Quando sentire non significa necessariamente ascoltare
Sei al bar con un amico e conversate del più e del meno. Lui ti racconta di come procede la vita e tu descrivi il nuovo posto di lavoro.
Siete due individui che, in quel momento, stanno avendo una relazione. State comunicando.
Questo non significa che vi stiate anche ascoltando. Sicuramente state udendo le parole dell’altro.
Udire è un atto volontario per l’essere umano. Noi sentiamo suoni, rumori e anche silenzio.
Ascoltare, invece, è un’azione volontaria e come tale richiede attenzione e impegno.
Tipicamente quando sentiamo filtriamo ciò che è di nostro interesse da ciò che non lo è.
Siamo distratti.
Mentre l’altro parla, stiamo già pensando a cosa rispondere, oppure tendiamo a cambiare argomento troppo in fretta.
Questo può causare malintesi e certamente genera informazioni sbagliate.
Ci hai mai pensato?
Ti pongo alcune domande per aiutarti a riflettere.
Quanto ti ricordi di quello che è stato detto e soprattutto cosa ti ricordi?
Avevi davvero voglia di ascoltare?
Volevi interromperlo e dire la tua?
A cosa pensavi mentre l’altro stava comunicando?
Probabilmente hai memoria solamente di alcune parti e sicuramente ti ricordi di aver interrotto più volte il tuo interlocutore.
Non temere, è assolutamente normale. Ciò è insito nell’essere umano.
Chuck Palahniuk, scrittore e saggista statunitense dice:
La gente non ascolta. Aspetta solo il suo turno per parlare.
Questa frase racchiude, in poche parole, il concetto di udire.
Ti stai chiedendo, allora, come si fa ad ascoltare?
Ascoltare richiede, oltre ad attenzione e impegno, molto altro.
L’ascolto attivo
La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno. (Zenone, Filosofo Greco)
Ascoltare attivamente, come detto precedentemente, è un’azione volontaria e complessa.
Un buon ascoltatore deve porre tutta la sua attenzione all’interlocutore.
Essere completamente disponibile e aperto verso l’altro, produce una comunicazione efficace.
Ascoltare attivamente non è impossibile.
Richiede però allenamento, pazienza e interesse sincero verso l’interlocutore.
Ricorda che l’ascolto attivo è un atto d’amore.
La persona deve sentirsi la più importante, in quel momento.
Dedicagli tutto il tempo a tua disposizione. Non mettere fretta e non guardare l’orologio.
Resta in silenzio e concedi alla persona il tempo di esprimersi e riflettere. Non interromperla.
Non distrarti, non pensare ad altro. Mantieni la concentrazione sulle parole dette.
Elimina ogni forma di giudizio. A volta, chi parla ha solo bisogno di essere ascoltato.
Non dare consigli.
So che è molto difficile non farlo ma pensaci: il tuo consiglio si basa sulla tua esperienza e sul tuo punto di vista e poi può essere non richiesto, dall’altra persona.
Migliora il tuo ascolto attivo
La base dell’ascolto è l’attenzione. Sapere come porla è il primo passo da compiere.
Prestare attenzione a ciò che l’altro ci sta comunicando significa offrirsi in maniera positiva e incoraggiante.
Questo atteggiamento aiuta l’interlocutore a rilassarsi e sentirsi libero e sicuro di parlare con noi.
Sei un ascoltatore attento se guardi l’altro negli occhi, annuisci con assenso.
Sei concentrato se, al termine della conversazione, poni domande pertinenti e che, effettivamente, aiutano la persona a riflettere.
Hai creato empatia. A proposito, sai davvero il significato del termine?
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni dell’altro, percependo le sue emozioni e pensieri.
Attenzione. Comprendere emozioni e pensieri dell’altro non significa farli propri.
Possiamo vedere il mondo, con gli occhi dell’altro ma non viverlo allo stesso modo.
Ricordati sempre che ogni individuo è unico.
Essere empatici è una qualità che si apprende sin da piccoli, quando in un momento di bisogno, la nostra figura di riferimento ci offre il suo supporto.
Più che mai da bambini abbiamo la necessità di sentire accolte le nostre emozioni e stati d’animo.
Allo stesso modo, in una comunicazione efficace, noi ascoltatori abbiamo la responsabilità di accogliere i pensieri e le emozioni dell’altro.
Fin qui ti ho parlato dell’ascolto attivo in una relazione tra due persone.
Pensaci un momento. Non è solo questo.
Ascoltare attivamente è requisito fondamentale in ogni comunicazione.
A scuola, al lavoro e più che mai nelle professioni sanitarie.
Importanza dell’ascolto attivo nelle professioni
Coloro che sono stati ascoltati attivamente maturano sotto il profilo emotivo, si aprono all’esperienza, stanno meno sulla difensiva, diventano più accettanti e meno autoritari. (Carl Rogers, Psicologo Americano)
Sin dalle prime esperienze scolastiche, i bambini che si sentono ascoltati, accolti e compresi, imparano a diventare autonomi e sicuri di se stessi.
Thomas Gordon, psicologo americano precursore nell’insegnamento delle tecniche comunicative, afferma che l’ascolto attivo stimola la discussione, all’interno della classe.
Ciò porta a creare la relazione efficace, facilita la comunicazione e supporta l’apprendimento.
Nei momenti in cui si sviluppano dei problemi, l’ascolto permette agli studenti di esprimere, in tranquillità, le loro emozioni e le loro ragioni, facilitando così la risoluzione dei conflitti.
L’insegnante, altresì, può notare e comprendere al meglio, le esigenze formative e i punti di forza degli studenti e aiutarli nel modo più consono, per esempio preparando e attuando lezioni più coinvolgenti e attraenti.
L’ascolto attivo in ambito aziendale è altrettanto importante.
All’interno di un’organizzazione permette di guadagnare la fiducia dei nostri collaboratori, capi e colleghi.
La stessa fiducia la ottengono gli operatori del settore sanitario.
Sappiamo quanto è importante sentirsi capiti e compresi nei momenti difficili.
Essere ascoltati rende la relazione efficace e ci fa ascoltare con rispetto il medico o l’operatore sanitario.
Oggi essere ottimi ascoltatori è una competenza molto richiesta. Ovunque.
E tu? Sei già un ascoltatore?
Ti lascio con una frase del grande Ernest Hemingway:
Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.
Elisa Zanella
Coach | SEO Specialist | Copywriter
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