L’importanza di riconoscere le proprie esigenze e soddisfarle
Il benessere di una famiglia dipende da quello dei suoi componenti
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Da quando sono diventata madre mi tengo in contatto con gli altri genitori attraverso appositi gruppi sui social-media. Sono entrata a farvi parte in un momento e per uno scopo preciso (durante la gravidanza o perché i nostri figli frequentano la stessa scuola o la stessa attività pomeridiana), ma nel tempo ho scoperto inaspettate potenzialità.
Sono diventati dei gruppi di mutuo soccorso, attraverso cui chiedere e ricevere utilissimi consigli per affrontare le varie fasi della crescita dei nostri figli, informazioni sugli eventi organizzati in città per bambini, ma anche dove potersi confidare su problematiche familiari, personali e lavorative.
In questi gruppi ho potuto conoscere donne eccezionali, disponibili, sincere, capaci di aiutarsi e supportarsi a vicenda senza mai cadere nel giudizio o nella maleducazione.
È un mondo virtuale, che a volte può dar luogo ad amicizie reali e che dimostra che la “solidarietà femminile” esiste ancora.
Fra i messaggi ricevuti all’interno di uno di questi gruppi, mi ha colpito particolarmente la richiesta di una mamma che conosco.
Era alla ricerca di una babysitter negli orari serali:
Non importa il giorno, vorrei solo uscire e prendermi una birra con mio marito.
Il motivo per cui questa richiesta mi ha sorpreso è perché ha espresso in parole semplici un’esigenza che è frequente nei genitori, ma che a volte si ha persino paura di ammettere a voce alta, per non tradire quell’idea, sin troppo radicata, secondo cui chi ha figli deve, con abnegazione e senso di responsabilità, mettere i bisogni della famiglia sempre davanti ai propri.
La stessa società che ci induce a credere che vada bene farsi aiutare nell’accudimento dei figli per dedicarsi al lavoro, tende a giudicarci se utilizziamo quell’aiuto per il divertimento e il relax.
E allora proviamo a resistere, nascondendo sotto cumuli di panni da lavare pensieri che si fanno sempre più pesanti, sino a causare spesso crisi irreparabili all’interno di una famiglia.
Quanti matrimoni sopravviverebbero all’uragano “figli”, se le scelte familiari fossero orientate al benessere di tutti i componenti della famiglia?
Una delle principali abilità richieste ai genitori è quella di prendersi cura e di prestare attenzione alle necessità dei figli; questo non significa soddisfare ogni loro capriccio, bensì educarli a riconoscere le emozioni e ad esprimere ciò che provano per ritrovare la serenità.
E se utilizzassimo questa “skill” per aiutare ogni componente della famiglia a esprimere le proprie esigenze e a soddisfarle, pur sempre nel rispetto dei bisogni altrui, al fine di trovare insieme equilibri condivisi?
Che si tratti di una serata senza figli con il partner, di una serata fra amici o semplicemente di una corsa mattutina, perché rinunciarci?
Il motivo principale per cui mettiamo da parte le nostre esigenze anziché soddisfarle è il senso di colpa.
Spesso sono i nostri stessi figli a guardarci con gli occhi lucidi e a chiederci di modificare i nostri programmi, altre volte è il contesto culturale in cui viviamo o l’educazione che abbiamo ricevuto a farci sentire genitori sbagliati perché abbiamo anche solo pensato di trascorrere del tempo senza i nostri figli.
Come affrontare il senso di colpa?
Innanzitutto, bisogna pensare che lasciare per qualche ora (o qualche giorno) i figli a persone fidate, non è negativo per la loro crescita.
Si rapporteranno con personalità e metodi educativi differenti e questo li aiuterà a sviluppare maggiore autonomia e una mentalità più aperta.
Si eviterà, dunque, di costruire un modello familiare disfunzionale in cui i figli, iperprotetti e viziati, non conoscono limiti e regole, non sono per nulla empatici e sono convinti che il mondo ruoti intorno a loro.
Inoltre, quel bisogno che abbiamo soddisfatto ci consentirà di ricaricare le energie per affrontare il meraviglioso onere di essere genitori con più lucidità e meno nervosismo, apportando così all’interno della famiglia tranquillità e rilassatezza.
Eliana Romeo
Scrittrice | Giurista | Mediatrice familiare
Bio | Articoli | Video Intervista Scrittori Pensanti
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