma manifesta di ben-essere.
La prima regola consiste nel migliorare la propria salute respirando il più possibile in modo profondo, ritmato, magari all’aperto, ma espandendo i polmoni il più possibile per godere dell’effetto che tale consapevolezza adduce. A supporto di ciò, introdurre almeno due litri d’acqua nel corpo, magiare frutta, masticare a lungo e con consapevolezza il cibo, evitare alcol, tabacco e medicinali, se non in casi gravi.
La seconda regola che individua Paracelso si focalizza sull’eliminare le emozioni negative: pessimismo, risentimento, noia, tristezza, vendetta. Allo stesso temo evitare le persone che vivono questi stati emozionali negativi (vedi articolo “Il flusso delle emozioni positive e negative”). Questo atteggiamento di apertura del cuore alla positività conduce la trama spirituale dell’anima adducendo a cambiamenti nel nostro destino, grazie ad un atteggiamento positivo dato dai pensieri e dalle azioni.
Fare tutto il bene possibile, questa la terza regola, senza dimenticare di prendersi cura delle proprie energie.
La quarta regola ricorda di non provare rancore e odio verso il prossimo. La nostra anima, ricorda il filosofo, è un tempio che non deve essere profanato un sentimento disarmante come l’odio.
Giungendo alla quinta regola, Paracelso sottolinea l’importanza di raccogliersi ogni giorno in un luogo dove nessuno può disturbarci, sedersi e con gli occhi chiusi non pensare a nulla. Quello che oggi chiameremo stato meditativo.
A seguire, con la sesta regola, ricorda che mantenere il silenzio sulle proprie questioni personali è fonte di cura assoluta dell’anima.
Infine, l’ultima e importante regola consiste nel non aver paura in generale, sia degli uomini che del futuro. L’anima deve essere mantenuta forte e pulita così da poter aver fiducia nel domani.
Se mettiamo insieme le Sette Regole d’Oro di Paracelso, abbiamo le basi per quella che oggi chiamiamo mindfulness, che ancora una volta trova radici nell’antichità, perché non dobbiamo mai dimenticare, citando il Prof. Raffaele Morelli, che siamo esseri antichi.
La Teoria delle Signature paracelsiana base assoluta della naturopatia
“Ciò che è in basso è come ciò che in alto”, macrocosmo e microcosmo in dialogo continuo, sono le basi che portano gli studi di Paracelso a definire la teoria delle Signature, che oggi ha una grande valenza sia in naturopatia che nell’evoluzione della fitoterapia.
Nello specifico, essa manifesta il pensiero e la teoria secondo cui ogni segno si avvale di un significato, forma, colore, che trova una somiglianza impressionate con un organo del corpo umano e ha la capacità di curarne il disagio o di prevenirlo.
Anche il filosofo romano Plotino giunge a questa conclusione ancor prima di Paracelso, sostenendo anch’egli che tra tutte le cose c’è un legame e che l’Universo è un organismo unico vivente, così come lo è il corpo umano: “Ogni essere contiene in sé stesso la totalità del mondo intelligibile. Di conseguenza, la totalità ovunque. Ciascuno è questa totalità e la totalità è ciascuno. L’uomo, tale quale è ora, ha cessato d’essere la totalità. Ma non appena cessa d’essere una persona distinta, egli si eleva e penetra nella totalità del mondo”.
L’esempio più famosa che illustra la Teoria delle Signature è sicuramente la noce paragonata alla scatola cranica e al cervello. La noce è ricca dei microminerali che tanto ama Paracelso, ovvero lo Zinco e il Rame e sono ottime da consumarsi quando compaiono stati di stanchezza, stress, aiutando anche il sistema nervoso.
Nell’allargare il nostro pensiero verso una dimensione del benessere, la Naturopatia si inserisce in questo processo per fornire gli strumenti necessari che toccano con mano quanto in passato è risultato essere fonte di sapienza e fonte di benessere. Spesso cerchiamo rimedi complicati, ma non vediamo che azioni semplici, le stesse che Paracelso elenca nelle Sette Regole d’Oro, sono quanto di più prezioso abbiamo per percorrere la strada della buona salute, ma anche della fiducia.
E’ tutto in divenire, ma nello stare fermi nel presente volgendo lo sguardo a ciò che ci circonda, dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto e accorgendoci, respirando profondamente, che ne siamo parte attiva.
Beatrice Pazi
Laurea In Filosofia | Diploma di Naturopatia presso Riza
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