La dimensione psichica dei simboli
La terza componente motivazionale dell’io politico
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Chiudiamo il trittico iniziato con “La triade motivazionale dell’io Politico“[1] e “La base emotiva dell’ideale“[2] parlando della terza componente motivazionale alla base della formazione di una personalità politica: l’identificazione ad una comunità politica. Chiudiamo quindi questa parte dedicata alle motivazioni politiche ovvero alla dimensione più profonda dell’io politico, poiché animata da quegli impulsi, pulsioni e fantasie che infiammano il mondo interiore, parlando dell’universo simbolico che anima il suo immaginario e che lo lega sentimentalmente alla propria comunità di appartenenza.
L’identificazione ad una comunità simbolica
L’io politico non è fatto quindi solo di desiderio di potere e di fantasticherie astratte su un modello di società ideale, motivazioni che se per pur fondamentali non sono definitive per promuovere l’azione politica come azione collettiva. Per agire occorre infatti essere integrati e mossi da forti sentimenti di appartenenza nei confronti di uno specifico e concreto gruppo sociale. Questo legame sentimentale prende la forma di attrazione, amore, orgoglio e ammirazione per i suoi simboli. L’identificazione a determinati gruppi non è altro che l’interiorizzazione dei suoi simboli. Questo perché i simboli agendo nella psichiche dell’individuo strutturano e destrutturano il suo immaginario. I simboli entrano nella nostra intimità.
Proprio per la sua forte valenza psichica evocativa, i simboli svolgono una importante funzione di rafforzamento del senso di appartenenza orientando e organizzando l’agire individuale nell’azione collettiva. I simboli hanno pertanto questa doppia valenza interna ed esterna/psichica e sociale che lo rendono uno strumento universale ad ogni cultura e civiltà umana.
Ma cosa sono esattamente i simboli e in particolare quelli più propriamente politici?
I simboli
Il sìmbolo dal lat. symbŏlus e symbŏlum, derivato dal greco συμβάλλω, significa «mettere insieme, far coincidere» (composto daσύν «insieme» e βάλλω «gettare»)[3]. Un simbolo è tale, quindi, se riesce a promuovere un «accostamento», un «segno di riconoscimento», qualcosa che consenta una proiezione esterna di una particolare identità tale da poter essere facilmente riconoscibile da tutti o solo dai suoi membri.
Per questa sua funzione è comprensibile perché siano così importanti e studiati, in quanto il loro uso è finalizzato a rappresentare un se collettivo, un’identità, un’appartenenza. Pensate ad uno dei simboli più diffusi coma la nostra bandiera nazionale. Quand’è che la usiamo e per esprimere cosa? La usiamo per esprimere la nostra identità nazionale nei momenti di raccoglimento collettivo laddove è importante rimarcare il proprio essere italiani.
Se guardate attentamente ogni uomo e donna, potete capire molto di loro scoprendo quali sono i propri simboli e questo spesso è particolarmente facile in quanto vi è un bisogno innato di ostentarli. Il simbolo dice: “io sono questo”.
Pensando a dei simboli politici, i più noti in Italia sono la falce e martello, la svastica, lo scudo crociato, l’A cerchiata oppure i contrassegni dei partiti politici ecc. Sono ciò che vediamo esternamente ma più importante è quello che non vediamo ovvero la loro funzione psichica di strutturazione di significati e codici interpretativi che agiscono nella costruzione identitaria dell’individuo che usa i simboli, appunto, per definire se stesso e gli altri. La dimensione psichica dei simboli è parte essenziale della formazione dell’io politico che solo nella identificazione ad una comunità politica traduce se stesso in uno strumento di azione collettiva. Pertanto non poteva che essere una componente motivazionale dell’agire politico ed elemento costitutivo della sua formazione.
Per riassumere
Per riassumere quanto detto in questi tre articoli sulle componenti motivazionali dell’io politico: un politico per essere tale deve essere mosso da:
- un intenso desiderio di potere, utile a costruire l’Io autorità[4];
- una tensione ideale, utile a costruire il Noi ideale;
- una identificazione attuale e concreta, qui ed ora, ad una comunità di affini, utile costruire il Noi autorità.
La lotta politica è una lotta tra gruppi fortemente identificati nei loro simboli che si combattono per difendere e o costruire il loro modello ideale di società ovvero il futuro ritenuto più auspicabile tramite la loro affermazione “autoritaria”, nel senso di loro affermazione come autorità. Questo significa sottrarre potere e ricchezza ad altri gruppi per distribuirli al proprio. Abbiamo quindi tanti io aspiranti autorità orientati a costruire un Noi ideale attraverso la costruzione di un Noi autorità qui ed ora. Per tali ragioni non si può entrare in un gruppo politico se non aderendo ai suoi simboli e al suo linguaggio fortemente simbolico.
L’ideazione, l’organizzazione e la comunicazione dei simboli
Per essere un bravo politico quindi non basta desiderare ardentemente il potere ed essere mosso da alti ideali ma occorre acquisire l’abilità di trattare i simboli ovvero di saperli prima comprendere a fondo e poi utilizzarli ai fini della lotta politica. E’ in questa capacità di comprensione/utilizzazione dei simboli che si distingue il politico di razza che è il politico ideologo[5], punto di riferimento comunitario nell’ideare, organizzare e comunicare i simboli della propria comunità di appartenenza sapendone esprimere con efficacia i suoi valori, la sua memoria storica, i suoi sentimenti collettivi e suoi obiettivi attuali e futuri; una capacità che comporta una continuo studio e una continua formazione, che spesso conduce ad una vita ascetica totalmente immersa nell’idea, per meglio cogliere l’attualità e il continuo mutamento e per meglio dotarsi nel confronto con le altre comunità simboliche antagonistiche.
La socializzazione politica
L’ideazione, l’organizzazione e la comunicazione dei simboli quando assurgono ad autorità diventano parte integrante dei processi di socializzazione politica cui tutti noi siamo soggetti a partire dalla nascita e continuiamo ad esserlo per tutta la vita per il solo fatto di essere membri di un contesto politico istituzionale ed organizzativo (socio economico) che necessariamente deve promuovere in noi l’interiorizzazione dei suoi simboli e valori. Processi che appaiono spontanei invece sono frutti di strategie psicologiche collaudate da secoli di esperienza finalizzate a farci amare, inorgoglire, attrarre e ammirare i simboli della nostra comunità. Processi che agiscono nella dimensione conscia e inconscia di ognuno di noi e la cui comprensione è importante ai fini del cambiamento politico e sociale. Di tutto questo parleremo nel prossimo articolo.
Note
[1] https://lamentepensante.com/triade-motivazionale-dell-io-politico/
[2] https://lamentepensante.com/la-base-emotiva-dell-ideale
[3] https://www.treccani.it/vocabolario/simbolo/
[4] L’Io autorità in quanto aspirazione all’autorità non va confusa con la personalità autoritaria che ha tutt’altro significato su cui parleremo prossimamente.
[5] https://www.treccani.it/vocabolario/ideologo/
Dott. Paolo lombardi
Sociologo politico
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