
V.O.P.: un acronimo per superare la paura di volare
Come lasciare la paura a terra e decollare
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Durante gli anni in cui ho studiato in Spagna, la paura di volare mi ha spinta a scegliere viaggi lunghissimi, anche di 24 ore, pur di evitare l’aereo. Quando ho iniziato a lavorare, però, quei tempi così dilatati non erano più compatibili con la mia vita, perché mi avrebbero tolto molte delle occasioni di viaggio che desideravo e limitato la mia libertà di movimento.
Avevo già provato a gestire questa paura, affidandomi ad amici fidati che mi stavano accanto prima della partenza e durante il volo, aiutandomi a contenere le crisi d’ansia e a superare i momenti difficili. Tuttavia sono state tre strategie chiave, che ho racchiuso nell’acronimo V.O.P., a guidarmi passo dopo passo verso la libertà di volare con spontaneità e serenità.
V – Visualizza la meta
Quando si ha paura di volare, la mente tende a concentrarsi esclusivamente sul volo e su tutto ciò che potrebbe andare storto. Questo succede perché, in situazioni di ansia, entra in gioco un meccanismo chiamato attenzione selettiva: il cervello si focalizza in modo automatico e quasi ossessivo sulla minaccia percepita, escludendo ogni altro stimolo o pensiero, anche quelli positivi.
In questo modo, la paura diventa il centro di tutto, e si perde di vista ciò che davvero conta: la meta.
Un primo passo utile, quindi, è imparare a spostare l’attenzione dal volo al motivo per cui stai volando. Visualizzare chiaramente ciò che ti aspetta all’arrivo — un luogo desiderato, un’esperienza, un incontro — aiuta a dare senso e direzione al viaggio. Non si tratta di negare la paura, ma di ridimensionarla, inserendola in un contesto più ampio e significativo. Quando la mente si orienta verso ciò che desideri raggiungere, il volo diventa un mezzo, non un ostacolo.
Questo principio non riguarda solo i viaggi, ma qualunque obiettivo vogliamo raggiungere. Per ottenere un risultato, spesso dobbiamo affrontare paure, dubbi o ostacoli. Vale anche per la salute, fisica e psicologica: a volte per stare meglio è necessario affrontare qualcosa che fa paura, ma tenere a mente la meta può darci la forza di attraversarlo.
Visualizzare la meta ti aiuta a ridurre l’ansia e a ricordarti che non sei sull’aereo per soffrire, ma per arrivare dove davvero vuoi essere.
O – Osserva chi lo fa con naturalezza
Quando abbiamo paura di qualcosa, tendiamo a pensare che debba spaventare chiunque. Nel caso del volo, può sembrarci incredibile che qualcun altro riesca a viverlo con leggerezza.
Eppure basta guardarsi intorno, anche solo dentro un aeroporto o su un aereo, per accorgersi che ci sono persone per cui volare è del tutto normale. Gli assistenti di volo, i piloti, ma anche tanti passeggeri, si muovono con sicurezza, leggono, dormono, chiacchierano… come se fossero su un autobus.
Osservare chi ha un rapporto sereno con il volo può aiutare a ridimensionare la minaccia percepita. Il nostro cervello, infatti, tende a modellarsi anche su ciò che vede negli altri: è il principio dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977), secondo cui possiamo imparare molto semplicemente osservando il comportamento altrui.
Guardare come si comportano gli altri in volo, coglierne la tranquillità e la familiarità, può influenzarti positivamente, offrendoti nuove prospettive. Non si tratta di confrontarsi o sentirsi inadeguati, ma di trovare esempi concreti che smentiscano la narrazione catastrofica che la paura costruisce nella mente.
Questo principio può aiutare ogni volta che dobbiamo affrontare qualcosa che ci spaventa. Non si tratta tanto di imitare i gesti, quanto di cogliere le emozioni che l’altro prova: la serenità, la fiducia, la calma. Quando riesci a sintonizzarti su quei segnali emotivi, qualcosa dentro di te inizia a registrare che forse, anche per te, quella situazione può diventare affrontabile.
P – Pratica le cose che temi
Pratica le cose che temi fino a non averne più paura.
È una frase semplice, ma racchiude uno dei principi più efficaci per superare davvero le nostre paure. Quando evitiamo ciò che ci spaventa, la paura cresce. Al contrario, se iniziamo a esporci gradualmente alla situazione temuta, con piccoli passi, il nostro cervello può imparare che non è così minacciosa come sembrava.
Nel caso del volo, l’antidoto alla paura di volare è volare. Anche poco per volta, anche solo su tratte brevi, ma volare.
La paura si riduce con l’abitudine. È il principio dell’esposizione graduale, una tecnica utilizzata in psicoterapia per affrontare ciò che temiamo in modo progressivo, senza evitare, ma neppure forzando. Significa avvicinarsi un po’ alla volta alla situazione che ci spaventa, iniziando da contesti più gestibili e aumentando gradualmente il livello di difficoltà, finché il cervello smette di registrare quella situazione come pericolosa.
Praticare non vuol dire buttarsi nel vuoto senza paracadute, ma esporsi con rispetto dei propri tempi, restando però costanti. Ogni esperienza, anche piccola, diventa un mattone nella costruzione della fiducia. Più ti esponi, più insegni al tuo corpo e alla tua mente che quella situazione è affrontabile. Ed è proprio così che, un passo alla volta, la paura smette di avere il controllo.
Dott.ssa Francesca Di Bernardo
Dottoressa in Psicologia Clinica
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