Lavoro: Soft Skill e Growth Mindset
I tuoi super poteri professionali…e non solo!
Nel mio libro ho dedicato un intero capitolo al lavoro.
In particolare, ad un certo punto ho scritto “Impara a farti furba, che brava lo sei già”
Ribadisco anche qui: con “farti furba” non intendo suggerirti di mettere in atto trucchetti e sotterfugi o di diventare opportunista, anzi: intendo spronarti a ritrovare quella capacità di ragionare in modo strategico che molte di noi sfoderano agilmente, ad esempio, quando c’è da pianificare un viaggio, ma che improvvisamente dimenticano come un ombrello sul treno quando c’è da pianificare la propria carriera.
Ed esattamente come per pianificare un viaggio ti serve sapere dove andrai, per quanto tempo e quali sono le esperienze o i luoghi che non vuoi perderti, per fare un lavoro che sia il più possibile fonte di soddisfazione e appagamento è prima di tutto necessario che tu conosca (o ri-conosca) le tante competenze che hai, o che ti serve sviluppare per sentirti serena nell’affrontare le sfide richieste dal ruolo che vuoi.
La chiave per crescere: il mindset
Partiamo proprio dalle basi, e da un concetto che mi sta molto a cuore: quello del mindset.
Nello specifico, di quello che viene chiamato “growth” o “fixed mindset“.
Il “fixed mindset“, che possiamo tradurre con “mentalità fissa“, è proprio di chi ritiene che ognuno nasca con una determinata quantità di intelligenza, con un certo tipo di talenti…insomma, che in qualche modo ci sia un limite predeterminato (da chi, non si sa) alla capacità di apprendimento e di sviluppo del potenziale.
Secondo te quante possibilità ci sono che chi ha questo tipo di approccio si cimenti in qualcosa di nuovo, esca dalla propria zona di comfort, si metta in gioco anche se non si sente perfettamente all’altezza?
Esatto, praticamente nulle.
La cosa triste è che il fixed mindset, come tante altre cose in cui crediamo, non è innato, è acquisito.
Impariamo ad autolimitarci quando qualcuno ci dice “non correre che cadi“, “questo è troppo difficile per te“, “lascia, faccio io che tu non sei capace” …
A seconda della quantità di volte in cui questo tipo di frasi viene ripetuto, da chi ci vengono dette e dalla quantità di “controspinte” o esempi incoraggianti…finiremo per crederci in modo più o meno radicato, con ovvie ripercussioni sulla fiducia in noi stesse.
Ecco la buona notizia: possiamo disimparare il fixed mindset e riorientarci verso il growth mindset, ovvero verso un modo di pensare che sostiene la nostra crescita e, soprattutto, che considera errori ed eventuali lacune come trampolini per fare bellissimi salti evolutivi.
Le competenze non sono tutte uguali
Quindi, adesso che abbiamo capito qual è la modalità di pensiero più costruttiva e utile per approcciare le sfide, professionali e non solo, passiamo alla valutazione delle competenze.
Nello scrivere il CV e, in generale, nel parlare di noi come professioniste, troppo spesso ci soffermiamo sulle competenze tecniche (titoli di studio, uso di Excel e Word, livello di inglese, ecc.), quando in realtà quelle davvero importanti sono le cosiddette soft skills, ovvero le competenze trasversali.
Questo tipo di capacità, come ad esempio la comunicazione efficace, la gestione dei conflitti, l’ascolto attivo, purtroppo non viene insegnato a scuola, ma è fondamentale in qualsiasi ambito lavorativo, e diventa tanto più importante quanto più si alza il tuo livello di responsabilità e il numero di persone da coordinare.
Anche in questo caso, la buona notizia è che spesso noi donne siamo già bravissime in molti di questi ambiti: tendenzialmente (so di generalizzare, ma è inevitabile) siamo più portate all’ascolto, riusciamo a cogliere più facilmente i segnali non verbali, ci impegniamo a farci capire (qualcuno direbbe “anche fin troppo” ;)) e cerchiamo di prevenire i conflitti invece di andare allo scontro diretto.
Ci sono sicuramente un sacco di queste competenze che hai sviluppato negli anni, magari in modo del tutto inconsapevole: è il momento di riconoscertele, anche mettendole nero su bianco.
Per aiutarti, puoi anche far caso alle cose per cui ricevi più spesso complimenti sul lavoro, e che non hanno niente a che fare con le capacità tecniche.
Guarda il tuo CV (e te stessa!) con occhi nuovi
Magari, ad esempio, sei quella che in riunione fa domande scomode: invece di considerarti la rompiballe di turno, ribalta la frittata e riconosciti la tua capacità di pensiero critico, che spesso è fondamentale per prevenire clamorosi errori o per allargare lo sguardo su aspetti poco considerati ma importanti.
O magari sei quella che fa sentire accolti e valorizzati i nuovi membri del team, o ascolta le opinioni di tutti a prescindere da quanto allineate al proprio pensiero: anche questa è una competenza preziosissima e, spesso, davvero rara.
Fanne il tuo gioiello della corona e sfruttala al massimo, ovviamente senza ricadere nei panni della crocerossina…guarda che ti vedo eh?
Ricapitolando, riprendi in mano il tuo cv o il tuo profilo Linkedin e guardalo con occhi nuovi: quelli di chi sa di avere moltissime delle competenze che contano davvero, e soprattutto ha capito di avere potenzialità virtualmente infinite.
Qualcosa mi dice che farai più di una modifica…
Ah, ultima cosa (e ultima frase in inglese, almeno per oggi, promesso): ricordati che “it’s not bragging if it’s true”, ovvero: non stai facendo la diva di Hollywood se racconti dei risultati effettivamente raggiunti e di competenze che ti hanno portata dove sei oggi, ok?
Parlare dei tuoi successi non ti rende meno umile: ti rende solo magnificamente assertiva…e un fantastico esempio per le altre donne, tra l’altro.
Trascrizione dell’Episodio 50: “Soft Skills e Growth Mindset: ovvero i tuoi super poteri professionali (e non solo!)” tratto dal podcast “Miss Independent” di Elena Cosentino
Elena Cosentino
Executive Consultant | Empowerment Advocate
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