
Il Cambiamento consapevole: l’Autovalutazione e l’Autoguida
Due strumenti di partenza
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Che si tratti di un’evoluzione delle relazioni, di una nuova fase di carriera o di una riorganizzazione aziendale o semplicemente di crescita individuale, il cambiamento è una forza inarrestabile che plasma e influisce costantemente il vivere quotidiano.
Saper riconoscere e navigare queste acque in costante movimento è fondamentale per il benessere e il successo.
Sempre più spesso e in diversi contesti, da quello personale a quello professionale, il cambiamento viene presentato o promosso come un’opportunità di crescita. Di fatto tale convinzione è il primo passo per poter essere attori attivi in un determinato contesto.
Tuttavia per comprenderne meglio le dinamiche e acquisire strumenti pratici di gestione attiva, riducendo o monitorando l’impatto potenziale del cambiamento, è fondamentale riferirsi a due processi fondamentali: l’autovalutazione e l’autoguida. Di per sé il prefisso “auto” sottende due azioni che nascono dal diretto interessato presupponendo propriamente un ruolo attivo.
La capacità di adattarsi al cambiamento non è innata, ma può essere coltivata. Fattori come la flessibilità cognitiva, l’apertura a nuove esperienze o la capacità di gestire lo stress giocano un ruolo cruciale. Comprendere questi aspetti di noi stessi è il primo passo verso una gestione efficace del cambiamento.
L’Autovalutazione: conoscere la bussola interiore
L’autovalutazione è un processo di esplorazione personale che permette di fare il punto sulla situazione attuale, una sorta di scatto fotografico dello status quo. È come fermarsi per consultare la bussola prima di intraprendere un nuovo percorso. Prendere consapevolezza di dove e come siamo è lo step uno a cui farà seguito un nuovo percorso che richiederà una certa forma di gestione. Come scattare la foto? Come possiamo auto valutarci? Quanto tempo serve?
L’analisi SWOT personale rappresenta uno strumento utile in questo senso. Si tratta di prendersi un momento di autoriflessione definendo intanto l’ambito di interesse e gli aspetti su cui siamo forti, quelli su cui dobbiamo migliorare, quelli che riconosciamo come opportunità di sviluppo e i rischi che derivano dall’esterno. La tabella seguente permette un’analisi esplorativa completando le frasi proposte sotto ogni categoria.
Dopo aver riflettuto e risposto a queste domande, diventa indispensabile definire gli obiettivi attraverso una pianificazione strategica e personalizzata. Si può così delineare un orientamento per le decisioni e le azioni future nel contesto del cambiamento. Ogni fase richiede tempi diversi e soprattutto soggettivi.
La vasta letteratura e la grande varietà di questionari disponibili per fornire indicazioni o meglio spunti di riflessione, testimoniano il forte interesse e l’attualità di questo argomento.
Un altro elemento che agevola l’autoanalisi è la ricerca di feedback. Sollecitare opinioni da colleghi, superiori, amici o familiari può fornire una prospettiva esterna preziosa su come siamo percepiti e sulle nostre aree di miglioramento. Ricevere feedback è come fare formazione gratuita.
In definitiva si tratta di una valutazione su valori e motivazioni: cosa è veramente importante per nel lavoro e/o nelle relazioni? Cosa spinge ad agire? Comprendere i propri valori e le motivazioni aiuta a rimanere allineati con il vero sé durante i periodi di cambiamento.
È importante affrontare l’autovalutazione con onestà e apertura mentale, prendendosi i tempi necessari e cercando di superare i bias cognitivi che possono distorcere la nostra percezione di noi stessi.
L’Autoguida: la rotta verso il futuro
Una volta messa a fuoco la situazione attuale attraverso l’autovalutazione, possiamo passare all’autoguida, ovvero la capacità di definire i nostri obiettivi e di tracciare la rotta per raggiungerli. L’obiettivo principale dell’autoguida, nel contesto della gestione del cambiamento, è quello di fornire un quadro strutturato e proattivo per navigare attraverso i mutamenti, minimizzando l’incertezza e massimizzando le opportunità di crescita. L’autoguida presuppone la definizione di obiettivi chiari e raggiungibili: invece di reagire passivamente ai cambiamenti, ci spinge a stabilire dove vogliamo arrivare seppure coinvolti nel cambiamento stesso. Gli obiettivi possono riguardare la carriera, le relazioni, lo sviluppo personale o qualsiasi altro ambito influenzato dalla transizione. L’efficacia degli obiettivi è potenziata dalla loro adesione ai criteri SMART (Specifici, Misurabili, Attuabili, Rilevanti, Temporizzati), che ne aumentano la chiarezza direzionale e il monitoraggio.
L’autoguida non si limita a fissare degli obiettivi ma agevola lo sviluppo di un piano d’azione dettagliato per raggiungerli. Questo piano include l’identificazione delle risorse necessarie, la definizione di passi concreti e la previsione di potenziali ostacoli. Durante i periodi di cambiamento, è facile perdere di vista i propri obiettivi e sentirsi sopraffatti. L’autoguida ci aiuta a rimanere concentrati sulla “visione” futura e a mantenere alta la motivazione, fornendo un senso di direzione e controllo. Il cambiamento è spesso imprevedibile e l’autoguida insegna a monitorare costantemente i progressi e ad adattare i piani di conseguenza. Questa flessibilità è essenziale per gestire efficacemente le transizioni e trasformare le sfide in opportunità. Ecco perché non è solo uno strumento per gestire il cambiamento esterno, ma un’opportunità per la crescita personale.
L’autovalutazione e l’autoguida non sono strumenti utili solo per la crescita individuale ma concorrono ad affrontare i cambiamenti nelle relazioni e nel contesto lavorativo.
Nelle relazioni, ad esempio, queste due dimensioni possono aiutare a comprendere come i nostri cambiamenti personali ne influenzano le dinamiche e permettono di comunicare in modo più efficace i nostri bisogni e le nostre aspettative. L’autoconsapevolezza infatti aiuta a gestire meglio i conflitti e a costruire relazioni più autentiche.
Anche in ambito professionale, in un contesto in continua evoluzione, l’autovalutazione e l’autoguida facilitano l’individuazione di nuove competenze da sviluppare e a riconoscere le opportunità di crescita.
Sebbene l’autovalutazione e l’autoguida rappresentino due leve accessibili per orientarsi nella gestione del cambiamento, esse costituiscono appena un punto di partenza nel più ampio e complesso processo di adattamento psicologico. Tuttavia, queste due dimensioni favoriscono una riflessione e una presa di coscienza fondamentali e autonome. L’applicazione di questo approccio può facilitare un adattamento più consapevole e attivo, potenziando la capacità di crescita personale e professionale dell’individuo. Per affrontare in modo strutturato e approfondito transizioni significative, specialmente in contesti organizzativi o relazionali complessi, è chiaramente utile avvalersi della competenza di professionisti del settore ma una proposta di traccia di avvio può essere quella appena descritta.
Dott. Fabio D’Armento
Trainer and Retail Sales Manager – Founder of Metodo Matra
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