
La forza degli atteggiamenti in politica
Introduzione
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Con l’articolo la dimensione psichica dei simboli[1] ho terminato il ciclo relativo alle motivazioni politiche. Usando una metafora edilizia, in ogni costruzione, anche teorica, bisogna sempre partire dalle basi e queste, in una rubrica di psicologia politica, non potevano che essere le forze motivazionali che muovono nel profondo l’individuo: le sue fondamenta appunto.
Se un edificio ha delle fondamenta occorrono però anche delle strutture portanti per stare in piedi e dare un profilo all’edificio e queste sono gli atteggiamenti. Questo secondo ciclo di articoli sarà dedicato appunto ai contenuti cognitivi ed emotivi del politico che forgiano il suo profilo identitario utile per qualsiasi comunicazione e formazione politica.
La definizione di atteggiamento
Il concetto di atteggiamento [2] è ormai diventato di lessico comune. In estrema sintesi, esso è l’intreccio di elementi cognitivi (informazioni/ credenze/convinzioni che abbiamo su qualcosa/qualcuno) ed emotivi (emozioni/sentimenti/affetti che proviamo su qualcosa/qualcuno) al punto da condizionare i nostri giudizi e i nostri comportamenti nei confronti appunto di quel qualcosa/qualcuno. La parte visibile dell’atteggiamento sono appunto i giudizi e i comportamenti che vengono espressi e che denotano un retropensiero, una traccia cognitiva ed emotiva, che è importante saper cogliere ed analizzare.
Gli atteggiamenti possono essere abbastanza espliciti ma anche camuffati o impliciti ovvero non consapevoli all’individuo. Normalmente gli atteggiamenti quanto più sono strutturati quanto più sono espliciti. Questo perché tendono a rafforzarsi man mano che aumentano le cognizioni e le emozioni su quel particolare oggetto/soggetto influenzando il modo di percepirlo e di interagire con esso. La forza di un atteggiamento è direttamente proporzionale all’intensità dell’emozione interiorizzata.
L’atteggiamento forma una predisposizione e questo, come è facile intuire, è molto importante per la politica e il potere.
Agire sugli atteggiamenti significa agire con il duplice obiettivo di rafforzare le cognizioni (informazioni/credenze/convinzioni) e le emozioni (sensazioni/umori) che vogliamo siano interiorizzate dal maggior numero possibile di individui e questo per conseguire obiettivi politici specifici. Potete quindi comprendere quanto sia importante la formazione degli atteggiamenti e del perché i politici si circondano di stuoli di esperti di comunicazione affinché le persone siano sensibilizzate in una certa direzione.
La razionalità del sentimento e l’irrazionalità della ragione
Molte persone credono ingenuamente che basta informare le persone per cambiarle. Quanto di più sbagliato. Per cambiare veramente una persona non basta semplicemente informarla ma occorre sensibilizzarla ovvero emotivizzarla, farle “sentire” l’informazione. Questo però è un processo che comporta la costruzione di un legame che richiede tempo e spazio. Nessuna comunicazione politica per quanto ben congegnata potrà mai competere con i duraturi legami emotivi familiari, amicali, scolastici, lavorativi, comunitari (quartiere, chiesa, associazioni culturali/sportive ecc.) che svolgono un ruolo preponderante nella formazione politica dei cittadini. Questo spiega perché il radicamento sociale è sempre stato una priorità di ogni potere e i partiti di successo sono quelli più radicati.
E’ il legame a costruire il sentimento di appartenenza e senza legami i politici non hanno futuro. Questo spiega perché pur davanti ad informazioni contrastanti a prevalere è sempre il sentimento. Per questo siamo continuamente alla ricerca di informazioni che confermino i nostri sentimenti negando spesso pure l’evidenza.
La razionalità del sentimento prevale sempre sulla irrazionalità della ragione per questo serve a poco sbattere in faccia informazioni/dati/teorie ecc. ad un soggetto che ha già ancorato un sentimento nei confronti dell’oggetto/soggetto della discussione. Otterremo solo reazioni avverse e aggressive.
Per modificare un atteggiamento occorre rompere un legame per formarne di nuovi. Qui entriamo nella parte più pedagogica dell’azione politica laddove il politico diventa costruttore di legami. Significa saper lavorare sulle emozioni ed è quello che capiremo nel prosieguo. Adesso è importante tornare alla sottostruttura portante di un atteggiamento politico: l’ideologia.
I 4 livelli dell’ideologia politica
Come abbiamo visto un atteggiamento è un intreccio di cognizioni ed emozioni saldate tra loro; una trama spesso di difficile comprensione in quanto a volte non è nemmeno chiaro a noi stessi il perché di alcune nostre posizioni.
L’atteggiamento politico non è altro che l’esternalizzazione di una ideologia ovvero di un insieme di idee, valori e principi che determinando la nostra visione del mondo e della società ci orienta nell’accettazione/rifiuto del modello di organizzazione politica e sociale in cui viviamo. In altre parole, sono le spiegazioni che ci diamo su come funziona il mondo, come dovrebbe funzionare e come si può passare dalla situazione attuale a quella desiderata.
L’ideologia politica si articola pertanto nei seguenti quattro livelli di analisi del sociale.
Esso in sintesi cerca di spiegare:
- come funziona la società ovvero il perché della sua attuale organizzazione, quali i problemi principali e le cause di tali problemi (visione del mondo).
- cosa è giusto e sbagliato ovvero ciò che è desiderabile e indesiderabile (valori e principi).
- il modello di organizzazione politica, economica e sociale da perseguire, indicando quali sono le istituzioni, le leggi e le politiche necessarie per realizzarlo (modello di società).
- le azioni e le strategie da adottare per raggiungere gli obiettivi al punto 3 prefissati (programma politico).
Se la stragrande maggioranza dei cittadini si ferma al punto 1 e 2 interrogarsi sui punti 3 e 4 è tipicamente un’attività teoretica politica. Riconosci un io politico quando è totalmente dominato da questi pensieri, continuamente impegnato in tali riflessioni.
Ma scaviamo più a fondo per capire come una ideologia politica agisce nella formazione di un atteggiamento.
L’ideologia politica del profondo
Se scaviamo nell’io di ognuno è facile scoprire i veri sentimenti, i suoi principi fondativi ovvero la verità fondamentale che funge da base e sottostruttura portante del proprio sistema di credenze. L’ideologia politica risponde essenzialmente alle seguenti domande:
- a quale comunità mi sento realmente di appartenere? (principi di appartenenza fondativa). Ad esempio: mi sento un cosmopolita senza confini o un membro orgoglioso della mia nazione? È più importante per me essere membro di una Chiesa o altra confessione religiosa o di un movimento politico?
- quali regole di vita comunitaria ritengo siano da adottare e altre al contrario da abrogare con priorità? (principi di continuità regolatrice).
- in che modo è opportuno esprimersi e comportarsi in pubblico, quali cerimonie comunitarie vanno promosse o salvaguardate o abolite? (principi di continuità espressiva)
- quanto potere e ricchezza sono disposto a concedere/tollerare di un particolare individuo/gruppo? (gradi di potere accettati). Ad esempio: sono per l’accentramento dei poteri in capo a pochi oppure per il totale decentramento dei processi decisionali? Accetto l’idea della ricchezza oppure sono per la totale uguaglianza di tutti gli uomini?
- dove ritengo siano i modelli politici e sociali migliori cui tutti dovremmo guardare, nel passato, nel presente o in un ipotetico futuro? (orientamento temporale)
Se provate a fare queste domande a voi stessi o agli altri capirete meglio la vostra collocazione ideologica e quindi la sottostruttura dei vostri atteggiamenti. Nel prosieguo capiremo quali sono le famiglie ideologiche più importanti. Quello che è importante dire è che ai fini del cambiamento politico occorre agire sulla visione del mondo dell’individuo quindi modificando nel suo profondo i suoi principi ispiratori.
Note
[1] https://lamentepensante.com/la-dimensione-psichica-dei-simboli/
[2] https://www.treccani.it/enciclopedia/atteggiamento/
Dott. Paolo Lombardi
Sociologo Politico
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