Thailandia mistica
Un viaggio nelle credenze e superstizioni locali
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La maggior parte di voi sa bene quanto negli ultimi tempi mi sia affezionato alla Thailandia. Un paese così dicotomico, dove gli opposti coesistono in armonia. Se da un lato la vita notturna, con sesso, droga e chi più ne ha più ne metta è all’ordine del giorno, non significa che prenda il sopravvento sulla parte più elevata dell’essere umano, quella più spirituale e sacra.
Moltissime persone qui credono non solo nel buddhismo, ma in eventi paranormali che in occidente verrebbero classificati dai molti come pseudoteorie senza prove. È da un po’ di tempo che sto cercando di capire meglio questo lato di questa cultura così ricca e controversa, ma la scarsa padronanza dell’inglese della maggior parte dei thai e la cultura così distante che non basta che venga raccontata, ma necessita anche di spiegazioni, hanno fatto sì che questo percorso fosse piuttosto lento. Oggi ho avuto il piacere di parlare con Dea, una cara amica del nordest della Thailandia che ha accettato ben volentieri di sottoporsi a questa intervista per spiegare come credenze e superstizioni si declinano nella vita della maggior parte dei thai. Buona lettura!
Vorrei parlare con te della Thailandia da un punto di vista mistico. Qui il buddhismo ricopre un ruolo chiave nella percezione della realtà delle persone, ma anche spiriti, fantasmi, superstizioni, astrologia, fasi lunari, lettura dei tarocchi e tutte queste discipline sono parte integrante della vita di tutti i giorni di moltissimi thai. Cosa ti va di raccontarmi in merito a queste credenze?
Da che ho memoria sia io che la mia famiglia abbiamo sempre creduto in queste cose. Per iniziare subito con degli esempi, la mattina quando ci svegliamo è bene scegliere qual è l’orario ottimale per uscire di casa, che sia per una passeggiata o per sbrigare commissioni. Un altro esempio è che qui in Thailandia il mercoledì non ci tagliamo né unghie né capelli. Inoltre, non facciamo le faccende domestiche di notte. Crediamo che pulire la propria abitazione di notte equivalga a preparare il terreno a spiriti e fantasmi. Tutti in famiglia, mia madre, mio padre, la mia sorella maggiore ma anche tutti i miei amici condividiamo queste credenze. Per quanto riguarda la luna, nel periodo che precede la luna piena, è necessario prestare maggiore attenzione quando si è alla guida perché il rischio di incidenti stradali aumenta. Ancora, visto che qui con noi c’è una neonata mi viene in mente una credenza sui neonati. Se durante il Buddha day il neonato piange più del solito, si crede ci sia qualche entità che lo infastidisce durante la notte. Un’altra credenza riguarda il bucato. I panni che si mettono ad asciugare durante il giorno è bene che vengano ritirati prima dell’indomani. La credenza vuole infatti che non venga lasciato il bucato ad asciugare durante la notte. Ecco, questi sono alcuni esempi su varie credenze thai.
Wow, grazie, quante credenze e superstizioni. Mi sorge una domanda: tutto questo non ha nulla a che vedere col Buddhismo, corretto?
Esattamente. Credo addirittura che queste credenze siano più antiche del Buddhismo. Per farti un esempio, ho alcuni amici thai cristiani che credono in queste cose come ci credo io che sono buddhista. La cosa bella è che queste credenze e la religione vanno di pari passo senza che una delle due escluda l’altra. Sono veramente due cose separate, anche perché ci sono buddhisti che non credono a queste cose e quando parlo loro di spiriti e fantasmi mi chiedono molto pragmaticamente “E perché non riusciamo a vederli e sentirli?”.
Credenze: parliamo di spiriti e fantasmi. Che cosa mi dici a riguardo?
Io ci credo al 100%. Non ho mai visto nulla, ma a volte li sento. Ho un aneddoto da raccontare. Ora mio figlio ha undici anni, ma quando era piccolo vivevamo nel nordest della Thailandia. Un giorno, mentre mio figlio era nella culla a dondolo di legno, mi accorsi che un pezzo di legno nella parte inferiore si era quasi spezzato; sarebbe bastata una spinta appena più forte perché mio figlio finisse a terra. Facciamo un passo indietro. Ero a Bangkok e un mio conoscente mi diede in dono un piccolo Buddha. Per me il Buddha è un portafortuna che si regala per il compleanno, Songkran (Capodanno thai che si celebra ad aprile con gavettoni d’acqua per inaugurare la stagione delle piogge), o altre festività. Insomma, qualcosa di bello. Quindi accettai il regalo e me lo misi in auto. Dal giorno seguente iniziai a soffrire di cefalea ogni giorno. I medicinali erano inefficaci e non sapevo più come gestirla. Mio padre, uomo dotato di sesto senso, mi chiamò e mi disse di avermi sognata e che qualcosa mi stava perseguitando. Improvvisamente mi chiese “Che cos’hai in macchina? Qualcuno ti ha dato qualcosa” e gli risposi “Sì, mi hanno regalato un Buddha e l’ho riposto in auto”, a qual punto mi chiese di dare a lui il Buddha e così feci. Sono sicura che non lo buttò via, ma non so che cosa ne abbia fatto. Col senno di poi capimmo che era tutto collegato.
In un’altra occasione mi recai ad Ayutthaya (Antica capitale del Siam) presso un tempio in cui mi applicarono alcune decorazioni sulla fronte in segno di buon auspicio. Alla fine della giornata tornai a casa e cominciai anche stavolta ad avere un mal di testa insopportabile. Mia madre mi portò in un tempio per capire la causa, e lì mi abbracciarono e mi dissero che ero perseguitata. Iniziammo una specie di rito per cui mi chiesero di adottare posture particolari e di chiudere gli occhi, a quel punto mi versarono addosso dell’acqua e iniziarono a recitare dei versi. Alla fine del rito feci una donazione di fiori e denaro (di 100 Baht, circa 2,50 €) per simboleggiare l’acquisto di qualcosa da poi abbandonare.
La mia casa di famiglia è a due piani e il mio dirimpettaio ha una casa simile. Egli ha la mia stessa età e a differenza mia vive ancora lì. Le nostre rispettive finestre si guardano, quindi dalla sua camera da letto vede all’interno di quella che era la mia camera da letto. Recentemente mi disse di aver visto qualcuno in casa mia, una donna dai capelli corti e abbigliata di bianco. Egli è solito consumare alcol in camera sua e una sera mentre era piuttosto ubriaco iniziò ad accusarmi di non dare cibo a questa donna, dicendo che è molto affamata e che dovrei prendermi cura di lei. Da un lato non so se credergli visto che non era perfettamente lucido, dall’altro sono convinta anch’io che ci fosse qualcuno lì, probabilmente la mia bisnonna materna che morì quando avevo all’incirca undici anni. Pure mio figlio un giorno mi riferì di aver visto una donna in quella casa. Gli chiesi di dirmi com’era ed effettivamente la descrizione combaciava con la mia bisnonna. Un altro aneddoto potenzialmente correlato riguarda mia sorella. Una notte si svegliò nel cuore della notte e vide una figura ai piedi del suo letto. Inizialmente pensò che potesse essere nostra madre, ma l’indomani quando le chiese se si fosse alzata per qualsiasi motivo capì che si trattava di qualcun altro.
Anche in questa nuova casa sento delle presenze, e la nostra donna delle pulizie le vede pure. Un giorno mentre pregava il Buddha gli chiese il numero della lotteria in cambio di fiori. La stessa notte sognò il numero fortunato. Ancora adesso, quando ha un desiderio per sé stessa o per la sua famiglia, avanza queste richieste a Buddha e in cambio di bei mazzi di fiori ottiene ciò che desidera. Capita anche che faccia delle vere e proprie promesse, come il fatto di non mangiare carne per una decina di giorni in cambio di qualcosa. Questo è l’esempio della nostra domestica, ma è pratica molto comune qui in Thailandia. Fare offerte agli dèi è all’ordine del giorno.
In questo caso quando fai delle promesse a Buddha stai parlando con lui, ed è lui che realizzerà i tuoi desideri, ed è a lui che verranno fatte le offerte. Ma chi è Buddha nella tua percezione? Quando preghi ti rivolgi a una divinità al di fuori di noi o una parte dentro di te, del tuo subconscio?
Io direi che dipende da persona a persona, ma quello che conta è il pensiero, l’intenzione, e l’energia che viene riposta. Porto ancora con me un oggetto che mi regalò mio padre anni fa e l’oggetto può in un certo senso veicolare la preghiera. In caso contrario si può usare solamente la forza del pensiero, visualizzando e poi comunicando il messaggio agli dèi.
Credi che la Thailandia così come altri paesi asiatici resisteranno all’approccio puramente scientifico dell’Occidente?
Nel caso della malattia, ad esempio, io credo che prima di tutto ci si debba rivolgere ai professionisti sanitari. Riprendendo l’esempio del mio mal di testa, tuttavia, io ero incosciente di essere perseguitata e anche se avessi continuato a prendere medicinali non avrebbe avuto alcun effetto. Secondo me una cosa non dovrebbe escludere l’altra ma entrambi gli approcci dovrebbero andare a braccetto.
Andrea Ferri
Interprete | Traduttore | Nomade Digitale
Bio | Articoli | Video Intervista AIPP Febbraio 2024
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