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A firma della scrittrice Chiara Gamberale, il libro racconta di quanto il cambiamento sia spaventoso, ma estremamente necessario per rientrare nel dinamico flusso della vita, un minuto alla volta.

La sfida

Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto. Una qualunque. Basta che non l’abbia mai fatta.

È la prescrizione che la terapeuta, in forma di sfida giocosa, propone alla sua paziente Chiara, in piena crisi esistenziale, tra problemi a lavoro e matrimonio in via di fallimento. In una sorta di diario terapeutico mensile, il libro ripercorre i passi compiuti dalla protagonista per tener fede all’impegno preso: da smalti di colori inediti, a lezioni di hip-hop, da maldestri tentativi in cucina a corsi di ricamo e punto croce. Dieci minuti alla volta, Chiara si lascerà andare a una serie di sperimentazioni: intavolerà dialoghi impensabili con sua madre, visiterà negozi e mercatini dell’usato prima sconosciuti, leggerà best-seller mai considerati, ritroverà desideri messi all’angolo. Lo sguardo si sposterà dalla pozza nera, nella quale, da un anno, versa, preda di rimugini ossessivi e credenze negative, alla vita che pulsa là fuori, pronta ad essere scoperta; un importante passaggio che nel corso della terapia definiranno da Egoland a Fuori Egoland. Il finale – inaspettato come la vita – rinfrancherà i cuori di ogni lettore, in un’iniezione di speranza nel futuro e fiducia nella possibilità di ricominciare, sempre, da capo, a partire da sé.

Prendersi cura di sé, dieci minuti alla volta

È come… come se accendessero una qualche corrente, questi dieci minuti. Mi spieghi meglio, Chiara. Non l’ho ancora capito esattamente nemmeno io, dottoressa. Ho la sensazione che ogni giorno trasmetta a quello che viene dopo una specie di possibilità.

L’esercizio proposto nel romanzo – tentare di fare una cosa nuova ogni giorno, per dieci minuti – è un’utile strategia di auto-aiuto per venir fuori da logoranti stati di impasse, nei quali ci si ritrova impantanati, e terribili vicoli ciechi, in cui è difficile trovare la via d’uscita. È uno strumento pratico da mettere in campo quando si vive un momento di scoraggiamento e insoddisfazione, o si attraversano delle frasi critiche, come un distacco o un abbandono, o ancora ci si ritrova bloccati in una routine opprimente nella sua lenta monotonia. L’invito è alla sperimentazione libera e spontanea, in attività mai provate prima e in situazioni diverse dal solito. Uscire dal seminato per scoprire sentieri nuovi. Svestire i soliti panni per abbracciare un nuovo modo di vivere. A piccoli passi e senza strafare, dieci minuti alla volta. La protagonista è partita dal provare uno smalto diverso dal solito: un piccolo cambiamento nella sua quotidianità! È chiaro come alcune attività potranno rientrare a far parte del repertorio dei propri interessi, rivitalizzando un bagaglio personale polveroso, zeppo di antiche credenze e vecchie abitudini, mentre altre attività saranno reputate poco adatte a sé stessi e non ripetute in futuro; in entrambi i casi, ogni nuova esperienza apporterà un arricchimento rilevante. Sono molti gli effetti benefici di questo esercizio quotidiano:

• distogliere la mente dallo stato problematico, rendendolo più sfumato;
• spostare il focus da sé agli altri, dal dentro al fuori;
• ampliare la visione della realtà e moltiplicare le possibilità di scelta;
• rivalutare sé stessi e quello che ci circonda: i propri talenti e interessi, la propria cerchia di conoscenti, amici e familiari.

Conclusioni

Perché, in effetti, il meglio della vita sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano: con il gioco dei dieci minuti lo sto imparando.

“Per dieci minuti” è una delicata storia di crescita personale, un percorso di cambiamento e rinascita, un invito ad affrontare la quotidianità con coraggio e trasporto, a concentrarsi su quello che c’è, là fuori nel mondo, pronto per essere afferrato, e quello che c’è già nella nostra vita ma a cui non abbiamo prestato sufficiente attenzione. Pertanto, consiglio a tutti di leggerlo e lanciarsi coraggiosamente nella sfida insieme alla protagonista. Non solo scoprirete che ci sono infiniti modi per riempire dieci minuti, ma che forse, quei dieci minuti, trascorsi in modi inediti e inconsueti, vi riempiranno di stupore, conforto, speranza, e altre mille cose per cui vale la pena vivere. Vivere per davvero. Bibliografia: Gamberale, C. (2013). Per dieci minuti. Italia: Feltrinelli. Buona lettura! Annamaria Nuzzo