
Scrivere per ricordare
Perché chi non annota, dimentica!
Image by Thought Catalog on Pexels.com
Quante volte ci siamo trovati a dimenticare un impegno importante, un’idea brillante o un pensiero prezioso semplicemente perché non lo abbiamo scritto? È successo a tutti, e spesso ci ritroviamo a sorridere con un pizzico di frustrazione.
“Scrivere per ricordare” non è solo un consiglio pratico ma, un vero e proprio alleato nella nostra vita quotidiana. In questo articolo, parleremo insieme di perché accade, di come questo semplice atto ci aiuta e di tante strategie pratiche per migliorare la nostra capacità di ricordare e organizzarci con più serenità.
Le basi neuroscientifiche della memoria: come funziona il nostro cervello
Il nostro cervello è una macchina straordinaria, ma non è infallibile. La memoria si divide in diverse tipologie: memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine. La memoria a breve termine è limitata nella sua capacità: può contenere circa 7 informazioni alla volta (due in più o in meno, secondo la teoria del magico numero sette di George Miller).
Quando un’informazione non viene consolidata nella memoria a lungo termine, è altamente probabile che venga dimenticata. Ovviamente, scrivere un’informazione aiuta a rinforzare questo processo, offrendo un canale alternativo per il consolidamento.
Annotare qualcosa equivale a “liberare” spazio nella memoria a breve termine e creare un promemoria esterno.
Io stessa insisto con le mie clienti nell’utilità di avere un’agenda cartacea in cui tenere insieme appuntamenti personali e di lavoro.
Inoltre, il processo di scrittura attiva aree specifiche del cervello come la corteccia prefrontale e l’ippocampo, essenziali per la pianificazione e il consolidamento della memoria. Quando scriviamo a mano, coinvolgiamo anche le aree motorie, rafforzando ulteriormente il ricordo.
Perché dimentichiamo? Aspetti psicologici del sovraccarico cognitivo
La nostra mente è sommersa ogni giorno da una marea di stimoli e informazioni. A volte sembra di vivere in un vortice che ci spinge a correre sempre più veloce, lasciando indietro pensieri importanti. È naturale sentirsi sopraffatti: il nostro cervello, infatti, deve scegliere a cosa dare priorità. Così, mentre le informazioni che considera urgenti ricevono la nostra attenzione, tante altre scivolano via, come granelli di sabbia tra le dita. Questo meccanismo, per quanto frustrante, è il modo in cui la nostra mente cerca di proteggerci dal sovraccarico cognitivo.
Secondo la teoria della curva dell’oblio di Ebbinghaus, dimentichiamo circa il 50% delle informazioni apprese entro un’ora, a meno che queste non vengano rafforzate attraverso ripetizione e associazione. Scrivere ci aiuta a superare questa curva, creando un riferimento tangibile che possiamo consultare in seguito.
Il semplice atto di scrivere qualcosa rende l’informazione più significativa per la mente, poiché richiede un’elaborazione attiva. Questo processo aiuta a rafforzare il ricordo e a organizzare meglio i pensieri.
Sociologia della scrittura: uno strumento per il ricordo e la comunicazione
Nel mondo frenetico di oggi, la scrittura non è solo un aiuto per ricordare, ma diventa anche un gesto di connessione e appartenenza. Pensiamo alle liste condivise con la famiglia, ai calendari che sincronizziamo con i colleghi, o alle app che ci aiutano a organizzare le nostre giornate.
Scrivere non significa solo fissare un pensiero su carta o su schermo, ma anche creare ponti tra noi e gli altri, facilitando la comunicazione e la collaborazione.
E poi c’è la bellezza della scrittura come testimone del tempo. Da quando l’uomo ha inciso simboli su tavolette d’argilla in Mesopotamia fino ai moderni strumenti digitali, la scrittura ha sempre avuto il potere di conservare conoscenze, tramandare tradizioni e plasmare il mondo.
Oggi, con la tecnologia al nostro fianco, possiamo combinare la profondità della scrittura tradizionale con l’efficienza di strumenti innovativi, rendendo il nostro modo di ricordare e collaborare ancora più potente. È un dono che ci permette non solo di organizzare la nostra vita, ma anche di costruire insieme una memoria collettiva che guarda al futuro.
Come scrivere per migliorare la memoria nella vita quotidiana
Scrivere non è un’abilità passiva, ma un’attività strategica. Ecco alcune tecniche pratiche per integrare la scrittura nella vita quotidiana:
- Crea liste e prendi appunti: Tenere un’agenda o utilizzare app per prendere appunti è un modo efficace per tenere traccia degli impegni e delle idee. Personalmente uso sia agenda cartacea che digitale.
- Visualizza le informazioni: Creare mappe mentali o schemi aiuta a organizzare le informazioni in modo visivo, facilitando la comprensione e il ricordo. Su quella cartacea soprattutto mi sbizzarrisco coi colori.
- Ripeti e rivedi: Scrivere è solo il primo passo. Rileggere e rivedere gli appunti è essenziale per rafforzare la memoria. Prenditi un momento della giornata, la sera o la mattina presto per sfogliare la tua agenda (e sincronizzare digitale con cartaceo, non sai quante dimenticanze in caso contrario!)
- Integra emozioni e significati: Aggiungere un contesto emotivo o personale alle informazioni scritte può aiutare a memorizzarle meglio. Puoi inserire simboli o disegni che ti aiutino a collegare l’impegno ad un contesto emotivo.
La scrittura come alleato contro lo stress e l’ansia
Un altro aspetto importante della scrittura è il suo effetto benefico sulla salute mentale. Scrivere può essere una forma di journaling terapeutico che aiuta a gestire lo stress e l’ansia. Tenere un diario, ad esempio, è stato associato a una migliore regolazione delle emozioni e a una maggiore capacità di affrontare le sfide quotidiane.
Scrivere delle proprie esperienze non solo aiuta a ricordarle meglio, ma consente anche di elaborarle in modo più profondo. Questo è particolarmente utile in momenti di forte pressione o cambiamento.
In conclusione, scrivere è un superpotere accessibile a tutti. Scrivere per ricordare” non è un segno di invecchiamento precoce ma, una dimostrazione di rispetto verso la complessità e la ricchezza della mente umana. Scrivere è un gesto di cura, un modo per prenderci il tempo di ascoltarci e di organizzarci. È un atto di amore verso noi stessi e verso gli altri, che ci permette di vivere con maggiore consapevolezza e serenità. Con gli strumenti e le strategie giuste, questa pratica può diventare un prezioso alleato nella gestione della nostra quotidianità e delle sfide che affrontiamo.
Non aspettare oltre: comincia oggi stesso. Prendi un foglio di carta e una penna, o apri una nuova nota digitale, e scopri il potere di scrivere per ricordare. Ogni pensiero che annoti è un passo verso una vita più chiara, organizzata e appagante.
Dott.ssa Giulia Rota Biasetti
Life Coach e Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica
Bio | Articoli | Video Intervista
……………………………………………………………..