La perdita del peso inizia dalla mente e dal nostro atteggiamento
Come liberare emozioni, energie accumulate e protezioni per vivere al meglio il nostro corpo
Image by Shutterstock.com (ID: 2270507665)
Il significato del termine dieta oggi
Ho parlato in precedenza dell’alimentazione come fonte di energia, come ritorno alle origini grazie ad uno stile di vita eubiotico che illustra perfettamente come nutrirsi in modo sano, autentico, naturale escludendo tutto ciò che ha origini industriali.
Ogni giorno sento sempre cliente in lotta con il loro peso, con la tanto odiata bilancia, propensi ad un negazionismo alimentare, che permette di osservar questo dilemma da un punto di vista superficiale, senza andare a vederne le problematiche alla radice.
Le radici che tanto amo e che sono il punto di partenza di un percorso evolutivo e liberatorio che permettono di incontrare un equilibrio tra mente, corpo, energia, emozioni, per non tramutare il cibo in un riempitivo di vuoti, bisogni, gratificazioni, stress, ansia, tristezza facendolo così diventare nemico, anziché alleato della vita quotidiana.
Con il termine dieta oggi ci riferiamo ad una costrizione insana, ad una sorta di punizione, ne sono un esempio la dieta chetogenica, del minestrone, liquida, dissociata, la dieta zona e via discorrendo, ma in realtà sono un controsenso, un ossimoro se unite al termine dieta, dal greco, ovvero regime, stile di vita per soddisfare le esigenze fisiologiche dell’organismo, alimentazione corretta, sana ed equilibrata.
L’energia, quindi che introduciamo nel conferire potere a questo termine è errata, poiché deve volgere ad un benessere completo che non è fatto di rinunce o pericolose costrizione, ma bensì di un’armonia di cibi selezionati, possibilmente freschi e non processati, che sviluppino fluidità sana, duratura. La naturopatia psicosomatica sottolinea molto l’importanza di un atteggiamento mentale rivolto all’anima delle parole e a come influisce sul corpo, poiché sono un tutt’uno e necessitano di un equilibrio che nutre la propria ricchezza interiore.
Felicità, realizzazione, accettazione sono gli ingredienti di una sana dieta emozionale
Sostanzialmente il peso in eccesso si autodefinisce da solo, poiché tutto ciò che è in eccesso non ci serve, ma è solo un qualcosa che avvolge il nostro corpo, a cui diamo questo potere, per proteggerci da qualcosa. Il non accettarsi, l’obbligarsi a identificarsi con modelli lontani dalla nostra natura, costringono il nostro corpo ad entrare nell’ambito della non accettazione innescando un vortice di credenze e di blocchi che sono alla base dell’accumulo del peso corporeo. D’altro lato il contrario di peso è proprio leggero, quindi dare spazio a emozioni positive, leggerezza, all’autostima, alla gentilezza verso sé stessi, sono alcuni degli ingredienti principali ledi una dieta emozionale che accompagna e diventa un tutt’uno con l’alimentazione.
Il cibo, infatti, per lo più assume un ruolo consolatorio volto a riempire, vuoti emozionali, stress, a calmare rabbia, noia, frustrazione senza renderci conto che ne creiamo altre e come sempre il nostro corpo è la manifestazione di ciò che non vogliamo affrontare con la ragione.
I famosi junk saporiti food ne sono una prova, molte industrie alimentari lavorano proprio nella direzione di creare dipendenza nel consumatore, lavorando su spezie modificate, abbondanza di zuccheri, che creano problematiche evidenti, e non, per la nostra salute.
Il Prof Raffaele Morelli insiste molto nel sottolineare che le “diete”, nel senso di costrizione, non esistono, ma il nostro corpo manifesta il proprio stato di salute ed equilibrio con il cibo, nel momento in cui da spazio alla realizzazione del proprio Sé. L’esempio più calzante che porta in essere il Professore è quando siamo innamorati e l’ormone dell’ossitocina prende il sopravvento sul cortisolo, nemico della linea, ma alleato di stress e stati di tensione, che contribuisce all’aumento di glicemia nel sangue, e dichiara: “Non è possibile dimagrire se prima non abbiamo risvegliato una passione, un desiderio, un interesse che magari avevamo sopito per anni”. Quando, infatti facciamo qualcosa che ci piace dimentichiamo il bisogno, la necessità di mangiare, un esempio ne sono i bambini quando giocano, sono talmente presenti alla gioia del momento, al compiacersi in ciò che stanno creando, che spesso dimenticano il bisogno di mangiare. Qui si potrebbe aprire un capitolo dedicato al gioco dei bambini, al correre, al vivere i momenti in spazi all’aperto condiviso, a creare con le loro mani colorare, anziché guardare programmi televisivi non spot, che invece inducono il bambino ad una ricerca di cibo/coccola impellente, poiché non sta soddisfacendo la sua anima creativa.
Uno stile di vita frenetico e allo stesso tempo sedentario, non sono amici del benessere, innanzitutto perché siamo esseri nati per muoverci, non per stare seduti ore e ore ad una scrivania innanzi ad un pc, allo stesso tempo ci sono richiesti orari frenetici, quindi accumuliamo stanchezza, tendenzialmente dormiamo male e tutto questo incide sull’accumulo di peso corporeo.
Pertanto, di cosa abbiamo realmente fame? Della vita reale, delle emozioni, di passione, di trovare l’amore in senso assoluto? Di viverci nella consapevolezza della rinascita di ogni giorno? Insabbiando tutto ciò, costruiamo con la sabbia da noi accumulata un irreale senso di fame che sovrasta la felicità dell’accorgersi che siamo anime nate per essere felici, per dar spazio ai nostri piaceri e non per vivere costretti negli obblighi e nelle punizioni. Un cervello, un cuore, un’anima felice sono il più potente bruciagrassi, perché liberi da costrizioni.
Quando abbiamo questi momenti di fame irrisolta, chiediamoci semplicemente “lo sto mangiando perché ho davvero fame, oppure ho un’emozione che non sto ascoltando?”.
Privazione e sacrificio non sono la strada giusta
Se pensassimo alla dieta come ad un cammino, sicuramente il sentiero indicato dalla freccia privazione e sacrificio ci conduce ad un sentiero arduo, faticoso, che stride con la nostra vera natura umana. Ma se invece nel nostro viaggio imboccassimo la strada del lasciar andare, del fare ciò che ci rende felici, del rispetto del nostro corpo che richiede un’alimentazione sana, equilibrata, manifestazione delle nostre emozioni, senza dimenticare il movimento, ecco che il nostro viaggio lo possiamo affrontare con un corpo leggero armonico che si sente un tutt’uno con la mente.
Oggi si parla molto di yoga somatico, sicuramente ha effetti decisamente importanti, ma da dove nasce l’esigenza di introdurre questa disciplina? Da una vita frenetica, dal non ascoltare il nostro Sé, da un respiro dall’imporci situazioni che non ci appartengono, dalla mancanza di un’energia fluida, dal non ascoltare nel silenzio il nostro corpo, la nostra anima, che sussurra sempre ciò che la rende felice. La meditazione a sua volta è un ottimo strumento per rilasciare il peso corporeo, e sottolineo il termine rilasciare, anziché perdita, poiché il rilascio è consapevole, mentre la perdita è qualcosa di non voluto, di casuale, che spesso ci induce anche ad una nostalgia o una sensazione di tristezza.
In termine più scientifici, potremmo dire che lo stato di meditazione abbassa fortemente il livello del cortisolo, ormone dello stress, aumentando a sua volta dopamina e serotonina, ovvero ormoni del buonumore,
La strada che io ho personalmente intrapreso parte da un lavoro sulle mie convinzioni. A guidarmi Marina Reina, Spritual Coach e Maestra di Theta Healing, tra le altre illuminanti cose che le appartengono, con cui di volta in volta intraprendo un rilascio emozionale del peso. Un processo che richiede tempo, voglia di mettersi in gioco, di comprendersi, mettendo a nudo i pesi dell’anima che si sono nel corso del tempo accumulati nel corpo.
Il processo che si attiva è molto potente liberatorio, ma anche di sofferenza, che paragonerei ad una sorta di palestra alchemica, capace di lasciar andare di liberare accumuli tossici si depositano sul nostro corpo e nella nostra anima. Ed è proprio in questa progressiva guarigione che il cibo diventa nutrimento e non sfogo o riempitivo, non è più un mangiare le emozioni, ma un carburante energetico che alimenta una “macchina” perfetta nel cammino sorprendente della vita.
Beatrice Pazi
Laurea In Filosofia | Diploma di Naturopatia presso Riza
Bio | Articoli
……………………………………………………………..