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I sogni: la loro funzione nell’analisi Bioenergetica

Come le dinamiche del corpo vengono rappresentate nei nostri sogni


Sigmund Freud (Freierg, 6 maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939) sosteneva che, con il sogno, una parte dell’inconscio (probabilmente intollerabile) arriva al preconscio: si crea un ponte tra questi due luoghi psichici tramite il quale vengono soddisfatti i desideri “proibiti” della persona all’insaputa del conscio (Freud, 1899).

Diversi psicoterapeuti consigliano ai propri pazienti di tenere un quaderno accanto al letto per potersi appuntare appena svegli ogni dettaglio del sogno che hanno appena fatto; è importante farlo immediatamente perché nel corso della giornata la maggior parte degli elementi verrà dimenticata e, per poter lavorare con i sogni, ogni dettaglio della scena onirica ci fornisce importanti informazioni.

Prima di parlare della funzione che i sogni hanno all’interno di un’analisi Bioenergetica, mi sembra opportuno descrivere brevemente i principi fondamentali di questo approccio elaborato da Alexander Lowen nella seconda metà del ‘900.

La Bioenergetica studia la personalità in termini di processi energetici e unisce il lavoro sul corpo a quello sulla mente (Lowen, 1979), dunque il lavoro terapeutico è somato-psichico: noi siamo il nostro corpo, quest’ultimo non ci mente mai, è fondamentale prestare attenzione a tutti i segnali che ci manda, raccogliere tutte le informazioni.

Bisogna imparare a leggere il linguaggio del nostro corpo perché non esistono parole più chiare (Viola, 2021).

L’obiettivo della pratica Bioenergetica è dunque quello di integrare in modo armonico il corpo e la mente.

Accanto ad una psicoterapia “classica” si associano infatti esercizi corporei specifici da far praticare al paziente, focalizzati sul respiro, sul movimento, sul contatto e sull’autoespressione.

Le esperienze che viviamo strutturano il nostro corpo, che a sua volta struttura la personalità e ciò vuol dire che un cambiamento in una delle due dimensioni, comporta necessariamente un cambiamento nell’altra (Lowen, 1983, 1991).


Il lavoro con i sogni

Dopo questa doverosa premessa risulterà più semplice capire in che modo si struttura il lavoro con i sogni nell’ottica di questo approccio: durante una seduta di psicoterapia corporea il paziente riporterà il suo sogno raccontandolo come se lo stesse vivendo nel presente e, in quel momento, nulla è più nel “qui ed ora” del suo corpo, quest’ultimo risulta essere quindi lo strumento privilegiato per lavorare in modo efficace.

Durante il sonno e quindi le ore notturne, ogni processo rallenta ed anche il nostro fisico si rilassa: ogni tensione viene rilasciata.

Come ho già accennato, il corpo racconta molto della nostra storia personale ed emozionale.

Dunque la benzina che alimenta i sogni è quell’energia che rappresenta desideri e pulsioni del sognatore.

Questo vuol dire che i sogni hanno un significato soggettivo nella misura in cui si fa riferimento sempre alla storia personale di ognuno per interpretarlo correttamente.

La Bioenergetica vede il sogno come un’elaborazione somato-psichica perché parla sia del corpo che dei vissuti emozionali del sognatore.

Ogni sogno racconta dell’energia e dei blocchi del corpo ed ha la funzione di scaricare l’eccesso di energia trattenuta.

Quando la terapia utilizza il sogno come punto centrale della seduta, lo scopo è comprendere quale sia l’importanza del corpo nell’esperienza di quel momento onirico.


Tre piani di analisi per muoversi correttamente

Il lavoro di analisi del sogno in Bioenergetica si può affrontare su tre piani:

  • il piano che riguarda il simbolismo del sogno: si mette in atto la tecnica delle libere associazioni per far emergere contenuti inconsci ed eventuali resistenze o meccanismi di difesa del paziente.
  • il piano dell’analisi della struttura energetica coinvolta nel sogno: vengono analizzati i collegamenti tra i movimenti psichici e quelli corporei all’interno della scena onirica.

Per chiarire meglio questo punto racconterò brevemente la mia esperienza come tirocinante presso una scuola di specializzazione ad indirizzo bioenergetico: nei mesi in cui ho frequentato questa struttura, ho avuto la possibilità di lavorare su un paio di sogni; in entrambi vi erano parti del mio corpo coinvolte.

Nel primo mi cadevano i denti, nel secondo, invece, metà del mio corpo era paralizzata.

I terapeuti, allievi e colleghi di Lowen, a quel punto mi hanno fatto svolgere esercizi corporei che favorissero rispettivamente l’aggressività (di cui i denti sono il simbolo corporeo) e il movimento (in contrasto con la paralisi del sogno).

Trovare la componente corporea del sogno aiuta a comprendere quali sono i blocchi energetici della persona, si inizia quindi a lavorare sulla parte del corpo coinvolta per sbloccare il flusso energetico.

  • il piano relazionale nella terapia: si lavora sul contenuto del sogno all’interno della relazione terapeutica per far emergere i bisogni e i desideri più profondi e le difese che non permettono la loro espressione, per poi arrivare al superamento di questo conflitto.

Il lavoro sui sogni dunque rappresenta una via per capire quale siano gli esercizi più adatti per il paziente a sciogliere i blocchi energetici che impediscono il normale flusso dell’organismo.

Come in molte altre pratiche cliniche, il terapeuta anche in questo caso deve prestare attenzione alle discordanze all’interno del racconto del sogno tra il linguaggio verbale e non verbale: tono di voce e scelta delle parole, movimenti degli occhi e postura.

Questo serve ad evitare sia l’eccessiva semplificazione che l’eccessiva complessità dell’interpretazione e a rimanere sul significato che il sogno ha per quella specifica persona (Helferich, 2018).


La catarsi attraverso il sogno

Per concludere affrontiamo il tema dei sogni catartici: la catarsi permette alla mente di eliminare i conflitti che la assillano, era una tecnica molto utilizzata da Freud e Breuer che aveva lo scopo di riportare alla luce emozioni represse (Sabater, 2021).

Eventi eccessivamente intensi o traumatici che non riescono ad essere integrati a livello conscio dalla persona e che quindi rimangono non risolti, attraverso i sogni catartici vengono riportati alla coscienza. Così la persona entra in un conflitto tra la spinta al cambiamento che questi sogni provocano e la paura del cambiamento stesso (Schroeter, Thomson, 2020).

I sogni possono anche essere dunque un’opportunità per conoscere meglio il nostro progetto di vita e consentono di avvicinarsi a parti di sé di cui si ha paura. Riprendendo le parole di Freud:

“Il sogno è la via regia che porta all’inconscio” (Freud, 1899).


Bibliografia

FREUD, S. (1899). L’interpretazione dei sogni. Opere, vol. III. Torino: Boringhieri, 1966.
HELFERICH, C. (2018). Il corpo vissuto. La cura del sé nell’analisi bioenergetica. Roma: Alpes Italia.
LOWEN, A. (1983). Bioenergetica. Milano: Feltrinelli Edizioni, 2013.
LOWEN, A. (1991). Il linguaggio del corpo. Milano: Feltrinelli Edizioni.
LOWEN, A., LOWEN, L. (1979). Espansione e interazione del corpo in bioenergetica. Roma: Astrolabio-Ubaldini.
SABATER, V. (2021). La catarsi e il suo significato in psicologia. La mente è meravigliosa. (17.03.2022).
SCHROETER, V., THOMSON, B. (2020). Il se cerca il corpo. Milano: Franco Angeli.
VIOLA, D. (2021). 7 giorni di bioenergetica. Per riconquistare un corpo sano e una mente sana. Vicenza: Edizioni il punto d’incontro.


Dott.ssa Beatrice Visco Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Beatrice Visco
Dott.ssa in Psicologia Clinica e di Comunità
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