La relazione di coppia come spazio di evoluzione
Quando la coppia chiede aiuto
Ogni amore, è fatto di sacrifici nascosti, gesti che l’altro non conosce subito, e che a volte non conoscerà mai direttamente. – Jonah Lynch
Da anni dedico una parte importante del mio lavoro nel comprendere ed evolvere il disagio nella coppia, quali dinamiche portano due persone, che si sono incontrate, amate, a ritrovarsi distanti, in conflitto, estranei ai desideri, bisogni dell’altro, vite che avevano uno scopo comune, che si scoprono improvvisamente lontane.
I motivi che conducono uno dei due amanti o entrambi a chiedere aiuto, sono così molteplici, e differenti come unica è la storia che ogni relazione costruisce, vive, affronta.
Ci soni diverse cause che fanno scoppiare la “crisi“, e per comprenderla bisogna srotolare il filo che come coppia hanno intessuto, far emergere, trovare i significati che si nascondono dietro il malessere.
I bisogni individuali, le aspettative, la storia personale, i modi di amare, il modo di stare in relazione che ognuno dei due amanti ha appreso dalla propria famiglia di origine, entrano nella costruzione della relazione, e come viene mostrato nel film “Una storia di noi due“, nel letto matrimoniale non siamo mai solo in due.
Andrea e Francesca, si conoscono da quando hanno 18 anni, ora ne hanno lui 36 e lei 35.
Lavorano insieme, sono due artisti, l’arte è il figlio, il progetto che ha li ha visti crescere, condividere, gettare insieme il cuore oltre l’ostacolo, unirli in un viaggio intenso, ricco e doloroso al tempo stesso.
Eppure quel figlio così cercato è diventato l’ostacolo al loro essere insieme, al loro dialogo, perché come spesso accade quel figlio non ha restituito ad entrambi con lo stesso peso e misura il riconoscimento che si aspettavano.
La loro storia nata sulle ali dell’insieme ce la faremo, li vede oggi separati.
Andrea ha trovato sempre più il modo di emergere e Francesca si sente sempre più solo un’ appendice della vita dell’altro.
La crisi scoppia con la possibilità che il padre di lei offre a Francesca di aiutarlo nella piccola impresa di famiglia.
Coppie: scopi visibili e scopi celati
Ogni coppia ha uno scopo visibile che si manifesta nella costruzione del viaggio insieme, ed uno celato che appartiene alla sfera personale.
Il disagio, il malessere sono sintomi di un desiderio profondo di evoluzione, anche rispetto a quel vissuto personale che ha rappresentato il modo di stare, essere, amare nella propria famiglia di origine.
L’incontro tra due mondi così diversi confluisce nella costruzione di pilastri fondanti condivisi e sottintesi, dal progetto comune, sentirsi parte, riconosciuti, accuditi, alla percezione di sentir ampliare quel senso personale e individuale di crescita.
Romina era stata, da sempre, da quando era bambina investita di responsabilità.La morte della madre quando aveva 8 anni, sancì il suo ruolo di “donna” che doveva prendersi sulle spalle i doveri.
Le sembrò normale che alla nascita della prima figlia, avuto con Giacomo, che lui si prendesse i suoi tempi, le sue distrazioni, in fondo lavorava, ed era consapevole di poter contare su se stessa, sulle sue forze.
La crisi arriva alla nascita del secondo figlio, dove le distrazioni di Giacomo diventano, per la stanchezza di Romina, motivo di scontro, liti accese.
Romina si sente sola, incompresa, guarda all’uomo che dice di aver amato come ad un estraneo, incapace di accogliere i suoi bisogni.
È arrabbiata profondamente con se stessa perché non riesce più a sostenere come un tempo, non le piace come tratta la figlia, è amareggiata per la rabbia che ha nel prendersi cura del più piccolo.
Non si riconosce, non sa come prendersi cura di sé stessa in modo diverso, non sa chiedere.
Amare è pericoloso, ci costringe a dover uscire dalle nostre piccole e necessarie zone di comfort.
Ogni relazione conduce ad un punto critico, dove le risorse, le capacità che sentivamo nostre, che giocavamo nella relazione con l’altro, diventano non più sufficienti ad affrontare il sentiero che ci si apre davanti, ritrovandoci smarriti, increduli, delusi, scoprendoci fragili di fronte alle emozioni provate, di fronte agli eventi della vita.
Eppure proprio il punto critico rappresenta l’opportunità di crescita, la possibilità di costruire, ampliare un dialogo con noi stessi e con l’altra parte, trovando modi altri per attingere a nuovi territori personali, ad un’intimità fisica, emotiva, spirituale.
La coppia e l’arte di imparare ad ascoltare
In una società che ci porta ad evolvere, accelerare, aggiornarci continuamente, la coppia oggi vive i cambiamenti del nostro tempo con tempo di sofferente attesa.
La sessualità, la capacità di costruire un progetto, il ruolo genitoriale diventano spesso luoghi di non dialogo, mancanza di confronto, restituendo il timore di mostrarsi, aprirsi, dove i due amanti si vivono su un piano superficiale, ignari dei profondi significati che ognuno dei due porta nella relazione.
Amiamoci senza disturbare le rispettive appartenenze alle famiglie di origine.
Silvia, medico, capace, tenace di perseguire il suo progetto lavorativo, ostinata nel suo obbiettivo, lascia completamente a Riccardo l’accudimento di Francesco, quattro anni, figlio che hanno desiderato, voluto.
Quando arriva in studio Silvia riconosce che Francesco con lei è introverso, non è riuscita a instaurare con lui una relazione di fiducia di intimità, si sente in un angolo, quasi estranea a questo figlio.
Riccardo è arrabbiato, deluso, dal comportamento di Silvia, la sente distante, lontana rispetto a questa famiglia, che lui sente sempre più disgregata, dove per lei il lavoro è l’unica fonte di felicità.
C’è voluto un tempo di terapia perché Silvia e Riccardo comprendessero cosa li avesse spinti a rinunciare a sognare insieme, guardando le rispettive famiglie di origine, abbiamo compreso le richieste, aspettative sottili, nascoste che da lì provenivano, scoprendo come trovare modi diversi e più appaganti e soddisfacenti di percepirsi tra di loro, di viversi come coppia, come famiglia.
La coppia come spazio dove l’individuo fa esperienza di sé
La terapia è un luogo dove la coppia può imparare a trovare spazi di condivisione, confronto, attingendo a risorse, possibilità, che liberano, aprono un orizzonte che percepivano chiuso, arido, spento.
È uno spazio dove riconoscere qualità individuali celate e vive, che quando messe in campo restituiscono e nutrono un territorio progettuale nella relazione sano, capace di cambiare, trasformarsi, forte delle singole individualità che sanno riconoscere e godere di quelle dell’altro.
Dott. Stefano Cotugno
Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
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