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Frequenze, onde sonore e controllo sociale

Le potenzialità della musica

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Nei miei precedenti articoli sulla musica, abbiamo visto come l’ascolto passivo di certa musica in luoghi rumorosi porti il cervello a desincronizzare i due emisferi, limitando le capacità di apprendimento, di logica, di visualizzazione e di intuizione, così come all’opposto l’ascolto e lo studio della musica fin dall’infanzia, oltre a equilibrare l’attività dei due emisferi, stimoli l’intelligenza e la velocità di elaborazione del cervello (Papadopoulos 2023a, 2023b). Da ciò risulta evidente come le frequenze, il suono, la musica in generale possano fungere da sistemi di controllo o di liberazione a seconda del loro uso, e soprattutto in base alle conoscenze che vengono divulgate o fatte passare in sordina. In quest’ultimo articolo sulla musica si cercherà di evidenziare alcuni aspetti evolutivi e riequilibranti della musica.

Prima di procedere però vorrei dedicare un paragrafo ad una diatriba ancora irrisolta sull’accordatura musicale facendo riferimento principalmente alle ricerche di Riccardo Tristano Tuis (Tristano-Tuis 2020).


L’accordatura a 440 Hz. La storia

L’accordatura degli strumenti ora è universalmente equiparata a 440 Hertz* ma anticamente non sussisteva una accordatura condivisa. per esempio durante il periodo rinascimentale ed oltre l’accordatura oscillava in un range fra i 423 Hz ed i 567 Hz, mentre invece nella cultura Germanica, nel periodo tra il 1780 e il 1827, gli strumenti potevano essere accordati solamente con un La a 430 Hz. (Tristano-Tuis 2020).

Il ricercatore italiano sostiene poi che la scuola romantica guidata dal pianista Franz Liszt e dal compositore Richard Wagner (entrambi facenti parte di logge massoniche), spinsero per una intonazione più alta tanto che Wagner dispose che molti strumenti fossero intonati con un La a 440 Hz o ad una frequenza ancora maggiore (Ibidem). Invece in Francia nel 1859, anche sotto il consiglio di Gioacchino Rossini, venne promulgata una legge per l’intonazione a 435 Hz, la più bassa del periodo. In seguito anche il governo italiano nel 1884 stabilì per decreto l’intonazione a 432 cicli per secondo sostenuta dal Congresso dei musicisti di Milano del 1881 a cui partecipò anche Giuseppe Verdi (Ibidem).

Sembra che l’intonazione del La a 440 Hertz fece la sua comparsa con le bande militari russe e austriache e che nel 1917 anche l’American Federation of Musicians abbia accettato questa frequenza come intonazione standard (Ibidem). Per quanto riguarda l’Italia l’accordatura ufficiale a 440 Hz venne decretata il 5 maggio 1989 con la Legge 27.


La standardizzazione a 440 Hz e la tuning conspiracy

La prima proposta di uniformazione del La a 440 Hz avvenne sotto la spinta della Commissione Acustica della Radio di Berlino che chiese alla British Standard Association di organizzare un congresso a Londra per l’utilizzo internazionale dell’intonazione a 440 Hz usata dalla radio tedesca. Questo congresso, che si tenne poco prima della guerra (maggio-giugno 1939) si tenne senza aver invitato al tavolo decisionale altre nazioni che avevano prodotto musica eccellente come la Francia e l’Italia. Fu il ministro della propaganda nazista Joseph Paul Goebbels, a spingere per l’accordatura del La a 440 Hz che la presentò come l’intonazione ufficiale germanica. (Ibidem). Non è chiarò però se fosse stato proprio Hitler, in quanto estimatore del grande compositore Richard Wagner, ad aver ordinato a Goebbels di scegliere quella frequenza per l’intonazione solo perché usata da Wagner (Ibidem).

Una scuola di pensiero diffusa (denominata dispregiativamente come tuning conspiracy) propende per l’accordatura del La a 432 Hz per ragioni “esoteriche” perché sostiene che è l’accordatura consona con le energie cosmiche e per la vita umana. Il pensiero dominante liquida questa propensione come una sorta di fantasia new age perché basata su prove fumose. Vi sono però dalcuni studi, come quelli di Bosman, che indicano come la musica a 432 Hz riesca a contrastare gli effetti dannosi dei campi elettromagnetici. Anche le ricerche di Puharich, secondo cui l’infrasuono di 8 Hz (432 è infatti un multiplo di 8) è in grado di sincronizzazione i due emisferi (Tristano-Tuis), ma necessitano ancora degli approfondimenti sulla questione.


Frequenze

Il nostro corpo è composto da un numero enorme di cellule e, se consideriamo i loro dendriti* ed assoni* come dei nanorisonatori, corpo si sviluppa costantemente all’interno del nostro una moltitudine di infrasuoni*. Inoltre, essendo filamenti di forma più o meno tubolare, danno vita ad onde stazionarie*. Infatti come sostiene Tristano-Tuis,

I dendriti delle cellule sono paragonabili a piccole antenne: sono risonatori che oscillano per l’azione di un’onda della sua stessa frequenza (risonanza). Ogni dendrite dei neuroni è settato per risuonare a una specifica frequenza e a nessun’altra (Tristano-Tuis 2020, pag. 44).

Anche il ricercatore Tsong equipara i recettori cellulari a delle “antenne” riceventi che vibrano come un diapason quando entrano in contatto con uno stimolo esterno:

Se una vibrazione energetica, nell’ambiente, vibra alla stessa intensità dell’antenna di un recettore, andrà ad alterare la carica elettrica della proteina, facendo cambiare forma al recettore (Tsong in Tristano-Tuis 2020, pag. 40).

Su questa scia di ricerca si inserisce un gruppo interdisciplinare guidato dal dottor Mario Ventura presso l’Università di Bologna, che sta studiano il “suono delle cellule”: ogni cellula ha una propria carica elettromagnetica e traslando questa carica in Hertz, si è in grado di definire la “musica” che emette una cellula. Questo progetto di ricerca sta cercando di capire quali siano le frequenze di una cellula sana e quelle di una cellula malata in maniera tale da curare le “cellule stonate” unicamente tramite la musica.

Da quanto scritto fin qui risulta chiaro perché in tutti questi articoli ho cercato di evidenziare l’importanza di ascoltare la “musica giusta”, perché l’onda sonora va ad influenzare proprio la base del nostro essere. Per questo motivo, come anche sostiene Tristano-Tuis,

quello di cui noi dobbiamo preoccuparci non riguarda la risonanza armonica, bensì la dissonanza ad “alto volume” presente nel nostro ambiente, dal momento che impatta sui reticoli atomici dei nostri corpi (Ibidem, pag. 45).

Di fatto anche se non si può stabilire ancora quale sia la frequenza “giusta” (ammesso che ne esista una universalmente valida) è scientificamente provato che frequenze troppo alte o troppo basse (ultrasuoni ed infrasuoni) sono particolarmente nocive per l’apparato uditivo e/o per il corpo in generale. Infatti è proprio su queste caratteristiche del suono che si fondano alcune “armi non convenzionali” particolarmente letali basate proprio sugli infrasuoni (Tristano-Tuis 2020).


I mantra

La famosa frase biblica “In principio era il verbo” indica che il suono è l’Origine. Allo stesso modo secondo la Kabbalah i 72 nomi di Dio sono vere e proprie “frequenze sacre”, infatti in ebraico il termine “lettera” significa “pulsazione” o “vibrazione” (Berg 2004). I mantra, ovvero la ripetizione continua di determinate fonemi, si basano sugli stessi principi, ma cosa vanno a stimolare? Hanno dei reali effetti? O è solo una suggestione? Quando si inizia a recitare un mantra se si ha la giusta predisposizione ed il giusto intento é possibile che si manifestino degli effetti oggettivi perché anche la voce genera delle onde sonore ed ogni onda sonora genera delle forme e ciò si manifesta nella materia come ha dimostrato anche la cimatica*.

Secondo il Maestro Daniel Levy, da un punto di vista vibrazionale, ciò che è fondamentale nella recitazione di un mantra riguarda la combinazione dei suoi fonemi e più che preoccuparsi di quale note cantare bisogna fare attenzione al mantenimento degli stessi rapporti fra le diverse frequenze (Levy 2023).

Per ottenere degli effetti reali sul corpo, o su altri aspetti, anticamente nei Veda* erano indicate le frequenze esatte da usare durante la recitazione di un inno o di un mantra ma questa informazione è andata persa (Ibidem). Ciò ciò che è rimasto è appunto la conoscenza dei rapporti fra le note che, per esempio, nel caso del Mahesvara Sutra ed altri, corrisponde ad un intervallo di terza minore*. (Ibidem).


Parola, suono e corpo

Secondo la tradizione Yoga all’interno del palato vi sono diversi punti che, se stimolati durante l’eloquio attivano un corrispettivo fisiologico. Basti pensare alla medicina tradizionale cinese secondo cui nel palato passano i meridiani collegati al cuore, allo stomaco, ai reni, all’intestino crasso e tenue.

Per esempio spingendo con la punta della lingua sulla sommità del palato si stimola la ghiandola pineale.

Secondo la tradizione induista, gli Aksharas sono dei suoni primordiali immutabili, ovvero tutti i possibili suoni che un essere umano può produrre che, tramite la voce, si riflettono su tutto il nostro organismo. Per questo motivo ad ogni chakra* è associato ad una lettera sanscrita principale più una lettera secondaria.


Conclusioni

Quest’ultimo articolo sulla musica ha cercato di mettere in luce diverse potenzialità legate al suono ed ha cercato di evidenziare come lo onde sonore possano giungere fino alle parti più sottili del nostro corpo e trasformarlo anche positivamente come è stato evidenziato nell’ultimo paragrafo.

In questa ottica la recitazione di un mantra per esempio, si configura come la possibilità di generare autonomamente vibrazioni e frequenze salutari senza dover far appello ad apparecchiature esterne.

C’é sempre un “ma” però, perché tutta questa “tecnologia” si attiva efficacemente solo tramite la giusta predisposizione verso l’emissione, l’intenzione e l’ascolto profondo. Senza questi aspetti non succede quasi nulla. Quindi, non ci resta che …ricominciare da tre.


Glossario

Armonici. Ogni suono è costituito da suoni sovrapposti. Per esempio suonando un do le note armoniche che vengono emesse contemporaneamente sono Do, Do dell’’ottava superiore, Sol, poi di nuovo Do dell’ottava ancora superiore, Mi e così via, teoricamente fino all’infinito.
Assoni. Sono il prolungamento principale della cellula nervosa che trasmette gli impulsi verso la periferia.
Dendriti. Fibre nervose minori che si ramificano a partire dal neurone per la trasmissione del degnale nervoso.
Chakra. Centri energetici del corpo umano secondo la tradizione Indo-Orientale.
Cimatica. Scienza che si occupa dell’effetto delle vibrazioni sulla materia.
Frequenza. Tecnicamente, corrisponde al numero di forme d’onda generate in un secondo. Ad esempio, se si preme sul La centrale di un pianoforte (quarta ottava), le sue corde corrispondenti vibreranno 440 volte in un secondo. Se si preme sul La successivo, cioè l’ottava successiva, le corde vibreranno ad una velocità doppia, cioè 880 volte in un secondo. Più è alta la frequenza più il suono che si genera è acuto e viceversa.
Hertz (Hz). Il valore degli Hertz definisce quante volte al secondo oscilla un onda sonora. Per esempio 50 Hz vuol dire che in un secondo vengono effettuati 50 cicli. In musica questo si traduce in altezze, cioè più cicli vengono effettuati in un secondo, più la velocità di questi cicli deve aumentare e di conseguenza più è alta la nota.
Infrasuoni. Suoni che si posizionano sotto la banda dei 20 Hz, ovvero inudibili per l’essere umano.
Onde stazionarie. Determinati corpi vibranti producono questo tipo di onde, per esempio, un tubo al suo interno oscilla in modo invariato nel tempo e la frequenza di tali vibrazioni è in relazione alla sua grandezza.
Terza minore. Distanza fra due note corrispondente ad un tono e mezzo; per esempio Do – Mi bemolle.
Veda. Antichissima raccolta di testi sacri compilata in sanscrito che costituisce il fondamento dell’Induismo.


Bibliografia

Berg Y., (2004), La Kabbalah e i 72 Nomi di Dio, Tea, Milano 2006.
Levy D., Eufonia. Il libro della vita, Accademia internazionale di eufonia, Locarno 2021.
Levy D., comunicazione personale (2023).
Papadopoulos I., 2023 a – https://lamentepensante.com/la-doppia-faccia-della-musica/
Papadopoulos I., 2023 b – https://lamentepensante.com/le-potenzialita-della-musica-e-la-via-dellascolto/
Tristano Tuis R., 432 Hz. La rivoluzione musicale, Uno, Nuova Edizione, Città di Castello 2020
Tristano-Tuis R http://www.riccardotristanotuis.com/432site/doc/lintonazionea432hertz.pdf


Dott. Ivo Papadopoulos Autore presso La Mente Pensante Magazine
Dott. Ivo Papadopoulos
Psicologo Clinico | Sociologo
Bio | Articoli | Intervista Scrittori Pensanti | AIIP Novembre 2023
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