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Un piccolo focus sul Love Bombing

Violenza psicologica: l’abuso che si alimenta, celandosi

Image by Shutterstock.com (ID: 2199014739)


Con il termine violenza si intende descrivere un atto o comportamento che faccia uso od abuso della forza, anche solo verbale, o rappresentata da sevizie morali, minacce, ricatti, come mezzo di costrizione, di oppressione, per obbligare cioè altri ad agire o a cedere contro la propria volontà (Treccani).

La parola violenza, derivante dal latino violentus, è composta da vis, che rimanda appunto al far forza, all’opprimere, distruggere, contaminare, annientare ed è possibile declinare tale fenomeno di violenza in tante categorie in base alle persone coinvolte: si può parlare di violenza autodiretta, interpersonale e collettiva. Ed ancora si possono descrivere tipologie differenti, quali: violenza fisica, violenza verbale, violenza sessuale, violenza economica, violenza assistita, violenza domestica, violenza psicologica, e poi ancora agire mobbing, stalking, bullismo, violenza ostetrica, violenza ginecologia, violenza di genere, tutte forme di violenza riconosciute, che hanno portato ad una serie di provvedimenti nel tempo, come ad esempio:
– la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, promossa dalle Nazioni Unite nel 1979;
– il Consiglio d’Europa ha sottoscritto la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ad Istanbul nel 2011;
– il Global status report on violence prevention, sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2014. (5, 7, 4, WHO).

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002) definisce la violenza come “l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro sé stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione“.

È dunque evidente quanto anche solo l’intenzione arbitraria di ledere la libertà altrui utilizzando la comunicazione verbale e non verbale, attraverso manipolazione, coercizione e deprivazione dell’essenza stessa di un altro essere umano e della sua soggettività, comporti un atto di violenza, esercitando in questo caso la tipologia di violenza più invisibile, sottile, quanto subdola e deleteria, che spesso accompagna tutte le altre forme: la violenza psicologica.

Si definisce nello specifico Violenza Psicologica quella forza manipolatrice di controllo e potere che spesso si instaura nel nucleo familiare, nelle relazioni di coppia o intime, di difficile riconoscimento e quindi sottostimata e nascosta, seppur la più diffusa, con la quale l’intento è quello di vincere sulla vittima, intimidire, denigrare, danneggiare, marcare e far valere proprie (dell’autore) volontà, a discapito delle altre, così da provocare nella vittima una perdita cosciente del proprio valore, della dignità, dell’identità, della sua stessa individualità (5, 7, 8).

Tale grave forma di maltrattamento può presentarsi con gradi di intensità e frequenza differenti, in dinamiche differenti, spesso anche bidirezionali, comportando però le medesime finalità, conseguenze ed effetti negativi e non di rado accompagnata anche da altre gravi forme di violenza, come quella fisica, sessuale, domestica, economica.

Come striscia nelle relazioni?

La violenza psicologica, quale abuso mentale ed emotivo, si instaura silenziosamente nelle relazioni, celandosi anche dietro alle più banali conversazioni o discussioni quotidiane, mascherata da battuta ironica, commento passivo-aggressivo o diretta affermazione.

Può manifestarsi dunque attraverso varie forme, molto intrecciate e interdipendenti:

Controllo e potere: “Dove sei? Rispondi“, “Non occorre che vai a lavorare, ci penso io” (quasi con fare di preoccupazione).
L’autore tende a voler controllare in modo ossessivo la vittima, monitorando i suoi spostamenti, il suo telefono, le sue comunicazioni, le sue relazioni, le sue spese, il suo abbigliamento, limitando le sue azioni o movimenti, privandola della sua privacy, fino ad arrivare anche a controllare la sua salute sessuale e riproduttiva nel caso di relazione di coppia, esercitando gelosia patologica;

Umiliazione e svalutazione: “Non capisci niente“, “Non sei capace neanche a pulire casa“.
L’autore tende ad utilizzare espressioni di umiliazione, disprezzo, svalutazione, vessazione della vittima, del suo ruolo, del suo lavoro, aggredendola verbalmente anche in pubblico, fino a sfruttare anche una personale fragilità o stato di vulnerabilità (disabilità, condizioni o patologie di varia natura);

Minacce, accuse, ricatti: “Se non lo avessi detto/fatto, non sarebbe accaduto“, “Ti porto via i figli“, “Se mi lasci potrei farmi del male” .
L’autore tende a minare, offendere, rinfacciare, ricattare, provocare, per concorrere nel suo intento di sopraffare la vittima;

Negazione: “Non è vero, è tutto un tuo film“, “Stai esagerando“.
L’autore tende a negare qualunque tipo di responsabilità personale nelle vicende o qualunque fatto realmente accaduto, destabilizzando e confondendo la vittima, facendola dubitare di sé stessa, fino a farle pensare che l’autore abbia ragione, giustificandolo;

Privazione e Trascuratezza: “” .
L’autore tende a mostrarsi noncurante di bisogni, necessità, fragilità della vittima, utilizzando a proprio scopo e piacimento anche l’indifferenza ed il silenzio, arma potente quanto lacerante per la vittima, la quale tenderà essa a sperimentare angoscia e senso di colpa;

Isolamento: “Non voglio che frequenti quella gente, non mi piace“.
L’autore porta la vittima a isolarsi dalla rete familiare ed amicale, sociale, screditando le persone care quindi sfruttando il disequilibrio emotivo e psicologico della vittima. (5, 1, 2, 4, 7, 8).


Quali conseguenze?

Sulla base delle dinamiche che caratterizzano la violenza psicologica, può essere descritta una serie di gravi conseguenze anche traumatiche, vissuti che si instillano nella vittima fatti di dolore, confusione, inadeguatezza, plagio, disorientamento, senso di colpa, vergogna, solitudine, prigionia, impotenza, paralisi, comportandone dunque una profonda sofferenza psicologica attivando un circolo vizioso che rende difficile alla vittima parlarne e chiedere aiuto.
La vittima infatti può facilmente vivere sensazioni di autobiasimo, perdita di autostima, fiducia in sé stessa, identità, fino ad annullarsi completamente, a minare la sua stessa personalità e la percezione della stessa, cambiamenti che a loro volta possono inficiare la sua quotidianità, il funzionamento socio-lavorativo, il mantenimento delle sue altre relazioni significative, comportando generale disagio e compromissione, tale quindi da rendere anche molto complesso il volersi ribellare a tale situazione ed  alimentando la dipendenza dall’abusante.
I quadri che possono svilupparsi spesso comprendono forte stress, insonnia, gravi sintomi d’ansia, depressione, maggior vulnerabilità a problemi di salute e sviluppo di Disturbi d’Ansia, Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo da Stress Post-Traumatico (2, 1, 8,7, 4).

Ne risulta che riconoscere i segnali descritti della violenza psicologica è fondamentale, quanto al tempo stesso complesso, per poter agire ed uscire il più rapidamente possibile da tale circolo vizioso. Risulta quindi essenziale chiedere il prima possibile giusto supporto psicologico, atto a garantire recupero, difesa e sostegno della propria persona a tutto tondo.


Il Love Bombing

Essenza stessa della violenza psicologica è dunque una sottile manipolazione mentale, una maschera ben presentata che cela aggressività e coercizione, la quale rende più complesso il suo riconoscimento. È quanto accade in una sua declinazione, il fenomeno del Love Bombing.

Si tratta di una modalità di comportamento, specifico soprattutto della fase iniziale di una relazione, ovvero il corteggiamento, atto a travolgere rapidamente e in eccesso il partner, o desiderato tale, di doni, attenzioni, cure, affetto, atteggiamenti in apparenza premurosi (maschere perfette per la coercizione), ma che nascondono in realtà modalità e confini malsani, in quanto calcolati e premeditati con fini specifici.
La dinamica che sottende tale atteggiamento vede infatti l’autore, il love bomber, mettere in atto questo atto di sopraffazione per poter “agganciare”, conquistare il destinatario, arricchendo i propri modi di fiori, attenzioni e premure, un’appetibile rete nel quale il destinatario può farsi facilmente intrappolare, abituandosi a tale schema, incrementando determinate aspettative future, per poi vedersi negare tali manifestazioni di affetto, presentandole ad intermittenza (montagne russe emotive), o ricevendo delle richieste eccessive, esagerate, le quali il destinatario del love bombing si sente impossibilitato di rifiutare, stimolando senso di colpa, sensazioni contrastanti, sofferenza. È in questo momento quindi che il love bomber può esercitare il suo controllo sulla persona, fondendo i reciproci confini ed avviando il circolo della dipendenza. Ciò accade soprattutto con persone che necessitano in modo particolare e sensibile di affetto, in quanto private dello stesso in passato o figlie di sofferenze relazionali, persone vulnerabili, con una bassa autostima, immagine di sè negativa, le quali quindi vedono nel loro love bomber un’ancora di salvezza, un porto d‘amore, il quale è in realtà manipolativo e distruttivo (3,6).


Bibliografia

1. Começanha R., Basto-Pereira M., Ângela Maia A. (2017). Clinically speaking, psychological abuse matters. Comprehensive Psychiatry, 78, 120-126.
2. Heise L., Pallitto C., García-Moreno C., Clark C., (2019). Measuring psychological abuse by intimate partners: Constructing a cross-cultural indicator for the Sustainable Development Goals. SSM – Population Health, 9.
3. https://www.berkeleywellbeing.com/love-bombing.html
4. https://www.ipsico.it/news/violenza-psicologica-quando-le-parole-lasciano-i-lividi/
5. https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-contesto/normativa-internazionale
6. https://www.istitutobeck.com/beck-news/love-bombing
7. https://www.saferspaces.org.za/understand/entry/what-is-violence#Definingviolence
8. https://www.savethechildren.it/blog-e-notizie/violenza-psicologica-da-partner-intimo-cose-e-come-si-manifesta#:~:text=La%20violenza%20psicologica%20pu%C3%B2%20esprimersi,esclusione%20dalle%20decisioni%20importanti%20che


Dott.ssa Vanessa Nardelli Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Vanessa Nardelli
Psicologa, Dott.ssa Magistrale in Psicologia Cognitiva Applicata
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