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L’importanza dell’educazione alla relazione nei giovani

Il ruolo del counselor

Image by Kelly Sikkema on Unsplash.com


L’educazione alla relazione è un aspetto cruciale dello sviluppo umano che spesso viene trascurato nella formazione tradizionale, nonostante si tratti di un aspetto dell’educazione che contribuisce in modo significativo alla formazione di individui consapevoli, capaci di gestire le proprie emozioni e costruire relazioni significative con gli altri.

Il contesto sociale contemporaneo, purtroppo, sottopone i giovani a considerevoli pressioni, sia in termini di aspettative sociali che di sfide individuali. I temi legati al benessere emotivo sono diventati sempre più rilevanti e l’educazione alla relazione dovrebbe includere competenze emotive fondamentali.

In un contesto sociale che spesso enfatizza la perfomance e la competizione diventa quindi essenziale promuovere una cultura in cui il benessere emotivo sia valorizzato in maniera significativa mettendo in gioco nuove competenze e strategie educative e sociali.


Ma da dove cominciare?

Certamente un passo fondamentale è la promozione della consapevolezza emotiva.

Le emozioni costituiscono il tessuto connettivo delle nostre interazioni umane.

Spesso i giovani si trovano nella condizione di dover affrontare una moltitudine di emozioni complesse senza avere gli strumenti per comprenderle pienamente.

Aiutare i giovani a riconoscere ed esplorare le proprie emozioni, è il primo passo per comprendere se stessi e gli altri. Incoraggiare la libera espressione emotiva permette di essere veri con se stessi, esprimere i propri sentimenti in modo costruttivo, favorendo una comunicazione più onesta e aperta.

La capacità di gestire le emozioni infatti, consente non solo di regolare le reazioni in situazioni emotivamente intense, ma favorisce anche un approccio più empatico verso gli altri, favorendo la qualità delle relazioni interpersonali.

Quando i giovani imparano ad esprimere in modo sano le proprie emozioni, si crea uno spazio di dialogo aperto ed autentico con l’altro.

Un aspetto della relazione con se stessi spesso sottovalutato poiché non si tiene conto del fatto che, un giovane con un buon equilibrio emozionale, sviluppa una maggiore capacità di affrontare lo stress e le difficoltà senza sentirsi sopraffatto.

Una modalità che certamente contribuisce a sviluppare una sana autostima e una maggiore fiducia in se stessi.

Capire come gestire l’ansia, la rabbia, la tristezza non solo favorisce la stabilità emotiva ma contribuisce anche a favorire un clima relazionale più armonioso.

L’empatia, elemento essenziale dell’educazione alla relazione, permette ai giovani di mettersi nei panni degli altri, comprendendo le loro emozioni e punti di vista.

Può inoltre rappresentare un potente strumento atto a contrastare l’alienazione sociale, spesso alla base di fenomeni come il bullismo e la violenza giovanile.

Quando i giovani sviluppano l’empatia sono certamente meno inclini a compiere atti violenti nei confronti dei loro coetanei. 


Il ruolo della famiglia e della scuola

La famiglia è il primo contesto in cui i giovani sperimentano ed imparano le prime dinamiche relazionali.

La cultura emotiva trasmessa dal nostro ambiente famigliare è fondamentale, ci accompagna per tutta la vita.

L’ambiente famigliare può legittimare o contenere, a volte disapprovare e osteggiare la libera espressione delle emozioni e senza una sana educazione emotiva i giovani non saranno in grado di acquisire competenze e risorse utili per comprendere non solo se stessi ma anche gli altri.

E’ essenziale insegnare l’empatia fin da piccoli incoraggiando i bambini a riconoscere le proprie ed altrui emozioni. Conversando con loro in maniera chiara e aperta, sottolineando l’importanza di considerare i sentimenti altrui, incoraggiando la condivisione delle esperienze e insegnando a risolvere i conflitti in maniera rispettosa.

Allo stesso tempo, gli insegnanti e il sistema scolastico in generale dovrebbero svolgere un ruolo altrettanto fondamentale nell’offrire strumenti e opportunità per sviluppare competenze relazionali.

La scuola dovrebbe fornire non solo conoscenze accademiche ma anche un supporto nell’insegnare competenze sociali, emotive e relazionali, una attenzione a questi aspetti spesso disattesa.

Si potrebbe pensare all’introduzione di materie specifiche dedicate alle relazioni e all’educazione emotiva, includendo temi come l’empatia, la gestione delle emozioni, la comunicazione non violenta e la risoluzione dei conflitti.

Offrire programmi di formazione continua per gli insegnanti, dotandoli degli strumenti necessari per guidare gli studenti verso l’apprendimento di competenze relazionali.

Anche il coinvolgimento diretto ed attivo dei genitori, sebbene più complesso, sarebbe auspicabile.


Tipologie di intervento

Integrare l‘educazione alla relazione nei programmi scolastici può certamente rappresentare un valido aiuto per tutti i giovani che vivono in un contesto familiare che non facilita questo genere di approccio.

Offrire loro un punto di vista differente significa dare loro la possibilità di sperimentare modalità relazionali diverse da quelle originariamente apprese, significa avere una maggiore possibilità di scelta.

E’ importante poter sensibilizzare i giovani sotto questo aspetto attraverso l’inserimento di workshop e sessioni di formazione all’interno della scuola con il supporto interdisciplinare di diversi operatori come counselor e psicologi e tutte quelle figure che possono offrire un contributo formativo/educativo/assistenziale nel proprio ambito di competenza.


Il ruolo del counselor

In questa prospettiva la figura del counselor può rappresentare un significativo contributo laddove la famiglia non è in grado di fornire, come spesso è normale che sia, gli strumenti necessari per affrontare la complessità delle dinamiche relazionali.

Attraverso sessioni individuali o di gruppo il counselor offre uno spazio protetto e sicuro in cui i giovani possono sviluppare una percezione positiva di se stessi, esplorando la propria identità e imparando a riconoscere le proprie emozioni, primo e fondamentale passo per imparare a gestirle in maniera costruttiva.

Un altro aspetto essenziale del lavoro del counselor consiste nell’incoraggiare lo sviluppo dell’empatia, come già esposto, competenza fondamentale per comprendere i sentimenti e le prospettive altrui, e poi ancora la comunicazione efficace utile per risolvere i conflitti in maniera costruttiva ma anche cruciale per il successo in ambito scolastico e lavorativo.

Molti ragazzi conoscono bene l’origine dei loro problemi ed esprimono una sofferenza importante nel loro stare al mondo senza essere in grado tuttavia di modificare la loro risposta emotiva e di conseguenza i propri comportamenti.

Un percorso di counseling può quindi rappresentare un’ottima opportunità per acquisire tutte le competenze necessarie, accogliendo e sostenendo il giovane nel suo percorso di crescita e completa autonomia.


Raffaella Lione Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Raffaella Lione
Counselor Relazionale
Bio | Articoli | Video Intervista AIIP Aprile 2024
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