Musica: un ansiolitico naturale
L’attività benefica più potente al mondo
“Qual è il primo suono che percepiamo?” Ricordo questa domanda come fosse ieri.
Durante una delle mie prime lezioni di musica e di solfeggio l’insegnante pose alla classe questo quesito. Noi subito pensammo si trattasse di un tranello, come potevamo ricordarci quale fosse? Le risposte furono come dire, spontanee: la voce della mamma, quella del papà, il nostro stesso pianto struggente durante il parto e così via…
Ma solo ora mi rendo conto di quanto fossimo ingenui.
La prima “melodia” che sentono tutti gli esseri viventi è il battito del proprio cuore, interessante vero? Si, perché vedete, si tratta di un suono udito ancora prima di essere stati messi al mondo, al quale tra l’altro non poniamo mai una corretta attenzione. Che strana la vita, eppure in circostanze stressanti è solito ricorrere alla tecnica del “mi soffermo e mi ascolto“, ma esattamente cosa significa?
Musica: Emozioni e Percezione interna
“E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
Se poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me
Ma nella mente tua non c’è
Capire tu non puoi
Tu chiamale se vuoi emozioni.” – Emozioni di Lucio Battisti
Partiamo per gradi: “che cos’è la musica?”
La musica è un linguaggio universale che a differenza di altre lingue non necessariamente utilizza parole. In effetti se riflettiamo per un attimo, pur essendo un insieme di suoni, chi lo percepisce lo interpreta come un momento di stacco, di pausa, di silenzio.
Pensiamo a quando siamo per strada con le cuffiette o anche solo in camera, in quel preciso instante il nostro cervello ci segnala di aver bisogno di evadere dalla realtà. L’ascolto musicale in verità è piuttosto soggettivo, per alcuni la musica è fortemente legata alla solitudine, alla riflessione, per altri è un modo per socializzare, confrontarsi, comunicare, quello che possiamo affermare con certezza è che non si tratta di un semplice passatempo, ma perché allora la ascoltiamo?
La musica è connessa alle emozioni, ascoltandola ci ascoltiamo, sembra un gioco di parole ma è così, ci permette di interiorizzare ed interpretare sensazioni per poterle poi replicare successivamente attraverso una comunicazione efficace.
Naturalmente parliamo di una comunicazione che non riguarda esclusivamente la nostra persona ma anche gli altri, perché è anche uno strumento che incentiva la socialità specialmente nei bambini e negli adolescenti.
Studiare musica insegna ad avere una forte autodisciplina, dedicarsi ad uno strumento musicale accresce la concentrazione e in alcuni casi influisce positivamente sulla materia scolastica meno apprezzata dagli studenti, la matematica.
La musica è vita, siamo perennemente circondati da suoni anche quando non ce ne rendiamo conto.
Essa è fortemente legata alla memoria ed è in grado di evocare ricordi del nostro passato, una capacità sbalorditiva. Con le sue note e i suoi testi racconta storie, sogni, favorendo un processo creativo in grado di farci immaginare qualsiasi cosa. I suoi effetti benefici sono riconosciuti inoltre dalla medicina, ma forse allora non è proprio un caso se il battito cardiaco è connesso ad essa.
Studi e Ricerche
“La musica dà alle giornate la giusta intonazione!”- Anonimo
Scientificamente parlando la musica attiva alcune aree del nostro cervello legate alla memoria, al movimento, all’attenzione e all’apprendimento, rilasciando una sostanza chiamata dopamina che migliora il nostro umore riducendo così gli stati d’ansia.
Abbiamo detto che la musica influisce sul battito cardiaco, ma anche sulla pressione sanguigna, sulla respirazione, sui livelli di alcuni ormoni e vi sono studi che dimostrano quanto sia importante e necessaria per la nostra vita.
Tra gli esempi più rilevanti abbiamo:
- l’equipe guidata da Robert Zatorre del Dipartimento di Psicologia della McGill University di Montreal in Canada, che attraverso una serie di ricerche è riuscita a dimostrare come la musica sia fondamentale per il rinforzo del nostro sistema immunitario ed efficace per la riduzione del dolore cronico post operatorio;
- Il famoso “effetto Vivaldi” ha evidenziato come la musica più lenta sia in grado di attivare entrambe le parti del nostro cervello contemporaneamente, destra e sinistra, favorendo il processo di memorizzazione.
- lo studio effettuato della Kaohsiung Medical University sugli effetti positivi della musica di Mozart, in grado di ridurre la frequenza delle crisi epilettiche
- ed infine l’esperimento di Teresa Lesiuk della Miami University che ha confrontato il lavoro di persone che ascoltano musica con quelle che lavorano in silenzio, dimostrando come l’assenza di musica possa influire negativamente sulla qualità del compito da svolgere.
Generi e gusti musicali
Nel corso degli anni abbiamo assistito alla nascita di molteplici generi musicali grazie ad una serie di situazioni sociali e cambiamenti, ma nonostante questo progresso, ci sono ancora molte persone che ritengono che alcuni di essi non abbiano nulla a che vedere con la “vera musica”.
Ma qual è la vera musica?
Si pensa che un cantante perché figura pubblica abbia il dovere morale e sociale di farsi sentire attraverso i testi delle sue canzoni, ma allo stesso tempo di limitare certe terminologie perché inopportune, punto di vista legittimo per certi versi ma che non condivido appieno.
Certo, sicuramente la musica può essere un potentissimo strumento di denuncia e molti artisti ci hanno costruito una carriera in questo modo, ma ci siamo dimenticati che la musica nasce senza testo, quindi chi siamo noi per stabilire quale sia la giusta, vera e corretta musica?
Lo stile musicale è una scelta consapevole dell’artista come di chi lo ascolta e lo idolatra. Quello che mi preme sottolineare è che certi commenti di fronte ad un’orchestra sinfonica non saremo mai in grado di formularli, sarà mica forse perché ci soffermiamo unicamente sulle parole e non sulla musica?
Conclusione
Ad ogni genere musicale corrisponde un gusto personale, positivo o negativo ma non riduttivo!
Dal punto di vista fisico, psicologico e sociale ascoltare musica ci fa stare meglio ed è anche per questo che ognuno di noi dovrebbe dedicarvi più tempo.
La musica ci rende liberi, ci permette di avere un’identità musicale, la musica è voce, ascolto, immagine, profumo, colore, corpo, sapore, amore e non credo che in tutto questo si possa celare qualcosa di negativo o sbagliato.
“Dove sei finita amore
Come non ci sei più
E ti dico che mi manchi
Se vuoi ti dico cosa mi manca
Adesso che non ci sono più
Adesso che ridono di me
Adesso che non ci sei più
Io so che ti ricordi di me
Perché è bello abbracciarmi
Per sentirti un po’ a casa
Ti ricordi le notti
Che urlavamo per strada
Ma nel bosco di me
Ora siamo tornate
E per sempre sarà
Che tu sei la mia voce”. – Madame
Athena Libanore – Diplomata in Arti Performative | Email