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Longanimità…et alia

L’essere umano tra sopportazione, tolleranza e pazienza


A Tolstoj occorsero quattro anni per scrivere uno dei suoi capolavori, Guerra e Pace“;  a me quanto occorrerà per scrivere uno dei miei tanti articoli,  magari ben riuscito, interessante ma certamente neppure l’ombra del capolavoro?

A ben vedere mi sembra un pensiero quasi inutile,  ma la domanda – ne sono certa – non evidenzia l’impazienza del tempo o il confronto di una formichina (come sono io) con un Leone (Tolstoj, giustappunto, con la traduzione di Lev).

Ad onor del vero, ho iniziato a scrivere questo articolo nel lontano 2016, non so più per quale motivo e non so più neppure perché non l’abbia finito e, invece, io abbia ripreso proprio ora l’idea di farlo.

Tristissimi fattori contingenti, questo sì, ma già ai tempi nei miei appunti  parlavo di longanimità prendendo la via larga tramite “Guerra e Pace”, senza sapere che, oggi, di Russi, di guerra e di Pace si sarebbe parlato eccome.

Ma ritorno all’affermazione di prima.

Pensiero inutile perché la mia intenzione è quella di prendere soltanto spunto dalla mentalità di un solo personaggio del romanzo russo (per la cronaca: Gen. Kutuzov, comandante delle truppe russe) per evidenziarne, da un lato, la lungimiranza di lasciar fare alla natura (in pratica, nel romanzo, lasciare che la neve e il gelo facessero la loro parte per rimandare indietro le truppe francesi di Napoleone, ben superiori sul piano bellico ma non su quello della resistenza fisica) e, dall’altro soprattutto – ed è questo il mio aggancio –  di affidarsi alla saggezza dell’Uomo che contrappone alla guerra la Pace che è governata, quest’ultima, dalle Leggi Morali.

Non a caso, (e, ripeto, io proprio questo ho preso in prestito per la mia trattazione) Tolstoj considera il suddetto generale come colui che può essere identificato quale portatore e interprete di “Mos Maiorum” (quella dei Romani) ossia portatore di Valori e di Morale.

Non ero certamente obbligata a passare attraverso Tolstoj, ma … così, sono questi i ricordi che mi sono venuti in mente…

Ebbene, Mos Maiorum / Longanimità: di questo scriverò (e altro).


Mos Maiorum e Longanimis

Mos Maiorum, appunto, come tradizione base di un’etica portatrice in sé di “pietas” (e non solo) che diventerà “humanitas“.

Pietas” come rispetto e legame affettivo corrispondente; dunque: portatrice di bontà verso gli altri basata, appunto, sul rispetto e sull’affetto; di “Amicitia” come valore di alleanza con l’altro, di “Benignitas” come bontà e benevolenza e  di “Clementia” come sofferenza  e comprensione per le pene dell’altro e sia come disciplina all’esercizio della non vendetta.

Ed ora mi lancio nel volo azzardato, ossia: concordanza tra Mos Maiorum e Longanimis!

Longanimità: (dal latino longanimis) è la caratteristica dell’animo umano verso la capacità tollerante e paziente, quindi: torti, sgarbi, offese sono sopportati attraverso un buon controllo delle risposte emotive verso l’indulgenza; è mansuetudine ed è  benignità.

Ma l’aspetto di maggior unione è, a mio parere, la proclività, ossia l’atteggiamento mentale contro la vendetta e la punizione.

Chi conosce la longanimità e ad essa riferisce il proprio modo di vivere è capace di provare compassione ed è nelle condizioni di cui sopra.

Io non so se si sia mai fatto questo azzardato connubio, ma penso proprio che il volo possa trovare atterraggio.

Ma vuoi vedere che tanti ma tanti comuni mortali vivono in base alla Mos Maiorum e alla Longanimità senza saperlo…

Forse non si sanno i termini, però sicuramente cosa si ha nel cuore e nella mente, ognuno lo sa.

Però, se l’Altro è considerato Amico o Nemico, ebbene, proprio questo fa la differenza, anche se non è così semplice stabilire cosa venga prima, se l’Amicizia e poi l’Inimicizia oppure viceversa.

Nel senso che l’Uomo deve fare i conti con le proprie strutture mentali e stabilire (se può farlo) in che modo porsi nel Mondo.

Apparentemente facile pensare l’Altro come parte staccata dal proprio Io ma ad essa unita nella relazione duale.

Essere buoni

Essere “buoni” (eccetera) nel senso di quanto descritto non è così facile: esiste una lunga serie di psicopatologie che non “permette” di potersi avvicinare all’altro (in questo caso con la a minuscola) con quei sentimenti lì.

Troppo fuori tema sarebbe indicare la lunga serie, basti pensare ai normali litigi/scontri tra coppie o tra genitori-figli per pensare o immaginare fin dove sia possibile arrivare.

L’Uomo è capace di andare oltretutto, è capace di superare l’hybris (limite di tracotanza) che dovrebbe fermarlo, ma tutta la gamma delle emozioni umane (bestiali) fa da spartiacque tra potenza/impotenza.

Lo spartiacque esiste sempre e comunque: SI/NO sono i regolatori della vita.

L’Uomo può essere benevolo o malevolo  sia che voglia esserlo, sia che non lo voglia.

In questo senso, entra in scena la volizione.

La volizione è la facoltà del volere; essa implica una spinta volitiva ossia un processo cognitivo e per questo si differenzia dalla volontà che invece è l’atto del volere (e non la facoltà).

Perché vi sia un processo cognitivo, occorre che la capacità di organizzare pensieri armonici, coerenti e funzionali sia integra.

Se non lo è, la modalità relazionale cognitiva che genera risposta emotiva va in tilt e, a quel punto, purtroppo, non esiste nessuna possibilità di rientrare in comportamenti classificabili nei bei concetti e nelle belle indicazioni virtuose di cui sopra.

Questo per dire che è sempre possibile codificare, significare, decifrare, ciò che “potrebbe” essere in base a paradigmi filosofici, psicologici, giuridici e via dicendo ma alla fine tutto  passa per l’asse dello sconfinamento della normalità.

Allora, va benissimo chiedersi che cosa sia o come si chiami quella cosa che esprime pensieri e conseguenti azioni, altrimenti esisterebbe solo la medicina, la quale  farebbe strike con i birilli del Sapere altro, però è importante ricordare che ciò che è, allo stesso modo, è ciò che non è.


Dott.ssa Grazia Aloi autrice presso La Mente Pensante Magazine
Dott.ssa Grazia Aloi
Psicoanalista | Psicoterapeuta | Sessuologa
Bio | Articoli | Video Intervista
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