Impara a dire di NO!
Senza essere colpito dai sensi di colpa
Il mito del sì a tutti i costi
Fin da piccoli ci viene insegnato che contraddire gli altri non va bene, ma se quest’impostazione mentale ha un senso finché siamo bambini, man mano che cresciamo dovremmo imparare a scindere le varie situazioni e i vari contesti.
Se anche tu hai delle difficoltà a dire no, probabilmente sei rimasto ancorato al mito della buona educazione legata all’accondiscendere.
Per la nostra cultura dire sì è legato al concetto di rispetto e, al limite, di amore. Potresti essere una di quelle persone che se dice di no si sente in difetto, come se non fosse meritevole delle attenzioni del prossimo.
Forse pensi che potresti rimanere socialmente e affettivamente escluso. Di conseguenza dire di no porterebbe a future sofferenze.
In realtà non è affatto così: imparare a dire di no è una forma di rispetto per sé stessi e per gli altri.
Sicuramente è meglio dire un no, debitamente giustificato, che un sì a tutti i costi. Ed è meglio per tutti: per chi il “no” lo dice e per chi il “no” lo riceve.
Perché a volte è necessario dire di no
A volte bisogna dire di no per quattro motivi:
- Perché non abbiamo tempo
- Perché non abbiamo le capacità
- Perché non abbiamo voglia
- Per farci rispettare
Se sul lavoro dici sempre sì è probabile che verrai visto come una persona passiva e, al limite, qualcuno potrebbe approfittarsene e farti finire in fondo alla classifica delle persone “valide”.
Esattamente il contrario di ciò che speri di ottenere, vero?
In tutti i contesti, che siano familiari, relazionali o professionali, bisogna essere autorevoli e far valere il proprio punto di vista. Chi accondiscende sempre a qualsiasi cosa, alla lunga viene sottovalutato.
Ogni volta che non dici quel “no” che hai in testa, stai spostando il focus sulla persona che hai di fronte, dandole un’importanza che in ogni caso non deve avere per te.
Non ti sto invitando a diventare egoista o autoritario: imparare a dire di no non significa certo diventare indifferenti ai bisogni degli altri.
Al contrario ti sto chiedendo di razionalizzare i tuoi comportamenti nei confronti del prossimo. Ci sta che a volte tu debba fare qualcosa controvoglia, il problema nasce nel momento in cui ti rendi conto che tutti coloro che ti stanno intorno hanno la tendenza a delegarti qualsiasi tipo di compito, nella convinzione che non rifiuterai mai.
Se sei in una situazione di questo tipo, è ora di voltare pagina.
Come dire di no senza sensi di colpa
Devi soprattutto imparare a dire di no senza sentirti in colpa.
In questo contesto il senso di colpa deriva da una predisposizione mentale errata: pensiamo che dicendo di no perderemo opportunità future, oppure che aiutare il prossimo è un atteggiamento sempre positivo.
Se ci pensi bene, entrambe le considerazioni sono illusorie.
Se rifiuterai un contributo in un contesto ragionevole, non avrai problemi a essere considerato per future collaborazioni.
Ovviamente il tuo rifiuto dovrà essere motivato e sensato: non dovrai fare altro che dare le precise motivazioni che sono dentro di te, in modo naturale e spontaneo.
Se invece il tuo rifiuto ti farà perdere occasioni future, non sei tu a essere sbagliato, bensì il contesto. In ogni caso hai fatto bene a dire no e il fatto che tu venga escluso da un ambiente malato sarà solo positivo.
Aiutare il prossimo non è sempre positivo.
A meno che non si stia parlando di situazioni umanitarie, il 99% dei contributi che ti vengono richiesti sono compiti che si possono svolgere in autonomia. Potrebbe essere solo un modo per “sondare il terreno”. Anche in questo caso dire di no deve essere una reazione fisiologica.
Non è difficile capire se chi hai di fronte ha realmente bisogno, è sufficiente fare un’analisi oggettiva della situazione.
Il senso di colpa può essere utilizzato in chiave più o meno macchinosa dal tuo interlocutore. Se qualcuno ti chiede un contributo e tu gli dici di no, potrebbe far leva proprio sul senso di colpa. Ti dirà che da te non se l’aspettava, ad esempio.
Ed è proprio questo il momento di dire no.
Svantaggi del dire sempre di sì
I no sono come le mele.
Uno al giorno toglie il medico di torno, inteso come problemi relazionali e conseguenti disturbi emotivi.
In ogni situazione vanno messi dei paletti. Pensaci: qualsiasi relazione che non si ponga limiti è malsana.
Dire sempre di sì non avrà effetti solo sull’ambiente circostante, ma anche e soprattutto dentro di te. Alla lunga ti farà sentire oppresso e fuori posto.
Se ha un senso dare un contributo in determinate situazioni, anche quando non si vorrebbe, nel resto dei casi non è affatto indispensabile. E quando facciamo cose contro la nostra volontà le ripercussioni psicologiche non tarderanno a farsi sentire. Ecco perché imparare a dire di no è fondamentale per tutelarsi e fare luce sui nostri bisogni.
Intimamente sai che le persone si stanno approfittando di te e sai che ti percepiscono come una persona debole.
Impara a dire di no gentilmente, ma con autorevolezza.
Come dire di no in modo assertivo ma gentile
A volte, negare il proprio contributo significa farsi rispettare. Ed è difficile farsi rispettare senza prevaricare, è un equilibrio complicato. Attento a non esagerare al contrario, non devi dire di no a prescindere o con maleducazione.
Se dire di no è un tuo sacrosanto diritto, dovresti comunque utilizzare le parole giuste.
C’è una sostanziale differenza tra autorevolezza e autoritarismo.
- A nessuno piace sentirsi dire di no e basta. Il rifiuto va motivato, argomentato, perché è sicuramente un passaggio delicato in termini comunicativi.
- Prima di tutto non dovresti mai essere impulsivo. Se questa regola vale per ogni ambito della vita, a maggior ragione dovresti prenderti del tempo di fronte a una richiesta di collaborazione. In questo caso il tempo è il tuo miglior alleato: prenditi mezz’ora per valutare, obiettivamente, i pro e i contro della situazione.
Se avrai deciso per il “no”, dovrai passare allo step successivo, quello della comunicazione educata e assertiva.
Prova a seguire questi passaggi, per imparare a dire di no in maniera gentile:
- Sii fermo nella tua decisione. Se sei vis a vis dovresti sorridere ed essere generalmente ben disposto, se invece sei al telefono non utilizzare termini secchi come “no e basta”. Argomenta sempre la tua decisione. Ricorda, però, che argomentare non significa in alcun modo giustificarsi, utilizza parole come “preferisco” o “ gradirei”, ma non indietreggiare di un passo.
- Proponi alternative oppure rimanda la tua collaborazione, sempre se ritieni di poter fare quella cosa più avanti
- Il tuo “no” deve essere propositivo. Spiega cosa provi e perché hai preso questa decisione. Ti accorgerai quanto sia semplice essere diretti e leali.
Riconquista la tua libertà e la tua personalità
Per essere liberi da condizionamenti, interni ed esterni, dobbiamo anzitutto capire cosa vogliamo.
Dovresti prendere mentalmente nota di cosa faresti in quella determinata situazione se la tua decisione non avesse ripercussioni di nessun tipo.
Fondamentalmente le nostre azioni sono legate a due macro categorie: amore e paura. Agiamo nel desiderio di essere amati in tutte le sue declinazioni (apprezzamenti, elogi, riconoscimenti) o nella speranza di rifuggire un pericolo (ansia, mancate aspettative ecc.).
Non sempre con il dire sempre sì saremo benvoluti dagli altri ed eviteremo di affrontare le nostre ansie e paure, anzi a volte otterremo l’esatto contrario. Spesso pensiamo a determinate conseguenze perché siamo sotto l’influsso di rigide norme dettate dal nostro contesto religioso, sociale, familiare.
Dire di sì sempre e comunque non ti darà né amore, né ti metterà al riparo dai pericoli. Al contrario.
La nostra autostima va sempre alimentata e il migliore modo di farlo è riconquistare la nostra libertà, imparando a dire di no in maniera educata e senza sensi di colpa.
Gabriel Tibaldi – SEO Copywriter | Email