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Autostima

Cos’è e da cosa dipende


Cos’è l’autostima

L’autostima è l’opinione, spesso inconscia, che abbiamo di noi stessi.

Non sempre questa valutazione corrisponde con la realtà e qualora la differenza sia, in un senso o nell’altra, troppo rimarcata, ecco che possono nascere problemi di natura psicologica.

Un’autostima eccessiva o troppo bassa possono sfociare in atteggiamenti patologici curiosamente simili: l’anti-socialità e l’aggressività sono sintomatici di una visione distorta delle proprie possibilità.

Un’autostima troppo alta può farci credere di essere “incompresi”, a quel punto la società verrà considerata “inferiore” e non meritevole di attenzioni, mentre una troppo scarsa richiamerà sentimenti di rivalsa.

In entrambi i casi la reazione potrebbe essere violenta o di totale chiusura.

Meglio un’autostima eccessivamente alta o una eccessivamente bassa?

Ovviamente sarebbe meglio un’autostima “normale”.

Entrambe le deviazioni sono derive dannose e una valutazione irrealistica delle proprie potenzialità porterà a inevitabili rapporti malsani.

Bisogna sottolineare che non in tutte le culture è fondamentale il concetto di autostima, quanto piuttosto quella di “integrazione”.

Nelle società in cui è forte il senso comunitario (si pensi a certe regioni centro africane) il bambino viene abituato a concentrarsi sulle possibilità del gruppo, piuttosto che sulle proprie personali.

In quelle più spiccatamente individualiste, al contrario, si viene fin da piccoli abituati alla competizione e alla consapevolezza delle proprie forze.

In queste ultime, tra i due mali, è meglio avere un’autostima alta che una bassa, in quanto la percezione dei “competitors” sarà influenzata da quella che l’individuo ha di se stesso.

A parità di possibilità, un adulto con una forte autostima inserito in un contesto competitivo, ha più possibilità di emergere.


Percezione di sé e e percezione esterna

Se l’autostima è un processo che il bambino apprende secondo gli stimoli esterni, in età adulta possiamo dire che vale il contrario.

Nel senso che una forte autostima porterà l’individuo ad avere dei comportamenti (verbali ed extra verbali) che lo faranno percepire dalla società come una persona meritevole.

L’autostima è dunque un processo bidirezionale: interagisce con l’ambiente, rafforzandosi o calando di intensità a seconda degli stimoli esterni, a sua volta modificando i feedback che si ricevono nel tempo.

Se il rapporto genitoriale è il primo ad intervenire nel plasmare l’autostima, il processo è in costante evoluzione ed è possibile forzarne la direzione, in un senso o nell’altro.

Se ti rendi conto di avere un’oggettiva percezione di te stesso troppo distante dalla realtà, è consigliabile rivolgersi ad un professionista.


Come i genitori influenzano l’autostima del bambino

Soprattutto il padre, figura “onnipotente” per il bambino, ha un ruolo fondamentale nell’acquisizione di una sana autostima del figlio.

Acquisizione temporanea che sarà, comunque, la radice dell’individuo del domani.

Lodare eccessivamente il figlio o, viceversa, rimproverarlo troppo, sono entrambi comportamenti sbagliati.

I pilastri sui quali devono poggiare la personalità del bambino devono essere l’amore e la considerazione. Bisogna fargli capire che gli si vorrà bene a prescindere da ciò che otterrà, tanto sui tempi brevi quanto su quelli lunghi.

Ovviamente non tutti hanno lo stesso livello di possibilità intellettive, sociali e ambientali, per cui un individuo potrebbe essere destinato al fallimento o al successo indipendentemente dalla propria volontà.

Il padre deve aiutare il figlio nell’accettazione della sconfitta e quando sbaglia non bisognerà mai farlo sentire “inferiore”.

Frasi da evitare sono quelle che assolutizzano il momento:

  • Non capisci niente!
  • Sei stupido!
  • Non riuscirai mai a fare niente di buono!

Quando sbaglia, invece, il suo errore andrà sempre contestualizzato con frasi del tipo:

  • Ti ho detto già altre volte che non devi fare così, sono sicuro che tu mi abbia capito. Perché, allora, continui a farlo?
  • Non devi comportarti così. Sei un bambino intelligente!

Articolate le frasi come se foste di fronte ad un adulto. Anche quando il bambino è molto piccolo non limitatevi mai a rimbrotti gutturali privi di significato.

È importante che il bambino impari a ragionare e che non si instilli in lui il sentimento dell’errore a “prescindere”.

L’opposto è comunque deleterio.

Ad esempio, di fronte ad un disegno di un bambino di quattro anni, ben venga l’elogio, ma senza esagerare.

Tipologia di frase da evitare:

  • Sei un genio! Questo è il più bel disegno del mondo! Nessuno è più bravo di te!

Tipologia di frase corretta:

  • Hai fatto proprio un bel disegno, mi piacerebbe che ne facessi altri.

Sarebbe bene descrivere alcuni particolari del disegno, ad esempio determinati colori, facendo capire al bambino che si sta osservando ciò che ci viene mostrato con reale interesse.


Cosa fare e non fare per non minare l’autostima del futuro adulto

Non bisogna mai risolvere i problemi del bambino relegandolo a semplice spettatore della risoluzione.

È un atteggiamento che potrebbe minare considerevolmente l’autostima del futuro adulto.

Il messaggio implicito è “sei un buono a nulla”, devo pensare a tutto io, da solo non puoi fare niente di costruttivo.

Fatelo sempre partecipare alla vita familiare, dandogli responsabilità man mano crescenti nel tempo. E quando sbaglierà, pur essendosi impegnato, non rimproveratelo, ma sedetevi con lui e fategli capire pacatamente dove ha sbagliato. E lodatelo comunque per il suo impegno.

  • Non etichettarlo.
    Non ripetete le stesse critiche e cercate sempre di motivarle quando gliele fate. Dirgli ogni giorno “sei troppo timido”, potrebbe avviare un meccanismo mentale che gli darà la certezza di essere timido a prescindere. Il bambino si comporterà di conseguenza, avviando una pericolosa spirale di pensiero/azione potenzialmente irreversibile.
  • Non paragonarlo ad altri.
    Non andrebbe mai fatto, né in un senso o nell’altro.
  • Chiedetegli un’opinione fin da piccolo.
    Abituatelo alla conversazione costruttiva; le cose non dovranno mai essere “così e basta”.

Come per ogni altro ambito, l’educazione genitoriale plasmerà l’autostima del futuro adulto, se non in forma definitiva, quanto meno con modalità difficili poi da modificare.

I bambini imparano ad avere la giusta autostima attraverso ciò che si rendono conto di saper fare e attraverso la percezione dell’opinione dei genitori.

Comunque sia l’autostima non è irreversibile. Il semplice fatto di sapere che i genitori possono averla influenzata, può aiutarci a modificarla rendendola più conforme alla realtà.


Caratteristiche riscontrabili in individui con bassa autostima

Ripetiamo che un’autostima mal “tarata”, verso il basso o verso l’alto, è in ogni caso un problema.

Nella società occidentale è meglio avere un’autostima alta, piuttosto che una bassa, ma non bisogna in nessun caso avere visioni del tutto irrealistiche.

Di seguito 10 caratteristiche di individui con bassa autostima:

  1. Passività nei confronti delle decisioni altrui.
  2. Senso di inferiorità
  3. Timidezza
  4. Ansia
  5. Depressione
  6. Stress
  7. Le critiche vengono mal sopportate
  8. Si auto critica quando parla con altri
  9. Se si trova in gruppo, spesso sta zitto
  10. Dà scarsa rilevanza ai complimenti

Caratteristiche riscontrabili in individui con autostima eccessiva

Di seguito 10 caratteristiche di individui con autostima eccessiva:

  1. Senso di orgoglio e rispetto personale molto alti
  2. Non conosce ansia in nessun contesto
  3. Gode di popolarità nel suo ambiente
  4. Pensa di risolvere qualsiasi situazione
  5. È totalmente indipendente
  6. È proattivo anche quando le situazioni richiedono riflessione
  7. Esprime la propria opinione anche quando non richiesta
  8. Dà scarsa rilevanza alle critiche negative
  9. È molto socievole, anche in contesti nuovi
  10. Non riconosce i propri errori

Si può modificare la propria autostima?

Nonostante eventuali “danni” genitoriali, è assolutamente possibile modificare l’autostima, così come tutte le altre peculiarità del nostro carattere.

Mai come oggi riusciamo ad estrinsecare fattori inconsci.

Sapere, ad esempio, di essere in una situazione di “bassa autostima”, ci aiuta a modificare la situazione.

La coscienza del problema è il primo passo verso la soluzione dello stesso.

Se hai una bassa autostima non resta che metterti in gioco.

Modificare i tuoi atteggiamenti, mentali e pratici, è fondamentale per plasmare la tua autostima e guidarla verso un contesto più aderente alla realtà.

Se ti sei riconosciuto in almeno 7 delle 10 caratteristiche dell’elenco di individui con bassa autostima, significa che la tua percezione è decisamente irreale.


Gabriel Tibaldi Autore de La Mente Pensante   Gabriel Tibaldi – SEO Copywriter | Email

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