Biblioterapia e Cinematerapia: porte di accesso al nostro mondo interiore
Il potere terapeutico di libri e film
Libri e film possono rivelarsi porte di accesso al nostro mondo interiore.
A tutti è successo di emozionarsi leggendo un libro o durante la visione di un film.
Molto probabilmente abbiamo trovato qualcosa di nostro, che appartiene al nostro mondo nelle situazioni descritte, nei personaggi, nelle vicissitudini, nelle loro emozioni, nei loro pensieri e/o nei loro comportamenti: avvenimenti del nostro passato o situazioni che stiamo vivendo nel presente.
Talvolta le troviamo messe in scena in maniera chiara e diretta, più frequentemente in maniera simbolica e metaforica.
Da qui il motivo per cui alcune trame ci tengono incollati allo schermo o alle pagine di un libro: vediamo proiettate parti di noi e ci identifichiamo con qualche personaggio del film o del libro che stiamo leggendo.
Tali meccanismi di proiezione e identificazione che mettiamo in atto, ci consentono di esprimere emozioni che altrimenti rimarrebbero bloccate e inespresse: hanno una funzione catartica.
Già Aristotele sosteneva l’uso del teatro come forma di catarsi e pensava che la letteratura avesse effetti di guarigione: attraverso la scena rappresentata, identificandosi con i personaggi, la persona poteva fare esperienza di emozioni, elaborarle e liberarsene (Bernardotti, 2017).
Questo processo nel cinema è favorito dalle musiche, dalle immagini, dagli effetti speciali, dai dialoghi (Reale, 2019).
La lettura rappresenta inoltre un vero e proprio atto creativo (Rubano, 2022): non è solo lo scrittore che crea una storia, anche il lettore si crea una fantasia fatta di immagini, suoni, colori e profumi mentre si dedica alla lettura di un libro.
E questa fantasia gli permette di rielaborare le proprie emozioni, i propri vissuti e di “digerirli“, soprattutto quando sono dolorosi e difficili da sentire.
Un altro aspetto importante da tenere in considerazione è che, durante la visione di un film o la lettura di un libro, riusciamo a mantenere una “distanza di sicurezza” dal nostro mondo interiore e questo ci permette di esprimerci a livello emotivo senza sentirci in pericolo.
I personaggi e le situazioni che ci coinvolgono sono all’esterno di noi e questo ci rassicura: non siamo noi a vivere quelle vicende che ci colpiscono così profondamente, per cui possiamo permetterci di provare commozione, di avere paura, di provare tristezza o altre emozioni dolorose che solitamente teniamo “sotto chiave” (Scaccia, 2017; Stoppini, 2021), perché siamo convinti siano una reazione a ciò che vediamo, senza renderci conto che sono invece in stretta relazione con noi stessi.
Identificazione e neurofisiologia
A livello neurofisiologico in questo processo di identificazione si attivano i neuroni specchio (Rizzolatti e Sinigaglia, 2005; Rizzolatti e Sinigaglia, 2019), che ci permettono di metterci nei “panni degli altri”, di empatizzare con loro e di comprenderli: osservando o immaginando le azioni e le espressioni di un’altra persona, si attivano questi specifici neuroni a livello cerebrale, gli stessi che si attivano in chi compie quelle stesse azioni, favorendo un apprendimento per imitazione.
Ciò significa che mentre leggiamo un libro o guardiamo un film, è come se stessimo in qualche modo anche noi vivendo quelle vicende.
E questo è tanto più rilevante se si considera che i neuroni specchio si attivano soltanto quando osserviamo un comportamento che noi stessi abbiamo messo in atto in precedenza.
Lo stesso vale per quanto riguarda le emozioni: tramite i neuroni specchio riusciamo a vivere le emozioni che vediamo manifestate da altre persone, se le abbiamo già vissute noi stessi in passato.
Verso il cambiamento e l’evoluzione
Tutto questo significa che la lettura di un libro e la visione di un film che ci appassionano, favoriscono un cambiamento interiore, una crescita personale per lo più in modo del tutto inconsapevole.
Solitamente riusciamo a trovare in ciò che leggiamo, quello di cui abbiamo bisogno in quel momento, ciò che ci consente di evolvere.
E questo cambiamento che avviene dentro di noi non è solo emotivo (con conseguenti modifiche a livello biochimico ed ormonale specifiche in relazione alle emozioni che stiamo vivendo: Ciappina e Capriani, 2007), ma anche cognitivo e di pensiero: la storia e i personaggi che vediamo proiettati sullo schermo o che leggiamo sulle pagine di un libro ci mostrano opzioni di comportamento e di pensiero (Karpman, 1971), punti di vista differenti che ci possono aiutare ad agire diversamente nella nostra vita quotidiana.
Libri e film stimolano pertanto le nostre capacità empatiche, la riflessione, la metacognizione e la simbolizzazione; rappresentano efficaci strumenti che ci permettono di trovare soluzioni a livello profondo e simbolico, facilitando cambiamenti relazionali e interiori (Memoli, 2022).
I libri e i film che hanno un forte impatto emotivo e di cambiamento sono diversi per ognuno di noi, in quanto ognuno di noi è diverso e unico e ha vissuto esperienze differenti.
Inoltre, a seconda del momento della nostra vita che stiamo vivendo, possono colpirci e coinvolgerci certi libri o film piuttosto che altri, in base al nostro grado di evoluzione interiore e in base alle situazioni che stiamo affrontando (Esposito, 2022).
Se sto vivendo un momento di fragilità, mi sentirò commosso di fronte a storie con personaggi che hanno quelle mie stesse difficoltà, o problematiche simili alle mie.
Biblioterapia e Cinematerapia: sogni ad occhi aperti per la cura di sé
Senza considerare poi che libri e film ci catapultano in una dimensione diversa e fuori dal tempo e dallo spazio presente: entriamo in un mondo fantastico e parallelo, che ci consente di evadere dalla realtà, di rappresentarci un mondo irreale e reale al tempo stesso e ci permette di dedicare spazio a noi stessi.
I film e i libri ricordano molto i sogni e il loro linguaggio metaforico: permettono di tirare fuori significati ed emozioni nascoste (Del Dot, 2019), rappresentano dei sogni ad occhi aperti che mettono in scena le nostre vite.
Il potere terapeutico dei libri e dei film è sempre più riconosciuto, tanto da venire utilizzati anche nell’ambito di approcci terapeutici definiti: la biblioterapia o libroterapia e la cinematerapia si stanno sempre più diffondendo.
Libri e film rappresentano strumenti che permettono di lavorare su di sé, di riflettere su se stessi e di sviluppare e potenziare le proprie capacità empatiche, l’intelligenza emotiva e le capacità socio-relazionali (Mininno, 2022).
La visione di un film o la lettura di un libro, facendo emergere contenuti ed emozioni dello spettatore/lettore, con il supporto di un terapeuta, consentono di lavorare su se stessi in profondità e rappresentano uno spunto per approfondire le proprie convinzioni, emozioni ed i propri comportamenti al fine di prenderne consapevolezza ed effettuare un cambiamento che porta verso un maggiore stato di benessere.
La passione e l’attrazione per film e libri possono rappresentare pertanto una risorsa importante da sfruttare per la nostra evoluzione interiore.
Bibliografia
Bernardotti, I. (2017). Biblioterapia, quando leggere aiuta a star meglio.
Ciappina, G., Capriani, P. (2007). Manuale di cinematerapia, Istituto Solaris.
Del Dot, S. (2019). Cinematerapia: il film come strumento di benessere diventa la base per un percorso di crescita personale.
Esposito, R.M. Leggi che ti passa! I benefici della lettura (consultato il 29/06/2022).
Karpman, S. (1971). Options, in Transactional Analysis Journal 1, 1, pag. 79-87.
Memoli, G. Cinema e terapia (consultato il 04/07/2022).
Mininno, R. Cosa è la Biblioterapia (consultato il 05/07/2022).
Reale, L. (2019). Cinematerapia: i film come strumento per il benessere, la conoscenza e la crescita personale.
Rizzolatti, G., Sinigaglia, C. (2005). So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio, Raffaello Cortina.
Rizzolatti, G., Sinigaglia, C. (2019). Specchi nel cervello. Come comprendiamo gli altri dall’interno, Raffaello Cortina.
Rubano, C. La biblioterapia: leggere per pensare (consultato il 29/06/2022).
Scaccia, F. (2017). Cinema e Psicologia.
Stoppini, A. (2021). “Cinematerapia. Curarsi con i film” di Andrea Fiamma e Sebastiano Barcaroli.
Dott.ssa Claudia Cioffi
Psicologa e Psicoterapeuta Analitico Transazionale
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