L’arte della Radiestesia
Il pendolo come espansione dei sensi
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Era una serata d’inverno, una di quelle in cui si ha solo voglia di stare davanti al camino a guardare un buon film o leggere un libro sorseggiando cioccolata calda, quando mi imbattei in “Frequencies” di Darren Paul Fisher, un film apparentemente di dubbia profondità, uno di quelli sconclusionati per ragazzi.
Essendo l’offerta di Prime Video piuttosto ridotta, decisi di guardarlo a ogni modo e da quel momento mi si aprì un nuovo mondo. Il film narra le vicissitudini di due innamorati che non riescono a vivere la loro storia d’amore in quanto vibrano a frequenze diverse. Questo riportò alla mia memoria una citazione di Nikola Tesla:
Per conoscere i segreti dell’universo bisogna pensare in termini di energia, frequenze e vibrazione.
Una citazione di cui non avevo mai afferrato il senso, ma che giaceva nell’angolo nascosto della mia mente in attesa che ne decifrassi il significato. Grazie a quel film apparentemente frivolo mi cimentai dunque nella ricerca di un oggetto che potesse fungere da intermediario tra me e il mondo sotto forma di frequenze, e il pendolo fu il risultato di questa ricerca.
Che cos’è un pendolo?
Quasi tutto può essere un pendolo, purché abbia un filo (di qualsiasi materiale) con un peso all’estremità (altrettanto di qualsiasi materiale). Più l’oggetto in questione è simmetrico, più la risposta sarà precisa. In commercio ve ne sono di svariati tipi, di legno, di metallo, con pietre o amuleti. Quello che utilizzo io è il risultato di una ricerca personale e di corsi di radiestesia, ed è perciò la soluzione per me vincente. Si chiama “Pendolo di Iside” e grazie alla sua forma, che richiamerebbe la colonna vertebrale della divinità, non richiede una pulizia energetica a differenza delle pietre che necessitano di essere pulite dopo il trattamento.
Che cos’è la radiestesia?
La radiestesia, o radioestesia, è una tecnica pseudoscientifica che prevede l’utilizzo di un pendolo o di bacchette per rilevare le vibrazioni emesse da un oggetto. La radiestesia viene utilizzata anche per il ritrovamento di oggetti smarriti. L’utilizzo che ne faccio io, che sarà anche quello di cui parlo in questo articolo, si dedica alla misurazione delle energie e al pendolo come coadiuvante nella percezione dei nostri sensi.
Radiestesia: applicazione pratica del pendolo
Veniamo al dunque e vediamo come utilizzare il pendolo nella vita di tutti i giorni. Come ho anticipato, se non disponete di un pendolo, all’inizio potete utilizzare anche una semplice collana.
Mettetevi seduti col gomito del braccio con cui tenete il pendolo sul tavolo e afferrate il pendolo con due dita. A questo punto potete iniziare a dargli ordini. “Gira in senso orario!”, “Gira in senso antiorario!”, “Fermati!” ecc. Il pendolo dovrà eseguire i vostri comandi. Non demordete se non funziona subito. Può essere necessario qualche minuto per stabilire una connessione tra voi e il pendolo.
Una volta “addomesticato” potete procedere a porgli delle domande, inizialmente semplici e di cui conosciate la risposta. Ad esempio: “Mi chiamo [vostro nome]?”, se la risposta è affermativa procedete facendo una prova del nove chiedendo se vi chiamate con un nome diverso dal vostro.
Una volta consolidato anche questo legame tra voi e il pendolo è importante far intervenire la mente il meno possibile per evitare che il vostro arbitrio influisca sulle risposte. Per fare ciò consiglio di rilassarsi, chiudere gli occhi come per meditare e spostare l’energia dalla mente al cuore percependo calore all’altezza del torace. In questo modo diveniamo canali energetici e le risposte diverranno sempre più precise.
Un’altra applicazione divertente può essere quella di scegliere diversi alimenti; ponetene uno alla volta su una superficie piana e posate la mano libera parallelamente all’alimento lasciando uno spazio all’interno del quale si farà ciondolare il pendolo con l’altra mano. Se il pendolo unisce il palmo della vostra mano libera all’alimento, significa che lo sta collegando a voi e quindi quell’alimento sarà salutare per voi. Al contrario, se la linea tracciata dal pendolo divide tracciando una linea parallela e non più perpendicolare, significa che è meglio evitare di consumare quel tipo di alimento. Consiglio di effettuare questo esperimento dapprima con due cibi di cui siete già certi della loro nocività o beneficio, ad esempio, rispettivamente una bibita gassata e della frutta o verdura.
Corso avanzato: biometro in Ångström
Fino a ora ho menzionato pendolo e frequenze senza definire chiaramente il nesso tra i due, ma prima di entrare nel dettaglio era necessario fare alcune premesse.
Una volta acquisite le capacità di base menzionate poco fa, si può procedere infatti al calcolo delle frequenze di oggetti, persone, luoghi, situazioni ecc. Per fare ciò ci verrà in aiuto il biometro in Ångström. Si tratta di una tavola con dei numeri da zero a centomila che aiuterà a determinare vari tipi di frequenze. Potete trovarla facilmente in Google immagini, stamparla e posizionarla su una superficie piana. A questo punto, assumendo la posizione di prima – gomito appoggiato, pendolo tra le dita (stavolta pendente sul punto centrale della tavola senza toccarla) ed energia nel cuore – si potrà procedere a chiedere la frequenza di qualsiasi cosa. Potete iniziare chiedendo la vostra (Indicami la mia frequenza!) oppure quella di un oggetto (afferrandolo con la mano sinistra e tenendo il pendolo con la destra) oppure ancora quella di un luogo (pensandolo intensamente ma senza immettere nella visualizzazione il vostro giudizio a riguardo, sia esso positivo o meno).
È importante sapere che per alzare le nostre frequenze dovremo circondarci e nutrirci di frequenze più alte, mentre se le frequenze di cui ci circondiamo sono più basse, anche le nostre si abbasseranno. Come nella materia, anche da un punto di vista energetico siamo in costante scambio col mondo che ci circonda e in base a ciò di cui ci nutriamo, sia esso cibo o bevande oppure luoghi e persone, le nostre frequenze si aggiusteranno di conseguenza facendo una media tra la nostra frequenza e quella del luogo/persona/attività con cui entriamo in contatto.
In pratica, partendo dall’assunto che lo zucchero ha una frequenza molto bassa e l’acqua minerale una frequenza molto alta, alimentarci di cibi a base di zuccheri abbasserà le nostre frequenze facendoci (probabilmente) ammalare sul lungo periodo, mentre idratarci correttamente con una buona acqua alzerà le nostre frequenze mantenendo il nostro corpo in salute.
A questo punto possiamo sbizzarrirci col biometro e misurare le frequenze dei cibi che abbiamo in casa per divenire più consapevoli. Se abbiamo dei dubbi sull’autenticità di una persona possiamo affidarci al pendolo chiedendo come risposta un semplice sì o no, confidando nel fatto che le risposte provengono da quella parte più pura e connessa di noi che nel trambusto della vita di tutti i giorni non riusciamo ad ascoltare con chiarezza.
Con l’augurio che questo magico strumento vi abbia affascinato e diventerà anche per voi un oggetto irrinunciabile nella vita di tutti i giorni, ci vediamo il mese prossimo con un altro articolo, magari nuovamente a metà tra i segreti dell’universo intangibile e la crescita personale.
Andrea Ferri
Interprete | Traduttore | Nomade Digitale
Bio | Articoli | Video Intervista AIPP Febbraio 2024
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