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Video Game Therapy

I videogiochi come strumenti creativi e terapeutici in Psicologia

Image by sam pak on Unsplash.com


Il gioco rappresenta una leva evolutiva nella vita dell’individuo in quanto permette il rafforzamento di alcune abilità come quelle motorie, cognitive e interpersonali. Inoltre, ha un ruolo fondamentale nel processo di costruzione dell’identità personale e sociale attraverso l’apprendimento delle regole dello stare con l’altro e alla costruzione di diverse e nuove forme di comunicazione interpersonale.

Di conseguenza, l’attività di gioco è fondamentale non solo in età infantile, infatti, nel corso della crescita di un individuo cambiano le forme, le modalità, gli strumenti, i significati, ma la dimensione ludica accompagna l’uomo in tutto l’arco della vita.

Nel videogioco si possano ritrovare tutte le caratteristiche del gioco classico, dal momento che si tratta di un gioco digitale mostrato a video e come tale serve anche ad esprimerci, come tutti i giochi di tipo analogico. In esso ritroviamo non solo il livello animativo ludico, ma anche quello creativo ed immaginativo, dunque è possibile così riconoscerne anche la funzione terapeutica.

I videogiochi non dovrebbero diventare una fuga dalla realtà, piuttosto rappresentano un modo speciale di strutturare l’esperienza e produrre emozioni positive, uno strumento in grado di stimolare la partecipazione e la motivazione.


La poliedricità dei videogiochi

I videogiochi sono uno strumento creativo dal momento che permettono di esprimere sé stessi sotto differenti punti di vista, di immaginarci in maniere diverse e di realizzare contenuti che possono essere fonte di gratificazione personale, di divertimento, oppure anche come veicolo di comunicazione con l’altro.

I videogiochi sono interattivi e sociali. Il più delle volte si gioca con diverse persone che non sempre sono fisicamente presenti nella stanza, infatti, è possibile incontrare amici oppure nuove persone, anche di diversa nazionalità su delle piazze virtuali. È proprio in questa caratteristica interattiva che è presente la potenzialità terapeutica del videogioco, infatti attraverso l’osservazione dell’esperienza di gioco (gameplay) si possono ritrovare elementi propri dello stile di vita del giocatore (gamer).

I videogiochi consentono una compensazione creativa per i nostri bisogni esistenziali, dal momento che ci aiutano a costruire una relazione trasformativa tra ciò che è dentro al gioco (l’avatar) e ciò che è fuori (il giocatore).


I tratti definitori dei videogiochi

È possibile individuare 4 tratti definitori dei videogiochi:

  • L’obiettivo: è l’esito specifico verso cui tende l’attività dei videogiocatori, permette di concentrare l’attenzione e orientare continuamente la partecipazione al gioco, dando un senso di finalità;
  • Le regole: permettono di liberare la creatività favorendo il pensiero strategico, imponendo dei vincoli al modo in cui i giocatori possono raggiungere l’obiettivo;
  • Il sistema di feedback: dà la percezione dell’effettiva raggiungibilità dell’obiettivo, quindi funge da “promessa”, aumentando la motivazione al gioco con una struttura di punteggio, di livelli, di classifiche;
  • La volontarietà della partecipazione: richiede di accettare di buon grado l’obiettivo, le regole e il sistema di feedback. La possibilità di entrare nel gioco o di abbandonarlo quando si vuole, garantisce che un’attività intenzionalmente carica di tensione e di sfida venga sentita come sicura e piacevole.

Tutti gli altri elementi di un videogioco diventano rafforzativi o migliorativi di questi quattro elementi. Per esempio, una storia attraente rende l’obiettivo più intrigante, una grafica immersiva di alto livello aiuta l’attenzione.

Possiamo dire che i videogiochi ci sfidano con ostacoli che aiutano a mettere a frutto i nostri punti di forza ed a farci sperimentare una fatica da noi scelta e non subìta. Come ha scritto Bernard Suits: “giocare un gioco è il tentativo volontario di superare ostacoli non necessari”.


La Video Game Therapy

La Video Game Therapy è stata creata nel 2019 dal Dr. Francesco Bocci, e utilizza i videogiochi commerciali per far fare delle riflessioni sul proprio stile di vita, emozioni e pensieri. Nella Video Game Therapy l’esperienza di gioco è posta al centro della terapia.

Tale approccio consente al soggetto, tendenzialmente un gamer, di iniziare un lavoro psicologico su di Sé sviluppandolo attraverso un setting relazionale. In effetti, soprattutto i bambini e poi gli adolescenti, sono generalmente felici di poter parlare di Sé attraverso l’esperienza di gioco, con coloro che in quel momento giocano con loro.

Uno dei vantaggi dell’utilizzo dei videogiochi in terapia è che possono fornire un senso di coinvolgimento e immersione che negli approcci terapeutici tradizionali possono mancare. Si è osservato che i pazienti si sentono motivati nel mantenere l’attività e nel muoversi verso gli obiettivi terapeutici concordati, grazie alle proprietà intrinsecamente stimolanti del videogioco.

È importante precisare che un approccio di questo tipo non può essere isolato da un percorso psicoterapeutico già in atto, ma anzi ne diventa strumento funzionale. È di fondamentale importanza che il fulcro del processo non sia tanto legato al videogioco, quanto piuttosto al “come” in cui il terapeuta lo presenta e lo usa nella seduta con il paziente.


Obiettivi terapeutici

  • Promuovere la sperimentazione emotiva con l’altro (terapeuta o caregiver), attivare i processi empatici, attraverso l’attivazione della sfera emozionale ed affettiva;
  • Promuovere l’alfabetizzazione emotiva, attraverso l’attivazione di un livello di coscienza più cognitivo e razionale;
  • Incoraggiare la consapevolezza dell’emozione primaria della “scoperta”, come compensazione rispetto ad un complesso di inferiorità;
  • Promozione del sentimento sociale; il   gioco diventa cooperazione reciproca e condivisione di dinamiche interne;
  • Promuovere la consapevolezza di un proprio ruolo o identità in un dato momento di vita, grazie alla correlazione tra lo stile di vita reale del game con l’avatar del protagonista o di un personaggio del videogioco all’interno di una storia narrata virtualmente;
  • attivazione dei processi cognitivi di imagery, addestramento ideomotorio, autoregolazione rispetto ad obiettivi favorire la concentrazione ed i processi mentali legati all’attenzione.

Dott.ssa Fiordalisa Melodia Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologa Clinica | Videogame Therapist
Bio | Articoli | AIIP Febbraio 2023
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