Che rapporto hai con la rabbia?
Scopri come trasformarla in una preziosa alleata
Se la esprimi in modo aperto, ti attaccano l’etichetta di “pazza sclerata“.
Se non la esprimi mai, evitando accuratamente ogni tipo di discussione, l’etichetta è quella di chi non ha personalità.
Se la esprimi nel modo cosiddetto “passivo-aggressivo“, cioè usando lunghi silenzi, occhiatacce e battute sarcastiche come risposte, ecco che diventi una bambina capricciosa e vendicativa.
In ogni caso, a quanto pare, non c’è mai un modo “giusto” di esprimere la rabbia, soprattutto se sei donna.
Ma questo ovviamente è un mito da sfatare, perché non solo si possono trovare modi funzionali di incanalare l’energia della rabbia, ma anzi, possiamo imparare ad usarla come indicatore di ciò che ci sta a cuore davvero.
Pensaci un attimo: difficile che ti arrabbi per qualcosa a cui non tieni, giusto?
Un altro concetto di cui cercherò di darti una visione diversa nella puntata di oggi è quello della paura del conflitto.
Litigare, discutere, affrontarsi, esprimere il disaccordo, sono tutte attività che spesso sono fatte nel modo sbagliato ma che invece sono necessarie all’armonia dei rapporti.
Quello che in aziendalese viene chiamato feedback, e su cui personalmente faccio corsi di svariate ore, non è nient’altro che questo: una modalità di comunicazione chiara, personalizzata e motivante di segnalare ciò che non sta funzionando, in modo da poterlo correggere e migliorare.
Qual è il problema principale col conflitto?
Ce ne sono diversi, in realtà…
Gestire i conflitti
La rabbia a volte esplode quando davvero non ce la fai più a tacere e, come ogni vulcano in eruzione, spesso ha un effetto molto più distruttivo del dovuto.
Altre volte non sai neanche tu perché ti parte la brocca, soprattutto quando stai avendo una reazione esagerata con qualcuno che magari in quel momento passava semplicemente di lì.
Oppure ancora, e questa forse è la situazione in cui c’è meno consapevolezza in assoluto, il litigio è la modalità che usi perché è quella che ti è più familiare; non sai come fare ad esprimere ciò che non va in modo diverso perché, “semplicemente“, non lo hai mai visto.
Infine, dato che l’altra faccia della rabbia è la passione, c’è chi usa il conflitto come termometro di quanto la relazione sia “calda“: sono quelli del “l’amore non è bello se non è litigarello“, hai presente?
Quelli che ti mettono in difficoltà per (nella loro testa) farti crescere, che si prendono l’incarico, senza che nessuno glielo abbia chiesto, di dirti la scomoda verità. Peccato che è la loro, di verità, non la verità in assoluto.
Un po’ può anche starci, ma alla lunga secondo me diventa una fatica estenuante e spesso anche inutile.
Cosa hanno in comune tutte queste modalità di reazione?
Che, appunto, dimostrano che stai re-agendo in modo spesso inconsapevole, e quindi è normale che tu abbia la sensazione di non poter gestire la situazione, perché in effetti stai guidando alla cieca a fari spenti, di notte. E c’è pure nebbia.
Quindi, come si fa a gestire l’energia della rabbia e a rendere anche i momenti di conflitto un’occasione di crescita?
Come sempre, con la consapevolezza!
Diventeremo maestre zen e niente turberà la nostra pace interiore?
Non credo, e comunque non è quello l’obiettivo di oggi, perché per i miracoli mi sto ancora attrezzando ;)
Però possiamo imparare a toglierci i famosi sassolini dalle scarpe molto prima che diventino montagne, e senza neanche troppi sensi di colpa.
E questo sì che è un gran risultato!
Trasforma la rabbia: da nemica ad alleata
Ecco cosa puoi fare per “usare” la rabbia a tuo vantaggio:
Osserva quali sono le cose che ti fanno salire il sangue al cervello: hanno qualcosa in comune?
Il motivo per cui ti toccano così tanto è che vanno a toccare un nervo scoperto.
Magari ti imbufalisci per il disordine in giro e per i piatti nel lavandino perché non ti senti vista e rispettata nel tuo sforzo di tenere la casa in ordine, o nessuno ti ringrazia, facendoti sentire che danno tutto per scontato.
È importante che tu veda qual è l’emozione sottostante la rabbia, perché solo così puoi esprimerla.
E soprattutto è importante che ci sia coerenza fra quello che pensi, quello che dici e quello che fai, perché altrimenti perdi ogni tipo di credibilità.
Se minacci di far sparire tutti gli indumenti lasciati in giro, ma poi questi ricompaiono magicamente nei cassetti lavati e stirati il giorno dopo, di chi è la responsabilità del disordine? Esatto…almeno al 50% è tua!
E non te lo dico per farti sentire in colpa né per aggiungere pesi a quelli che già hai sulle spalle, ma perché il famoso detto “patti chiari, amicizia lunga” è proprio vero.
Stabilisci poche regole, ma chiare e sempre quelle. E sii tu la prima a rispettarle, almeno nel 90% dei casi (ovviamente ci possono essere eccezioni, ma devono rimanere tali!)
Siamo noi ad insegnare agli altri come vogliamo essere trattate, e cosa possono o non possono fare. Lo facciamo con l’esempio, non con le parole!
Se dici “voglio che ognuno faccia la sua parte in casa“, ma poi sei l’unica a fare tutto e, peggio ancora, lo fai perché pensi che gli altri non siano in grado o non lo faranno bene come lo faresti tu…amica, capisci che abbiamo un problema?
Certo, le cose non cambieranno dall’oggi al domani: ci vorrà un po’ di tempo perché si possa stabilire un nuovo equilibrio.
Ma se tu comunichi, con serenità e chiarezza, la tua parte di responsabilità nell’aver creato una situazione che non va più bene, ed esprimi come vuoi che cambi, cosa sei disposta a fare e cosa no…ecco che stai creando i migliori presupposti per un cambiamento senza drammi né sensi di colpa.
Questo vale in casa come in ogni altra situazione, ovviamente.
Rabbia e aspettative
Un’altra cosa che ti invito ad osservare è se la rabbia è generalmente scatenata dallo stesso tipo di persone.
Cosa hanno in comune? Perché continui a frequentarle? C’è una parte di te che vuole dimostrare loro qualcosa, o si aspetta che loro cambino, magari “grazie” a te?
Sul perché continui a frequentarle, soprattutto nel caso in cui non siano parenti stretti, ti rimando all’episodio n.6 di Miss Independent sull’autostima e i vampiri energetici.
Nel caso in cui invece tu abbia l’aspettativa o anche solo il pensiero di poter cambiare le persone…tesora, mi tocca darti una notizia che può sembrarti brutta ma che in realtà è fantastica: le persone cambiano se lo vogliono loro, non se siamo noi a dirgli che devono farlo, o a chiederglielo in modo che possiamo continuare a frequentarle.
Perché questa è una fantastica notizia? Perché ti libera dalla responsabilità di dover vivere altre vite oltre alla tua, soprattutto se hai figli sopra i 16 anni.
Puoi decidere se accettare qualcuno per come è, pregi e difetti, oppure potete prendere strade diverse.
So che in qualche caso è molto doloroso fare la seconda scelta, ma mi sento di ricordarti che è possibile anche “amare da lontano“, che significa che puoi voler bene a qualcuno e nello stesso tempo non averlo nella tua vita.
Bene, spero di averti dato qualche spunto su come utilizzare le occasioni in cui ti arrabbi come momenti di consapevolezza, che ti aiutano capire come creare un nuovo equilibrio più funzionale.
Se tu stai bene, sei serena, sai quello che vuoi e sai chiederlo con chiarezza e senza troppe aspettative, diventa tutto molto, molto più facile sia per te che per gli altri!
Ti lascio con una piccola domanda provocatoria: ti stai dando tu per prima quello di cui hai bisogno?
Se la risposta è no o non sempre…consiglio di partire da lì per trasformare la risposta in un bel sì convinto ;)
Trascrizione dell’Episodio 34: “La rabbia, una preziosa alleata” tratto dal podcast “Miss Independent” di Elena Cosentino
Elena Cosentino
Executive Consultant | Empowerment Advocate
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