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Childhood Sexual Abuse: le conseguenze sulla risposta sessuale

Il ruolo del Trauma nei disturbi sessuali


L’abuso sessuale infantile e disturbi sessuali

Il Chilhood sexual abuse (CSA) è generalmente definito come un contatto fisico tra un bambino e un’altra persona, significativamente più grande, o qualcuno in una posizione di potere o controllo sul bambino, in cui il bambino viene usato per la stimolazione sessuale dell’adulto o di altre persone.

Le stime sulla prevalenza del CSA variano dall’8% al 31% per le ragazze e dal 3% al 17% per i ragazzi. Il CSA è stato associato a significativi effetti negativi a breve e lungo termine, tra cui il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), la depressione, ansia, suicidalità, abuso di sostanze, dissociazione, cattiva salute fisica e disturbi alimentari, oltre a disturbi e condizioni fisiche psicosomatiche.

In conformità con il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM, 2013) i sintomi del PTSD (Disturbo Post Traumatico da stress) consistono in ricordi intrusivi (ad esempio, flashback, incubi), evitamento (ad esempio, evitamento dei pensieri o dei sentimenti legati al trauma), cambiamenti dell’umore e della cognizione (per esempio, pensieri e ipotesi eccessivamente negativi su se stessi o sul mondo, affetti negativi) e sintomi di iperarousal (per esempio, irritabilità e aggressività, difficoltà a prendere sonno).

Le ricerche suggeriscono che un’ampia percentuale (circa il 45%) degli abusati sviluppa PTSD.

L’esperienza di CSA comporta un rischio elevato per lo sviluppo di disfunzioni sessuali in età adulta.

In accordo con la più recente definizione del DSM (2013) le disfunzioni sessuali si riferiscono a una serie di problemi che comprendono l’eiaculazione ritardata, il disturbo erettile, il  disturbo dell’orgasmo femminile, il disturbo dell’interesse sessuale/arousal femminile, disturbo da dolore genito-pelvico/disturbo della penetrazione, disturbo da desiderio sessuale ipoattivo maschile, eiaculazione precoce, disfunzioni sessuali indotte da sostanze o  farmaci e altre disfunzioni sessuali specificate o non specificate.

La prevalenza delle disfunzioni sessuali tra i sopravvissuti al CSA è più alta rispetto a quella degli individui non abusati, e questa tendenza sembra valere sia per le donne che per gli uomini.

Per esempio, la prevalenza di disfunzioni sessuali tra le donne sopravvissute al CSA è stata riscontrata fino al 59% ed era considerevolmente più alta rispetto alla popolazione generale di donne, dove la prevalenza variava dal 40 al 45%.

Laumann et al. (1999) hanno riscontrato che le donne con una storia di CSA avevano una probabilità più che doppia di avere disturbi dell’eccitazione sessuale rispetto alle donne che non avevano avuto esperienze di CSA. Inoltre, uomini sopravvissuti al CSA avevano una probabilità 3 volte maggiore di soffrire di disfunzione erettile e due volte maggiore di soffrire di disfunzioni sessuali rispetto agli uomini che non hanno avuto una storia di questo tipo.

In accordo con questa prospettiva, le disfunzioni e i disagi sessuali dei sopravvissuti al CSA iniziano a svilupparsi dall’esperienza traumatica dell’abuso.

La difficoltà a fidarsi dei partner sessuali e  sperimentare episodi dissociativi o flashback dell’abuso durante l’attività sessuale possono portare alla vergogna o al senso di colpa durante il sesso, oltre che ai disturbi della sfera sessuale.


Childhood Sexual Abuse: Considerazioni eziopatogenetiche* del trauma

L’abuso sessuale, avvenuto in una fase della maturazione psichica, in cui è scarsa o assente la capacità di modulazione e contenimento degli effetti intrapsichici degli eventi traumatici, potrebbe, in qualche modo, ostacolare o modificare in senso disadattivo lo stesso sviluppo psichico.

In particolare, si può ipotizzare un effetto dell’abuso sessuale precoce sul processamento delle informazioni, sulla strutturazione emotivo-cognitiva del rapporto interpersonale con le figure di riferimento principali, sulla capacità di controllo degli impulsi che faciliterebbe lo sviluppo di particolari tratti di personalità quali: aggressività, labilità emotiva, instabilità affettiva, disturbi del comportamento alimentare, craving per le sostanze d’abuso,  impulsi autolesionistici e tendenze al suicidio impulsivo.

È stato suggerito che l’angoscia, manifestata da sintomi di PTSD, potrebbe essere alla base delle disfunzioni sessuali di alcuni sopravvissuti al CSA.

In accordo con questo punto di vista, il ruolo dei sintomi  del PTSD potrebbe riflettere molteplici processi biologici, cognitivi e affettivi correlati, che ostacolano la sfera sessuale, con conseguente disfunzione e aumento dell’angoscia.

Una recente revisione sistematica pone luce sul modo in cui la disfunzione sessuale e il disagio possono essere compresi nel contesto dei vari gruppi di sintomi del PTSD.

Per le vittime di CSA che soffrono di sintomi intrusivi, vari aspetti del contatto sessuale, come il contatto, la nudità, il flirt, la stimolazione orale o genitale e qualsiasi tipo di penetrazione, possono essere fattori scatenanti.

Pertanto, durante le interazioni sessuali,  possono soffrire di flashback e altre rievocazioni del trauma, che interferiscono con il ciclo della risposta sessuale e intensificano l’angoscia.

L’attività sessuale può innescare sensazioni di rivivere l’abuso passato, dissociazione e flashback.

Questo tipo di sintomi  potrebbe aiutare le vittime a evitare il dolore emotivo legato ai loro ricordi traumatici, ma l’evitamento, che permette alla vittima dell’abuso di distrarsi dal momento presente, in quanto difesa primitiva, innesca un comportamento sessuale non adattivo che limita la capacità di godere del sesso e di funzionare in modo sano sessualmente.

* eziopatogenesi

I processi psicofisiologici legati al trauma e ai disturbi sessuali

Uno studio recente condotto su un campione non clinico di 108 donne supporta questa linea di pensiero, indicando un’associazione tra i sintomi intrusivi del PTSD e le difficoltà con l’orgasmo, oltre che un maggiore disagio sessuale.

Le alterazioni cognitive negative di cui soffrono i sopravvissuti al CSA come parte dei sintomi del PTSD potrebbero consistere in convinzioni negative sul sesso (ad esempio, “il sesso è dannoso e disgustoso”), così come su se stessi (ad esempio, “sono indegno del piacere sessuale”) e sugli altri (ad esempio, “l’altro mi usa come oggetto del suo piacere sessuale”) nel contesto delle interazioni sessuali.

Infine, i processi fisiologici legati all’iperarousal dei sintomi del PTSD potrebbero essere implicati nelle difficoltà sessuali delle vittime del CSA: l‘ipervigilanza, come parte dei sintomi di iperarousal del PTSD potrebbe limitare la capacità di concentrarsi sulle sensazioni piacevoli e potrebbe esacerbare le sensazioni spiacevoli, come il dolore sessuale.

Inoltre, l’attivazione del sistema nervoso simpatico in seguito a stimoli sessuali potrebbe portare a una risposta di paura, a causa dell’eccessiva stimolazione simpatica che è una caratteristica del PTSD.  Questo, a sua volta, potrebbe ridurre il desiderio e l’eccitazione sessuale.

Le ricerche condotte tra le donne  sopravvissute a CSA hanno supportato questa ipotesi, indicando associazioni tra un’attività del sistema nervoso simpatico (SNS) cronicamente elevata (ad esempio, aumento della frequenza cardiaca e della respirazione, tensione muscolare, sudorazione, risposta esagerata allo spavento e difficoltà a dormire) e la compromissione del funzionamento sessuale.


Bibliografia

American Psychiatric Association. Diagnostic and statistical manual of mental disorders. 5th ed. Arlington, VA: Author; 2013.
Gewirtz-Meydan A, Lahav Y. Sexual Dysfunction and Distress Among Childhood Sexual Abuse Survivors: The Role of Post-Traumatic Stress Disorder. J Sex Med. 2020 Nov;17(11):2267-2278. doi: 10.1016/j.jsxm.2020.07.016. Epub 2020 Aug 16. PMID: 32814666.
Laumann EO, Paik A, Rosen RC. Sexual dysfunction in the United States. J Am Med Assoc 1999; 281:537-544.
Manna, V. (2004). Abuso sessuale infantile e disturbo Borderline di Personalità: considerazioni patogenetiche e terapeutiche. Difesa sociale83(2), 63-78.


Dott.ssa Cecilia Silla Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Cecilia Silla
Psicologa Clinica
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