Forse dovresti parlarne con qualcuno
Una psicoterapeuta, il suo psicoterapeuta, la nostra fragilità messa a nudo - Lori Gottlieb
Quante volte, durante momenti difficili e crisi personali, ci siamo sentiti dire da amici e familiari “forse dovresti parlarne con qualcuno”?
E quante volte ancora abbiamo istintivamente risposto di non aver bisogno di “quel tipo di aiuto“?
Grazie al suo libro, a metà tra un saggio psicologico e un romanzo autobiografico, la psicoterapeuta americana Lori Gottlieb ci rivela una semplice quanto sorprendente verità: siamo tutti esseri umani e, in quanto tali, fragili e con diversi punti deboli, ognuno chiamato a lottare quotidianamente contro le difficoltà della vita per crescere e migliorare.
Uno spaccato sulla vita dei terapeuti
È proprio la familiarità con i problemi personali e le sfide quotidiane a costituire l’elemento fondante la possibilità di intrecciare un rapporto autentico con le persone che, coraggiosamente, affidano le loro storie e i loro segreti più intimi ai terapeuti.
Gottlieb evidenzia un altro fatto poco noto: anche i terapeuti vanno in terapia.
Se all’inizio ciò può rientrare all’interno di un obbligo formativo necessario per poter ottenere l’abilitazione e imparare una serie di cose fondamentali – tra cui, accettare i feedback, sopportare il disagio, essere consapevoli dei nostri punti ciechi – , successivamente si continua ad andare in terapia, in vari momenti della carriera e per vari motivi, tra tutti i più influenti: parlare dell’impatto emotivo del lavoro clinico e affrontare i demoni che a volte possono tornare a farci visita.
Da qui, il punto di vista di Lori Gottlieb, che a fronte di un lungo percorso formativo e di un pesante bagaglio teorico, ricco di strumenti e tecniche, afferma:
Di tutte le mie credenziali di terapeuta, quella più significativa è che sono un’esponente certificata della specie umana.
Da schermo bianco a specchio riflettente
Siamo specchi che riflettono altri specchi, mostrando gli uni agli altri ciò che non riusciamo ancora a vedere.
Sin dalle prime pagine del suo romanzo, la dottoressa Lori Gottlieb smonta lo stereotipo degli stereotipi, che circonda la figura dello psicologo per come classicamente era concepito: un foglio bianco che non rivela mai niente di sé e non si fa coinvolgere dalla vita dei suoi pazienti, un osservatore imparziale che non vive terremoti emotivi ed ha il pieno controllo della sua vita in qualsiasi momento.
Non è esattamente così. Se ciò che succede nello studio di terapia dovrebbe effettivamente essere nell’interesse primario del paziente, per cui è necessario che il professionista sia capace di separare le proprie difficoltà e riconoscere le proprie zone d’ombra da quelle delle persone che gli si rivolgono, è anche vero che si è ampiamente superata l’idea di terapeuta quale schermo opaco e della terapia quale processo a senso unico, dove c’è un soggetto che sa e un altro che ascolta.
L’immagine che ci dona la dottoressa Gottlieb è esemplificativa: il terapeuta quale specchio per i pazienti e i pazienti quali specchi per il terapeuta.
In altre parole, quotidianamente, nello studio di terapia, i pazienti mettono i loro terapeuti di fronte a domande che loro stessi si pongono e presentano questioni esistenziali – il senso della vita, la paura della morte – che i terapeuti stessi devono affrontare nella loro vita, e in questo scambio continuo di riflessi, in cui i pazienti riescono progressivamente a guardarsi dentro in modo più chiaro, anche per i terapeuti è possibile vedersi meglio.
Sarà cura del terapeuta saper riservare uno spazio per sé, dove riscoprirsi nudi nelle proprie fragilità, proprio come farà la dottoressa Gottlieb.
Di fragilità e guarigione
Queste pagine non sono una seduta d’analisi, ma la storia di un percorso terapeutico: il modo in cui guariamo dalle nostre ferite e dove questa guarigione ci conduce.
Esattamente intorno ad una richiesta d’aiuto ruota l’assetto centrale del romanzo: sarà la stessa dottoressa Gottlieb a decidere di svestire i panni di psicoterapeuta e rivolgersi a un suo collega, il dottor Wendell, diventando lei stessa paziente in terapia. Il motivo? L’improvvisa e apparentemente imprevedibile rottura con il suo Fidanzato, soprannominato “odiatore di bambini”, la quale mette in discussione l’intera esistenza di Lori, che si destreggia tra la passione per il proprio lavoro di terapeuta e l’amore per suo figlio di otto anni.
Se in un primo momento Lori tenterà di convincere il dottor Wendell che il fidanzato ha torto marcio e a tale scopo proverà a barricarsi dietro i panni di vittima di una bizzarra e imprevedibile situazione, nel corso delle sedute dovrà ricredersi e ripercorrere a ritroso gli ultimi due anni di relazione col suo ex compagno, sino ad arrivare al cuore del suo malessere.
Parallelamente alla terapia che vedrà Lori protagonista, si alterneranno intriganti approfondimenti su diversi pazienti della dottoressa Gottlieb – John, egocentrico produttore di Hollywood, che reputa il recarsi in terapia alla stregua di andare ad un appuntamento con l’amante per sfogarsi un po’; Julie, professoressa universitaria e neosposa in cerca di aiuto per affrontare una diagnosi di cancro, ricevuta alla giovane età di trentatré anni; la quasi settantenne Rita, che riferisce idee suicidarie e vuole disperatamente dare una svolta alla sua vita desolata; la venticinquenne Charlotte, arrivata in seduta riferendo sintomi ansiosi e un problema con l’alcool, solo per citarne alcuni.
Conclusioni
Dotata di uno spiccato senso dell’umorismo, di uno sguardo onesto sulla realtà e di uno stile fluido e scorrevole, Lori Gottlieb ci consegna un libro da cui risulta difficile staccarsi, per l’intreccio interessante, i dialoghi avvincenti, i finali mai del tutto prevedibili e una serie di personaggi dal carattere autentico e ben tratteggiato, le cui storie di vita – assolutamente imperdibili – raccontano di un’umanità variegata e complessa, nella quale sarà impossibile non ritrovarsi, almeno in parte.
Buona lettura!
Annamaria Nuzzo
Forse dovresti parlarne con qualcuno
Una psicoterapeuta, il suo psicoterapeuta, la nostra fragilità messa a nudo.
Autore: Lori Gottlieb
Traduttore: Francesca Cosi, Alessandra Repossi
Editore: Mondadori
Collana: Vivere meglio
Genere: Psicologia / crescita personale, Autobiografico, Romanzo psicologico
Anno: 2021
Pagine: 492
ISBN: 9788804730262
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Dott.ssa Annamaria Nuzzo
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Pagine: 492
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