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Attenzione alla Dieta “nascosta”

Quando lo slogan promette uno “stile di vita sano“ ma in realtà è una dieta


L’industria della dieta sta diventando sempre di più astuta nell’utilizzare parole come “anti-dieta“, “stile di vita sano” o “alimentazione intuitiva“, “mangiare consapevole” per offrire lo stesso identico prodotto: una dieta, facendo finta che non lo sia.

Ecco perché al giorno d’oggi è diventato sempre più difficile riuscire ad individuare una dieta sotto mentite spoglie, capire se dietro a quelle promesse che leggi sulla pagina di un sito, o sul un post di Instagram, c’è del vero o se si tratta semplicemente di una operazione di marketing ben confezionata.

Con questo articolo, voglio quindi aiutarti a individuare tutti quei segnali che ti aiutano ad identificare se dietro slogan così promettenti c’è solamente un programma che ha come unico obiettivo la perdita di peso. E, inoltre ti aiuterò a capire anche se il “percorso di benessere” che magari hai appena intrapreso, pagandolo suon di quattrini, è, in realtà, semplicemente una dieta come tante altre.

Fai attenzione a questi 3 segnali che indicano che quello che stai facendo è stare a dieta, non apportare modifiche in direzione di uno stile di vita sano.


1. Dici a te stesso/a: “Non posso mangiarlo” o “Non mi è permesso

Il cambiamento dello stile di vita che hai intrapreso limita la varietà del cibo che mangi anziché creare più opzioni tra le quali scegliere. Oppure elimina completamente dal tuo fabbisogno interi gruppi di alimenti (o li riduce drasticamente).

Dietro questo modo di ragionare c’è un messaggio implicito, velato, che dice:

Mangiare determinati cibi (ad esempio, la cioccolata o il pane) ti far mettere su peso, e questo non va bene”.

Potrebbe apparire un messaggio innocuo, ma ti invito a rifletterci su.

Vivere l’esperienza del cibo in questo modo, infatti, genera grossi sensi colpa e ti può rendere infelice ogni volta che mangi o penis di mangiare “ciò che non dovresti”.

Fai attenzione quindi se noti che c’è una vocina giudicante nella tua testa, oppure se fai spesso riferimento a qualche sorta di linea guida o tabella dove c’è scritto cosa è permesso o meno mangiare.

Potresti non esserne consapevole ma, se al momento ti ritrovi in questa descrizione che ho appena fatto, a livello inconscio la tua mente sta ragionando in termini di dieta.

Il vero benessere, sia fisico che psicologico, comporta la libertà di scegliere all’interno di un’ampia varietà di cibi, senza pensare che alcuni siano moralmente superiori e da evitare mentre altri sono “super cibi” che, se non li mangi, allora non hai a cuore la tua salute.


2. Devi prendere nota di misure, pesi e quantità sia in riferimento al cibo che al tuo corpo

Il cosiddetto cambiamento dello stile di vita o piano di benessere che segui in qualche modo promuove la perdita di peso e il rimodellamento del corpo.

Per esempio:

  • Ci sono centimetri di fianchi e vita o chili da annotare su un diario, per capirne la progressione nel tempo;
  • Ti è richiesto di inserire in una app le calorie che ingerisci a pranzo e cena;
  • Hai bisogno di una bilancia per pesare il cibo;
  • Devi consultare un sito o una app per capire le porzioni sono consentite per ciascun pasto.

Il piano che stai seguendo dice che la priorità è la tua salute e il tuo benessere, cita la mindfulness e l’essere più gentile nei confronti il tuo corpo. Allo stesso tempo però i suoi benefici ti vengono mostrati attraverso il confronto di due immagini, quella che ritrae qualcuno “prima” e “dopo” il fatidico percorso.

Nel 99% dei casi, si tratta di un’immagine dove il “dopo” mostra sempre persone magre o a forma di clessidra (quando si tratta di una donna), con pancia piatta e/o muscoli scolpiti.

Implicitamente, quello che ti viene comunicato è che essere sani significa solo essere magri e tonici. Chi non rientra in quell’ideale automaticamente non è sano.

Inoltre, il messaggio è anche che non avere determinate caratteristiche fisiche comporta conseguenze negative per la tua salute, ti espone automaticamente a sviluppare malattie o altri problemi (vedi diabete o ipertensione, per esempio).

Pertanto, la soluzione è rimettersi in salute, perdendo centimetri e chili qua e là. Non importa se questo ti espone al rischio di sviluppare un disturbo dell’alimentazione o una qualche forma di ansia o problema di immagine corporea.

Il riferimento alla riduzione dello stress e al praticare la mindfulness per migliorare il rapporto col cibo e col corpo viene solo nominato per attirare la tua attenzione – uno specchietto per le allodole.

In realtà rimane sempre un discorso marginale e in ombra rispetto alla necessità di raggiungere risultati concreti legati alla quantità di cibo ingerito e ai chili persi.


3. Non ti senti bene fisicamente ed emotivamente

Un altro aspetto sul quale vorrei facessi attenzione è legato all’impatto psico-fisico del piano o programma che stai seguendo.

Sul piano fisico mi sembra importante parlare del livello di energia percepito e della qualità del sonno, anche se sono solo alcuni dei tanti.

Se, per esempio, il tuo nuovo stile di vita comportasse l’eliminazione o la limitazione di interi gruppi alimentari, potresti sentirti esausto/a e non avere l’energia necessaria per affrontare la giornata.

Dormire potrebbe esserti difficile, soprattutto se la tua pancia è vuota e il corpo ha bisogno di carburante nel momento in cui dovresti invece rallentare e riposare.

Fermati a riflettere e domandati:

  • Sento di avere l’energia necessaria per affrontare la giornata?
  • Come sto dormendo la notte? Mi sveglio riposata/o?

Ossessione per la dieta

Dal punto di vista psicologico ci sono diversi campanelli d’allarme.

Eccone qui sotto alcuni:

  • Passi la maggior parte del tempo della tua giornata a pensare al cibo. Per esempio, a fantasticare su cosa vorresti mangiare o a cercare nelle sociali ricette sui cibi che pensi di non poterti concedere.

Personalmente mi è successo tante volte in passato, prima che mi liberassi dall’ossessione per la perdita di peso.

In maniera particolare mi capitava quando ero ossessionata dalla pratica del digiuno intermittente, che ora non consiglierei a nessuno (ma lascio questa storia ad un altro giorno).

  • Fai fatica a stare al passo con il piano che devi seguire e questo ti fa stare male con te stesso/a. Senti la frustrazione per il fatto di non essere in grado di seguire le regole e questo ti fa in qualche modo sentire sbagliata/o.
  • I tuoi desideri più grandi, quelli che ti aspetti che si avverino una volta completato il piano, ti sembrano sempre più irraggiungibili – per esempio “sentirti all’altezza“, “amata/o, apprezzata/o”, “sentirti bella/o“. Ciò ti fa sentire triste e scoraggiata/o.

L’immagine che ho appena descritto non corrisponde esattamente a ciò che chiameremmo “benessere“, che ne pensi?

Ciò che ho elencato qui sopra sono tutti segnali del fatto che stai, senza saperlo, seguendo una dieta e che questa sta mettendo a dura prova non solo il tuo corpo ma anche il tuo benessere emotivo e psicologico.

Come spiega perfettamente Christy Harrison, una dietologa che basa il suo lavoro sull’approccio anti-dieta e quello dell’Intuitive Eating (Alimentazione Consapevole):

“Le diete subdole di oggi promettono una vita migliore attraverso il restringimento e il rimodellamento del corpo, a volte senza nemmeno sussurrare la parola “dimagrimento”. Non è necessario che lo facciano. La cultura della dieta ha indottrinato tutti noi a tal punto nella sua visione del mondo che stigmatizza il peso fin da così giovane età, che non mettiamo mai in dubbio la premessa che il quadro di salute, ricchezza e benessere è solo “magro e muscoloso” e che se non abbiamo quelle qualità fisiche, allora faremmo meglio a ottenerle se vogliamo ottenere qualcosa nella vita.”


Cosa puoi fare ora che sai come riconoscere una dieta mascherata da piano di benessere?

Ora che sai che un “programma“, un “piano” o un “cambiamento di stile di vita” che esibisce una o più di queste caratteristiche è nient’altro che una dieta, puoi senz’altro iniziare a prestare maggiore attenzione e notare questi campanelli d’allarme.

In maniera particolare, se soffri o hai sofferto di qualsiasi tipo di disturbo alimentare o hai difficoltà nel rapporto col cibo, il mio consiglio è di stare alla larga da queste forme di cultura della dieta, anche quelle che giurano di non essere diete.

Ti aiuterà a proteggere e rafforzare il tuo percorso di guarigione.

Ti offro due spunti dai quali iniziare:

Spunto 1

Puoi prendere lentamente le distanze da questo tipo di programmi e piani e, se necessario, anche da qualsiasi ambiente in cui prospera questo tipo di “mentalità dimagrante”.

Per esempio, non frequentando più gruppi di supporto in cui ci si pesa davanti a tutti regolarmente o dove il focus delle conversazioni è sempre il cibo e come usarlo per ottenere una forma perfetta.

Fare questo passo può essere doloroso e difficile, perché a volte implica allontanarsi da un gruppo che fino a poco tempo fa si considerava di sostegno al proprio percorso e nel quale potresti aver stresso amicizia con nuove persone.

Per questo motivo non spaventarti se questo processo di distanziamento richiede più tempo e pazienza del previsto.

Spunto 2

Di pari passo al tuo allontanamento dalle diete e dagli ambienti nei quali prosperano, leggi e informati su cosa significhi veramente adottare cambiamenti dello “stile di vita che promuovono la salute“.

Le numerose risorse disponibili oggi online ti danno più facilmente accesso ad una comunità di persone il cui focus è creare una società più inclusiva verso tutti i tipi di corpo.

Una comunità non grassofobica, e nella quale il BMI o la forma del corpo non sono automaticamente metro di misura della salute di una persona.

Si tratta di spazi in cui si riflette su cosa veramente ci porta benessere, non solo fisico ma anche mentale, emotivo e psicologico, che sono altrettanto importanti.

Per esempio, si parla di esercizio fisico piacevole e non finalizzato alla perdita di peso, o la creazione di una rete di amicizie appaganti, o ancora coltivare delle passioni che permettano di abbassare il livello di stress. E così via.


Iniziare un nuovo percorso e non una dieta: le risorse

Se sei all’inizio di questo percorso di esplorazione di una salute ‘oltre la perdita di peso’, ti consiglio di continuare a leggermi qui, perché continuerò a parlare di questo e altri temi ad esso correlati.

Inoltre, ti consiglio di:

  1. Cercare su Google informazioni sui “10 principi dell’alimentazione intuitiva
  2. Familiarizzare e ascoltare voci alternative sui social media, quali:

Spero che questo articolo ti aiuti in un periodo dell’anno in cui il marketing delle diete è smisuratamente aggressivo e difficile da evitare.


Dott.ssa Donatella Porceddu Autrice de La Mente Pensante
Dott.ssa Donatella Porceddu
Psicologa | Binge-Eating Coach
Bio | Articoli
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