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L’arte di avere fiducia in se stessi e negli altri

Cos’è e come ritrovarla


La stragrande maggioranza delle azioni che vogliamo compiere e che immaginiamo di voler intraprendere sono bloccate da una cosa: la paura del giudizio degli altri.

Cosa c’entra questo con la fiducia? Adesso lo vediamo insieme.

Voler fare qualcosa di unico per se stessi ha sempre portato con sé l’opinione ostile o non partecipe degli altri.

A volte questo “qualcosa di unico” è qualcosa di estremamente diverso, qualcosa che va oltre gli schemi di una pseudo-normalità sociale, familiare o lavorativa.

Eppure il nostro essere straordinari ci porta a vedere continuamente quel faro che gira ed illumina la nostra strada.

A volte capita di confrontarsi su tematiche diverse, siano esse paure o preoccupazioni, sogni o desideri.

Ebbene, proprio lì ci troviamo davanti i muri più alti: le parole degli altri sia su quanto noi abbiamo espresso che su ciò che abbiamo taciuto.

Quasi che si voglia a tutti i costi far una radiografia per poi dover dare un responso unico o una valanga di opinioni:

  • “È impossibile”;
  • “Questa cosa non ha alcuna importanza, è quasi ridicola”;
  • “Questa cosa è superficiale”;
  • “La realtà è un’altra”;
  • “Vivi su un altro pianeta”;
  • “Sì ma non piangere”;
  • “Non devi pensare a questo o quello;
  • “Guarda gli altri come hanno fatto/fanno”.

La maggior parte delle volte non si afferra neanche la sottigliezza del nostro pensiero o di quanto detto: il vortice del giudizio e del “dover esprimere a tutti i costi“, come una cosa va fatta ha la meglio.

È tutta una questione di fiducia.

Nel grande cerchio della fiducia ciò che viene inviato è proprio ciò che ci torna indietro: riporre fiducia in qualcuno o in qualcosa porta ad avere più fiducia in se stessi.


Perché fidarsi è importante?

In precedenza abbiamo già affrontato l’argomento della fiducia in se stessi.

In Occidente le persone parlano e mirano sempre più ad un concetto astratto di felicità: avere soldi a sufficienza (con un lavoro che ti impegna 9/10 ore e che non sempre piace) per comprare una casa, per avere una macchina, per avere altre cose da accumulare dentro la casa e così via.

Una ricerca estenuante di una felicità che ha sempre un peso e che quindi non è del tutto libera ed immune dall’esser persa.

Quasi che questa “felicità” sia legata sempre a qualcuno o a qualcosa.

Esiste una vera e propria mancanza di fiducia in se stessi.

In Giappone e in molte culture orientali, la fiducia (in se stessi e nella comunità) è un principio cardine.

Alcuni modi di vivere sono impregnati di fiducia: il modo in cui sorridere a chiunque si incontri, il modo in cui parlare a lavoro, il modo in cui dialogare in famiglia, il modo in cui far silenzio, il modo in cui porgere un biglietto da visita, uscire dall’ascensore o camminare per strada.

Nessun regolamento scritto. Solo un totale abbandono della guardia sempre alta per far spazio alla fiducia.

Addirittura si pensa che ogni evento della vita, anche quello più spiacevole, sia una grande benedizione utile a insegnare l’arte della fiducia in ciò che è stato, in ciò che è ed in ciò che sarà.

Lasciar andare ciò che non è sotto il controllo e avere tantissima fiducia.

Questa più che una filosofia di vita è uno spirito guida che conduce ad una totale libertà e consapevolezza di ciascuno.

Dare fiducia è naturale e spontaneo.

La fiducia infatti è una caratteristica che si coltiva nel tempo e che può essere sviluppata soprattutto attraverso una crescita personale (ne parliamo meglio qui).

Eppure la fiducia è una capacità che può essere insegnata ai bambini fin da piccoli e vederla sbocciare in loro.

Avere fiducia significa accettare ciò che non si può cambiare, non voler cambiare nulla e nessuno, riporla in se stessi e negli altri.

Nei bambini, in particolare, è poco inculcata.

Basti pensare alle volte in cui i bambini vengono rimproverati per i propri atteggiamenti oppure il modo in cui vengono costantemente messi in guardia:

  • “Stai attent*”;
  • “Se fai questo, ti farai male…”;
  • “Ti faccio mangiare io altrimenti tu…”;
  • “Attenzione con chi parli…”;
  • “Il mondo è cattivo”.

Tutto ciò non porta assolutamente i bambini ad avere fiducia, né in se stessi né negli altri.

Ecco che così un cambio generazionale vero e proprio non c’è e si finisce con l’incutere un timore.

La fiducia, invece, spalanca le porte della vita.

Immaginiamo se ai bambini venisse insegnato a fidarsi, di sé, del mondo e degli altri, fidarsi delle proprie capacità e delle risorse che hanno.

Ciò che una mente radicata mette in guardia e vede un limite o peggio ancora un pericolo, può essere non compreso dal bambino (che in maniera naturale ha uno spirito aperto, puro, libero e fiducioso).

L’unica cosa che fanno i bambini è fidarsi di ciò che le figure più importanti della vita dicono, paure e giudizi compresi.

I bambini costantemente giudicati sono bambini che non riusciranno a vedere le proprie capacità ed in futuro il circondarsi di persone la differenza tra fiducia e convenienza, un lavoro su se stessi e una grande consapevolezza saranno un bene prezioso.


Come ritrovare la fiducia persa negli altri e in se stesso

La prima domanda da porsi sono: che valore ha per te la fiducia?

Da questa semplice domanda si parte.

Avere fiducia significa essere sicuri che una o più persone, nel bene o nel male, ci saranno sempre per te, rappresenta quindi la capacità di credere nella lealtà di una persona a prescindere da tutto.

La fiducia, inoltre, si sposa benissimo con il giudicare meno situazioni, azioni o persone ed approccia in maniera pacifica e positiva alle opinioni diverse degli altri.

Non si cerca di manovrare gli altri a proprio piacimento!

Ci si apre agli altri con lealtà e stima.

Dulcis in fundo, la fiducia porta ad incoraggiare gli altri, ad essere una voce di rassicurazione e grinta piuttosto che demolire ogni cosa.

La fiducia si prova a prescindere da ciò che accade nella vita, dal negativo o dal positivo degli eventi o di situazioni.

Sicuramente un modo per ritrovare la fiducia è allenarsi ad aver fiducia. Come? Ecco:

  • Studiare delle situazioni in cui si ripone poca fiducia e decidere di cambiare il proprio punto di vista. Aprirsi a nuovi modi di vedere le cose, le persone e le circostanze sono il primo passo verso una maggiore fiducia in se stessi e negli altri;
  • Limitare se non azzerare il giudizio, sia verso se stessi che verso gli altri;
  • Non essere negativi e non guardare in ottica negativa le persone, le situazioni e gli eventi;
  • Sorridere di più, anche davanti a qualcosa di spiacevole
  • Capire che non si è il centro del mondo;
  • Parlare con persone diverse ed imparare ad ascoltare.

E chi non ha fiducia in negli altri?

La non fiducia negli altri è nota come Pisantrofobia, una vera difficoltà ed incapacità di fidarsi degli altri.

Chi ha questa fobia vive nel timore di esser tradito, ferito e lasciato dagli altri anche dove non esista un apparente motivo.

La stessa mancanza di fiducia negli altri porta ad un egoismo ed egocentrismo nel quale la volontà degli altri, come i desideri, i sogni e le situazioni, viene calpestata e non considerata: si finisce col vedere solo la propria visione screditando quella degli altri.

Esemplari sono le parole di Osho:

La fiducia è un mistero: questa è la prima cosa che si deve capire della fiducia. Per cui non la si può spiegare. È la forma più elevata di amore, è l’essenza stessa dell’amore. L’amore in sé è già un mistero, è qualcosa di indefinibile, ma l’amore è simile a una circonferenza e la fiducia ne è il centro, l’anima. L’amore è un tempio e la fiducia ne è il tabernacolo, là dove dimora Dio.


Ilaria Campana Autrice presso La Mente Pensante Magazine
Ilaria Campana
SEO Copywriter | Consulente Web
Bio | Articoli | Video Intervista AIPP Gennaio 2024
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