
Vitalismo, Naturopatia e Autoguarigione
Il disagio non è un nemico, ma il trampolino di lancio per il benessere
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L’home page del mio sito www.amarsinaturalmente.it ha tra i plus del mio metodo naturopatico “accendere la fiamma vitale”, ma cosa significa? È sicuramente uno dei compiti del naturopata creare uno stile di vita volto a riaccendere l’energia che è dentro ad ognuno di noi, interpretando i disagi non come una “sfortuna”, ma bensì come strumento per rifiorire.
Dentro di noi abbiamo uno spirito, una forza naturale che ci permette di attivare quella che viene definita autoguarigione. Dentro di noi, infatti c’è una forza che guarda e veglia sui nostri disagi, che giungono perché dimentichiamo di avere un’energia creativa potente, rigenerante che sprigiona vitalità, benessere e che viene soffocata da un’idea erronea di perfezione che regola la nostra quotidianità.
Herbert Shelton, medico alternativo, attivista statunitense ed educatore della salute, nonché fautore del crudismo, che insieme a John Henry Tildem, Albert Mosséri, Raymond Dextrait, possiamo considerare tra i padri fondatori della corrente naturopatica igienista, identificè con il termine vitalismo, la capacità dell’organismo di auto-rigenerarsi e guarirsi in modo veloce, proprio grazie alle risorse interne che sono in ognuno di noi.
Ogni individuo ha dentro di sé un’intelligenza, che Shelton definisce intelligenza del corpo, capace di ridefinirne l’equilibrio e che quando viene a mancare da spazio a diverse forme di disagi, malesseri e malattie.
Il disagio o il sintomo sono veri la voce del corpo che la nostra mente non ha visto, o individuato, che manifestano uno stato di malessere dato dallo stile di vita, dall’alimentazione, da un lavoro, o dalle persone che ci circondano che non ci appartengono e che non vibrano in modo armonico con noi.
La naturopatia psicosomatica si basa proprio su riconoscimento di questo aspetto per intraprendere uno stato di benessere e di fioritura, dove i disagi sono parte della vita, come cartelli stradali che ci permettono di giungere alla nostra destinazione, una crescita che solo il viaggio, oltre alla meta sa compiere.
I 10 principi del vitalismo secondo Shelton
Sulla base di ciò Shelton ha individuato dieci fondamentali principi che sono alla base del vitalismo e di cui la naturopatia ne è sostenitrice in modo amplio, ma anche sartoriale in base alla situazione in cui viene applicata.
Partendo dal principio dell’autoconservazione che si basa sul riconoscere una forza probiotica che protegge in modo naturale la vita che va lasciata fluire e che determina allo stesso tempo il secondo principio per cui la vita è all’interno della stessa vita. Quanta poesia in questo passaggio per cui vita genera vita, così come la gioia crea gioia, questo a mio avviso è un inno al vitalismo e che la natura stessa ci insegna.
La vita è un insieme di azioni, ecco il terzo principio, che è determinato dalla capacità di agire, proprio come fa il disagio che muove le energie dentro di noi per richiamare l’attenzione su ciò che non è in equilibrio e quindi sullo stile di vita inappropriato che si è assunto.
Il vitalismo nel riconoscere un processo di autoguarigione del corpo riconosce il principio dell’eliminazione selettiva, secondo cui ha la capacità di eliminare in modo autonomo ciò che non è necessario per lui non va bene o è in esubero rispetto a quanto richiesto.
Il quinto principio si basa invece sul doppio effetto poiché se un’oscillazione si prolunga nel tempo ha un effetto contrario rispetto a ciò che si desidera inizialmente. Segue poi l’economia speciale, secondo cui il corpo umano ha la capacità di fare scorte di energia che vengono utilizzate nel momento in cui ne abbiamo necessità.
Dalla riserva alla distribuzione, ecco come il sesto principio considera la capacità dell’organismo di assegnare energie ad ogni componente del corpo così che compia le proprie funzioni vitali al meglio, gestendo autonomamente anche casi che identifichiamo come crisi.
La distribuzione si connette direttamente con la limitazione con cui Shelton intende un principio secondo cui il corpo rifiuta ciò che non ritiene vitale, come ad esempio la nausea quando si ingeriscono cibi in dosi esagerate, oppure alimenti tossici, tosse causata dal fumo, etc.
Il nono principio alla base del vitalismo consiste nell’adattamento del corpo che è in contato continuo con stimoli esterni creando equilibrio anche in situazioni difficili.
Infine, il decimo principio è il concetto umorale ovvero quando si presentano disagi e disequilibri sia nel corpo che nella mente, nonché su un piano emozionale, dovuto ad un erroneo rapporto tra ciò che entra e ciò che esce dal corpo così da mandarlo in tilt, poiché non si attua uno smaltimento adeguato.
Il disagio la voce dell’energia vitale
Salute e malattia sono la stessa cosa, azione vitale volta a preservare, mantenere e proteggere il corpo. Non c’è più ragione di trattare la malattia di quanta non ce ne sia di trattare la condizione di salute!
dice Shelton in più in occasione e compito della Naturopatia contemporanea è di ristabilire questo principio fondamentale.
Se entrassimo in contatto in modo nuovo con i disagi non vedendoli come nemici, ma come il postino che porta a noi notizie da un nostro io al momento lontano, senza lottare, disperarsi, ma in un atteggiamento di accoglienza, avremmo la risposta di come riaccendere la nostra vitale.
“Dove lo spirito soffre anche il corpo soffre”, scriveva il grande Paracelso, e il nostro corpo manifesta disagi nel momento in cui l’energia vitale non scorre e al contempo si formano blocchi emozionali, infiammazioni che se non ascoltati degenerano in malattie.
Ancora una volta le piante sono un esempio, poiché non vivono in un ambiente a loro idoneo, così allo stesso modo il nostro fuoco vitale si spegne nel momento in cui non ha le condizioni ideali per mantenersi vivo.
Impariamo a vivere i disagi come un sentiero che ci conduce ad un nuovo noi, perché siamo esseri in continui divenire, in un viaggio chiamata vita che, come tale, va vissuta, perché vita genera vita, ricordando il secondo principio Sheltoniano.
Accogliamo il nuovo, come il serpente cambiamo la nostra pelle, ovvero rigeneriamoci ogni giorno, trasmutiamoci nell’essenza del nostro essere che richiama energia, la stessa che produce, poiché siamo ben oltre che un corpo.
Beatrice Pazi
Laurea In Filosofia | Diploma di Naturopatia presso Riza
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