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Riconoscere e gestire le emozioni

Migliorare la relazione con noi stessi e gli altri


Molti di noi sono cresciuti in contesti in cui probabilmente non c’era un sano modo di relazionarsi con le proprie emozioni.

Magari c’era chi scappava dalla propria paura e dal dolore negandoli o rifugiandosi in qualche tipo di dipendenza come cibo, sesso e altre sostanze; c’era chi decideva di lavorare in maniera compulsiva, chi erigeva schemi rigidi difensivi, chi aderiva a rigidi principi religiosi o morali.

Ognuno di noi è vissuto in una cultura emotiva ossia in un ambiente famigliare in cui le emozioni sono state legittimate o contenute, a volte disapprovate, osteggiate…(non ti arrabbiare..non preoccuparti..)

Oggi noi potremmo trovarci con la tendenza ad imitare questi modelli disfunzionali oppure scegliere amici e amanti che lo fanno.

Questo clima emotivo ce lo portiamo dietro e, finché non mettiamo in discussione le nostre modalità preferenziali di azione, le nostre reazioni a certi eventi saranno sempre uguali.

Ecco perché è importante saper riconoscere le nostre emozioni e comprendere da dove derivano per far si che queste non prendano il sopravvento, ma soprattutto che non siano responsabili delle nostre scelte inconsapevoli.


Cosa significa dare spazio alle proprie emozioni spiacevoli

 Imparare a sviluppare l’accettazione.

Spesso gli individui pensano che accettare il proprio vissuto emozionale significhi stringere i denti, rassegnarsi, in realtà accettare le proprie emozioni spiacevoli significa essere disposti a sentire quelle emozioni così come sono nel momento in cui si presentano senza cercare di mandarle via a tutti i costi.

Quando proviamo delle forti emozioni, sia piacevoli che spiacevoli, queste generano in noi una sorta di esplosione temporanea che di solito, nel giro di poco tempo svaniscono.

La loro energia si dissolve, al contrario, se invece cerchiamo di combatterle, di censurarle, di agirle in modo disfunzionale, le emozioni si moltiplicheranno e noi rischiamo di entrare in un circolo vizioso dal quale sarà molto difficile uscire.

Questo non significa accettare passivamente le emozioni che ci fanno soffrire ma significa in primo luogo divenire consapevoli che nella vita esistono anche le sofferenze ed i dolori esattamente come le gioie ed i piaceri, più siamo disposti ad accoglierle ed accettarle e ad agire nella direzione che noi riteniamo importante e più saremo felici.

Le emozioni sono dei messaggi da decodificare, determinano le nostre vite, le nostre azioni e i nostri comportamenti. Sono processi molto complessi, sono composte da fenomeni spontanei, simultanei, coinvolgono corpo e mente.

Per questo il sovraccarico di emozioni potrebbe provocare danni alla nostra salute cosi come non ascoltarle.

Quando l’emozione supera il limite io posso regolarla ma come posso regolarla se non conosco tendenzialmente le modalità con le quali io reagisco a quella emozione?

Ognuno di noi ha la possibilità di poter scegliere, anche nei momenti peggiori, come poter reagire, è certamente difficile in quegli attimi, però possiamo praticare l’abitudine di osservarci proprio nelle situazioni più sofferte.


Come individuare gli schemi di comportamento?

In prima battuta attraverso il riconoscimento.

Questa fase implica il riconoscere di avere uno schema, identificare le convinzioni limitanti, le aspettative e gli atteggiamenti negativi associati ad esso.

In seguito dobbiamo calarci nell’esperienza, sentirla, senza cercare di cambiarla o aspettarsi che scompaia. Essere nello schema significa sentire la paura e il dolore che esso provoca.

E’ un passo difficile da compiere da soli perché per abitudine si tende a razionalizzare e a negare la paura in maniera automatica.

Il terzo passaggio è l’accettazione.

Trovare uno spazio dove non lottiamo più con le nostre paure, la vergogna e il dolore che ne derivano. Togliersi dalla identificazione per accettare la nostra parte ferita.  Significa rendersi consapevoli di quello che sta succedendo, senza giudicarci.

Non possiamo prendere le distanze dai nostri schemi fino a quando non li avremo totalmente accettati dando spazio alle emozioni che si presentano.

Non appena la resistenza cessa possiamo scegliere di interrompere la ripetizione dei comportamenti che mettiamo automaticamente in atto. Fino ad allora saranno loro a dirigerci.

Infine dobbiamo avere il coraggio di di uscire dallo schema affrontando le paure che ne conseguono.

Scegliere di agire diversamente, fare qualcosa di nuovo e di diverso significa renderci conto che non siamo ciò che abbiamo sempre pensato di essere.

Se ci identifichiamo con una persona piena di vergogna, che si sente indegna di essere amata sarà quella persona ad entrare in relazione con gli altri.

Con un buon lavoro su noi stessi è possibile ridimensionare l’influenza dei i nostri schemi mentali affinché essi non prendano il sopravvento sulla nostra vita e di conseguenza sulle nostre scelte.


Raffaella Lione Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Raffaella Lione
Counselor Relazionale
Bio | Articoli | Video Intervista AIIP Aprile 2024
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