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La gelosia e i social media

Il collegamento tra la gelosia indotta dai social media e le relazioni sentimentali

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La gelosia è definita come un’emozione legata al timore di perdere l’oggetto del proprio amore. Dunque, è caratterizzata dalla minaccia percepita o reale ad una relazione di valore (Muise et al.,2014). Può anche essere intesa come una risposta emotiva a tale minaccia percepita dove nella maggior parte dei casi, la relazione di valore è principalmente di natura romantica o sessuale.

La gelosia è un vissuto negativo che fa apparire chi la prova come una persona insicura e irrazionale, inoltre è possibile riscontrare una certa ambivalenza in termini di amore e odio/rabbia, se non addirittura disprezzo.

La funzione della gelosia è quella di mantenere la relazione di esclusività. Di fatto, l’aspetto centrale è il possesso, o meglio, le credenze relative al diritto di poter imporre o vietare determinati comportamenti, se non addirittura pensieri, all’altro.

Numerosi studi indicano che la gelosia è associata a una miscela di altre emozioni e sentimenti, tra cui disgusto, tradimento, risentimento, tristezza, minaccia, rabbia e invidia, Inoltre, sembra esserci una sovrapposizione tra i concetti di gelosia e invidia, spesso usati in modo intercambiabile nel linguaggio comune.

In realtà, si tratta di due emozioni distinte e differenti. L’invidia è socialmente meno accettata rispetto la gelosia, inoltre, nell’invidia l’oggetto in gioco può appartenere ad entrambi (ad esempio, competenze, premi), mentre nella gelosia il possesso da parte di un altro toglie il bene desiderato a chi prova questa emozione.


L’aspetto multifattoriale

Diversi ricercatori hanno suggerito caratterizzazioni divergenti delle varie dimensioni della gelosia, soprattutto per quanto riguarda gli individui impegnati in relazioni romantiche. Ad esempio, Pfeiffer e Wong (1989) hanno caratterizzato la gelosia come costituita da dimensioni comportamentali (attività di sorveglianza del partner), cognitive (valutazione delle minacce o sospetti) e affettive (emozioni negative sperimentate a causa delle minacce percepite).

Altri autori hanno anche distinto diverse forme di gelosia: reattiva, ansiosa e possessiva. Mentre la gelosia reattiva deriva da una minaccia effettiva derivante da qualsiasi forma di infedeltà, forme ansiose e possessive di gelosia possono derivare da una minaccia percepita che causa rispettivamente comportamenti di ruminazione e monitoraggio.

Dainton e Stokes (2015) hanno ipotizzato che gli individui potrebbero anche sperimentare tipi cognitivi ed emotivi di gelosia situazionale nelle relazioni romantiche a causa dell’incertezza intrinseca di tali relazioni.

Infine, Frampton e Fox (2018) hanno distinto tra i concetti di gelosia retrospettiva e retroattiva. La gelosia retrospettiva è diretta a un rivale che ha minacciato una relazione attuale nel passato, mentre la gelosia retroattiva è evocata dall’attenzione di un individuo sulle precedenti relazioni del suo partner.

Di conseguenza, la gelosia si presenta come un fenomeno multifattoriale che comprende varie forme di reazioni comportamentali, ad esempio la violenza, e pensieri e azioni che possono influenzare la qualità o la stabilità di una relazione.


Le relazioni ai tempi dei social media

Una serie di studi scientifici supporta l’idea che le piattaforme di social media abbiano indubbiamente avuto anche effetti positivi sulle persone, come la creazione di un maggiore senso di benessere attraverso la riduzione di alcune emozioni negative e l’aumento dell’autostima. Inoltre, alcuni aspetti dei social media possono aiutare gli individui a mantenere relazioni interpersonali (ad esempio, romantiche) e facilitare le interazioni tra pari.

I social media sono stati descritti come uno strumento complesso e un ambiente per avviare e mantenere la comunicazione con i partner (Fleuriet et al., 2014). Ad esempio, indicare il proprio stato relazionale sui social media può essere interpretato come una dimostrazione pubblica di affetto e un annuncio dell’esclusività della relazione all’interno della propria cerchia sociale. Questo è stato definito “Facebook official“, aspetto precedentemente collegato alla soddisfazione relazionale (Seidman et al., 2019).

Inoltre, l’aumento dell’uso dei social media a seguito della pandemia di Covid-19 ha stimolato l’interesse per la comprensione degli effetti negativi di questi sulla vita degli individui. Tuttavia, la ricerca ha tutt’ora poco indagato la gelosia indotta dai social media e la relazione che si istaura tra le tali piattaforme e questa emozione.


La gelosia e i social media

La gelosia indotta dai social media può essere intesa come la

gelosia vissuta da un individuo a causa di una potenziale minaccia (percepita o effettiva) di perdita o deterioramento di una relazione romantica dovuta specificamente all’uso o alle attività nascoste messe in atto da parte del partner su piattaforme social, soprattutto se tali attività comportano un potenziale rivale della relazione o attenzione romantica rivolta ad altri.

Le ricerche esistenti suggeriscono che i social media possono influenzare l’esperienza di gelosia di un individuo. Dai primi studi sulla gelosia e la sua relazione con i social media è emerso che il 33% degli individui single negli Stati Uniti (USA) poteva sentirsi peggio rispetto la propria vita dopo aver osservato contenuti sui social circa le relazioni altrui, e il 34% dei giovani adulti con partner (di età compresa tra 18 e 29 anni) e il 26% degli adulti più grandi hanno sperimentato gelosia o insicurezza a causa dell’uso o delle attività sui social media del proprio partner (Vogels and Anderson, 2020).

I social media, come Facebook, hanno anche alcune caratteristiche che possono contribuire a una migliore percezione delle minacce che inducono gelosia. Secondo Muscanel e Guadagno (2016), la natura pubblica (cioè trasparente) e permanente delle informazioni presenti sui social media può avere conseguenze significative nell’indurre gelosia, il che dipende dalla motivazione degli utenti e dall’utilizzo di queste piattaforme.

Questi ambienti virtuali rappresentano uno spazio sociale con privacy limitata e potenzialmente inducono e favoriscono comportamenti civettuoli sfrenati. Nel corso degli anni le impostazioni specifiche dell’utente per la privacy e la condivisione dei contenuti sono state aggiunte e sono in continuo aggiornamento anche perché potenzialmente in grado di evocare emozioni negative, come la gelosia, e risposte comportamentali disadattive.

Inoltre, informazioni contestuali e ambigue sui social media possono favorire l’aumento di comportamenti di monitoraggio o sorveglianza dei partner (Muscanell e Guadagno, 2016). Si ritiene infatti che i social media forniscano agli individui una forma socialmente accettabile di monitoraggio delle attività dei propri partner.

Tale monitoraggio può avvenire attraverso più modalità, come la condivisione delle password, la revisione delle foto condivise da partner o amici e l’accettazione di nuove richieste di amicizia sui vari social. In modo analogo, si è osservato che anche altri aspetti dei social, come l’uso di forma di comunicazione non verbali, come le emoticon, inducono gelosia (Daspe et al., 2018).


Conclusioni

I dati emersi finora contribuiscono ad aiutare i professionisti nell’accrescere la consapevolezza pubblica riguardo agli effetti avversi della gelosia indotta dai social media nella gestione delle relazioni.

Queste implicazioni sono particolarmente utili anche in luce del numero crescente di osservazioni che hanno evidenziato che la gelosia, l’acrimonia e lo stress dovuti all’uso dei social media potrebbero essere aumentati dopo la pandemia del Covid-19 (Tregoning, 2020; Li et al., 2020).

Di conseguenza, si può sostenere che i social media possono avere delle conseguenze sul mantenimento e sulla qualità delle relazioni, influenzando l’esperienza di gelosia di un individuo. Inoltre, tale influenza può differire nella sua forma in relazione al genere, alla personalità e persino alle differenze interculturali.

Questa natura contraddittoria del possibile impatto dei social media sulle relazioni sociali è stata definita il “paradosso di Facebook” (Altakhaine e Alnamer, 2018). In luce del collegamento evidente tra gelosia indotta dai social media e gli effetti negativi ipotizzati sui matrimoni e sulle relazioni romantiche, ad esempio attraverso la violenza intima del partner, la letteratura scientifica suggerisce l’urgenza di comprendere meglio l’associazione che lega tale emozione alle piatteforme social.


Dott.ssa Fiordalisa Melodia Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologa Clinica | Videogame Therapist
Bio | Articoli | AIIP Febbraio 2023
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