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La Dispareunia: il cattivo che giace accanto

Il significato, le cause e le conseguenze della condizione

Image by Sydney Sims on Unsplash.com


Il termine dispareunia deriva dal greco dys “cattivo”, pareunos “che giace accanto”. L’International Society for Sexual Medicine (ISSM) definisce la dispareunia come rapporto sessuale doloroso. Si tratta quindi di un disturbo che può essere cronico, il quale causa un dolore genitale durante o dopo il rapporto sessuale, nel momento della penetrazione e nei tentativi della stessa.

Tale dolore può essere:

  • Primario/lifelong: provato sin dalla prima esperienza sessuale;
  • Secondario: provato successivamente, dopo un periodo di funzionamento sessuale privo di disagi;
  • Generalizzato: verificato in qualsiasi situazione, posizione ed a prescindere dal partner;
  • Situazionale: verificato in determinate situazioni, posizioni e con partner specifici.

Si tratta di un disagio che può essere esperito a qualsiasi età, sia da persone con sesso femminile assegnato alla nascita, sia da persone con sesso maschile assegnato alla nascita, sebbene sembri essere più frequente nelle prime, con una percentuale fra l’8/21%, e fino al 40% successivamente alla menopausa (8, 1, 3, 4, 6, 7, 5, 2).

A seconda della localizzazione del dolore provato, è possibile ancora distinguerne tre forme: la dispareunia introitale/superficiale, la dispareunia profonda e la forma mista.

  • Si parla di dispareunia introitale/superficiale quando il dolore percepito è localizzabile all’ingresso, nel primo tratto vaginale durante la penetrazione, dunque all’altezza dell’introito vulvare.
  • Quando invece viene esperito dolore durante la penetrazione completa, di parla di dispareunia profonda, con un dolore percepito nello scavo pelvico, nella parte inferiore della cavità addomino-pelvica.
  • Nella forma mista sono presenti entrambe le tipologie di dolore genitale. (7, 8, 2, 5, 6, 4, 3).

La sintomatologia che contraddistingue la dispareunia, oltre al dolore durante il rapporto sessuale e la penetrazione, presenta: scarsa lubrificazione e secchezza vaginale, gonfiori, rossori, pruriti che interessano la zona vulvo-vaginale, spotting/sanguinamenti distinti dal ciclo mestruale, irregolarità di quest’ultimo, lesioni vaginali, perdite vaginali maleodoranti, disuria (dolore durante la minzione) (7).


Scoperta ed evoluzione diagnostica

Per molto tempo e tutt’ora percepire dolore durante i rapporti viene vissuta come esperienza comune, fino ad essere normalizzata culturalmente. La dispareunia però appare come reale disfunzione sessuale nei principali sistemi di classificazione ed in modo sempre più specifico nel corso del tempo.
Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – DSM IV TR del 2000 viene descritta come dolore che può interessare la persona con sesso femminile assegnato alla nascita ed anche la persona con sesso maschile assegnato alla nascita.
Nella prima Consensus Conferences of Sexual Dysfunction del 2000 ed ancor meglio nella seconda Consensus Conferences of Sexual Dysfunction del 2003, viene specificata la presenza possibile di dolore anche nei tentativi di penetrazione e non solo durante la penetrazione completa.
Nell’International Classification of Diseases – ICD 11 del 2011 viene descritta la natura causale di tipo più biologico della dispareunia.
Nel DSM V del 2013 invece la dispareunia viene inglobata al vaginismo, sotto un’unica voce denominata Disturbo del Dolore Genito-Pelvico e della Penetrazione, con alcuni dubbi ed aspetti critici riguardo a tale unione (2).

Al fine di elaborare una corretta e puntuale diagnosi di dispareunia è fondamentale conoscere la globale storia del paziente, effettuando la raccolta anamnestica, importante poi anche ai fini del trattamento individualizzato. È infatti essenziale tenere traccia circa informazioni legate strettamente al dolore (localizzazione, intensità, cronologia, continuità, aspetto primario e secondario, fattori promotori), fattori psicologici, sessuali, muscoloscheletrici, intestinali, possibili traumi ed abusi, per poi passare anche all’esame fisico: visita bimanuale, esame con speculum, ecografia transvaginale ed una serie di test specifici, avendo cura di spiegare passo passo alla persona cosa sta accadendo (8, 2,3).


Cause e conseguenze

La dispareunia può avere diverse cause, organiche e psicologiche.
Le principali cause organiche sembrano essere connesse a condizioni mediche come malattie genito-urinarie, ad esempio infezioni sessualmente trasmissibili, malattia infiammatoria pelvica – PID, Sindrome della Vestibolite Vulvare, vaginiti, prostatite, uretrite, Sindrome della Vescica Dolorosa, infezione ricorrente del tratto urinario; poi ancora cisti ovariche, endometriosi/adenomiosi, sindromi da dolore vulvare come la Vulvodinia, malformazioni congenite vagino-imeneali, mialgia del pavimento pelvico, sindrome da congestione pelvica, utero retroverso, fibromi uterini, radicolopatie; ed ancora post-partum doloroso, oscillazioni ormonali, carenza di estrogeni durante l’allattamento, sindrome genitourinaria da menopausa (GSM)/atrofia vulvovaginale, esiti di interventi chirurgici, episiotomie, aderenze, patologie dermatologiche, allergie varie, condizioni gastrointestinali, malattia di La Peyronie, poi presenza di dispositivi anticoncezionali che non si adattano adeguatamente (5, 8, 6, 4, 7, 2).

Come possibili cause psicologiche possono essere evidenziate esperienze sessuali traumatiche (abusi, violenze), informazione ed educazione sessuale inadeguata, educazione familiare e religiosa rigida e sessuofobica, propensione della persona all’ipercontrollo, stile cognitivo di tipo catastrofizzante, difficoltà a rilassarsi, disturbi d’ansia e disturbi depressivi, problemi relazionali, emotivi, malessere psicologico persistente e/o secondario ad una condizione organica anche già risolta. Ed ancora è possibile la coesistenza di disfunzioni sessuali quali vaginismo, disturbo del desiderio sessuale e disturbi dell’eccitazione sessuale (5, 6, 4, 7).

Appare evidente quanto questo tipo di dolore comporti delle implicazioni non indifferenti nella vita quotidiana, per la persona che lo vive e per l’eventuale coppia. Molto comune infatti risulta provare un senso di vergogna e di colpa a tal riguardo ed evitamento dei rapporti sessuali e della propria sfera sessuale. Chi soffre di dispareunia metterebbe spesso in atto strategie di evitamento anche con gli specialisti, sulla base del senso di vergogna e della percepita loro incomprensione o sottovalutazione del problema. Ciò comporterebbe per la persona isolamento sociale, frustrazione, alimentati purtroppo anche dall’impreparazione degli specialisti circa tali possibili disturbi legati alla sfera sessuale.
Inoltre a tale dolore è spesso correlata una possibile altra disfunzione sessuale ed una diminuzione della frequenza dei rapporti sessuali. Questo implica una modifica del legame di coppia e dunque un cambiamento della qualità di vita dei partner.
Come ulteriore conseguenza non è raro lo sviluppo di comorbilità psichiatriche quali depressione ed ansia, associate alla dispareunia e questo quadro complesso può comportare delle modifiche anche rispetto alla propria immagine corporea ed autostima, elementi individuali che a loro volta possono condizionare aspetti di coppia circa la soddisfazione sessuale, l’intimità.
In ultimo, ma non per importanza, c’è da considerare anche l’onere finanziario notevole per le persone che soffrono di dispareunia ed il sistema sanitario stesso (8, 1).


Come intervenire

Avendo a che fare con un disagio legato a diverse ipotesi eziologiche e conseguenze, viene raccomandato un approccio terapeutico multimodale ed individualizzato, al fine di riuscire a gestire il dolore al meglio possibile in senso fisico, psicologico e comportamentale.

Si può perciò optare in prima linea, attraverso il consulto di un medico ginecologo od urologo, per approcci medici conservativi, attraverso una terapia medica e farmacologica, che comprenda antibiotici locali e sistemici, antimicotici, terapie ormonali, calmanti e miorilassanti, anticonvulsivanti, antidepressivi, terapia antalgica loco-regionale, antinfiammatori. Il trattamento chirurgico, essendo più invasivo, è bene che sia l’ultima spiaggia (vestibolectomia vulvare, lisi delle aderenze pelviche, escissione dell’endometriosi).

Altrettanto importante risulta l’aspetto psicosessuale, rifacendosi al consulto di un professionista della salute mentale, uno psicologo, uno psicoterapeuta ed anche un sessuologo clinico. È possibile infatti effettuare una corretta psicoeducazione circa la sfera sessuale, la consapevolezza del proprio corpo e tutti i fattori fisiologici e psicologici connessi; lavorare con esercizi di rilassamento e gestione dell’ansia, avviando un percorso di psicoterapia cognitivo, comportamentale, specifico sul dolore cronico, o anche un percorso di psicoterapia psicodinamica.
Lavorare su aspetti caratteriali della persona può aiutare la stessa a far fronte al disagio percepito, modificando le strategie di coping, così come avviare una specifica terapia sessuologica individuale può far luce su aspetti fondamentali della sfera sessuale della persona. Anche il coinvolgimento del partner, laddove presente, in una terapia psicologica e sessuologica di coppia risulta altresì essenziale, lavorando sulla comunicazione adeguata e sincera, attraverso delle precise strategie pratiche sessuali, ai fini del benessere del singolo e della coppia stessa.

Con l’aiuto di un fisioterapista è inoltre possibile la messa in atto di esercizi pratici per il pavimento pelvico, quali l’autodilatazione vaginale attraverso dei dilatatori, tecniche di controllo muscolare (esercizi di Kegel), assieme a lubrificanti a base acquosa e tutta una serie di esercizi specifici e ad uno stile di vita sano ed equilibrato (1, 7, 8, 6, 4, 3).


Bibliografia

1. Alizadeh, A., Farnam, F. (2021). Coping with dyspareunia, the importance of inter and intrapersonal context on women’s sexual distress: a population-based study. Reprod Health 18, 161.
2. Bernorio R., Mori G., Casnici F., Polloni G. (2020). L’approccio diagnostico in sessuologia. Milano: Franco Angeli.
3. Graziottin, A., & Serafini, A. (2010). Dispareunia: sintomi, segni, terapia. In 86 Congresso nazionale della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia.
4. Dispareunia: quando la sessualità diventa dolorosa – www.ipsico.it
5. What is dyspareunia? – www.issm.info
6. Istituto A.T. Beck – Dispareunia (dolore sessuale)
7. Significato e rimedi della Dispareunia – Articolo originale Casa di cura “La Madonnina”
8. Sorensen J, Bautista KE, Lamvu G, Feranec J. (2018). Evaluation and Treatment of Female Sexual Pain: A Clinical Review. Cureus, 10 (3).


Dott.ssa Vanessa Nardelli Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Vanessa Nardelli
Psicologa, specializzanda in Consulenza Sessuale e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
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