Mangia, Prega, ASIA
Continua il viaggio verso il nomadismo digitale [Parte 4]
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In seguito a una breve interruzione data dall’impellente desiderio di condividere con voi il prima possibile il mio ritiro del silenzio all’insegna della follia nel precedente articolo, con l’articolo di oggi intendo proseguire e portare a termine la serie Verso il nomadismo digitale.
Per riprendere il filo del discorso potete riconsultare l’articolo precedente qui. Ricapitolando brevemente avevo raccontato della mia decisione di tornare in Italia in seguito al mese a Capo Verde e di come tutto iniziò ad andare nel verso giusto; e proprio perché tutto andava a gonfie vele, dentro di me non ardeva più quel desiderio di fuggire. In fondo sapevo che in Italia non mi sarei trattenuto a oltranza. Ed era proprio per questo motivo che riuscivo a godermi appieno il momento presente.
Lavorativamente parlando, avevo iniziato a collaborare con diverse agenzie per cui prestavo il mio servizio di interpretariato. Quasi all’improvviso mi ritrovai a offrire i miei servizi non più solamente sul suolo italiano, bensì anche per conferenze in tutta Europa. Più lavoravo e più arrivava lavoro. Ero passato dall’offrire servizi di interpretariato ad aggiungere anche traduzioni, proofreading e altri servizi linguistici, tra cui speakeraggi (fino a quel momento non ero consapevole del fatto che la mia voce venisse apprezzata a tal punto). Insomma, stavo davvero entrando in un circolo virtuoso.
La scintilla – È giunto il momento
Era una sera d’estate e mi trovavo a una grigliata a casa di amici quando una di loro mi chiese se avessi qualche viaggio in programma, e, sorpresa questa persona dalla mia risposta negativa, mi resi conto che effettivamente ero così “riempito” da questa ondata di novità lavorativa che stranamente non avevo pianificato nessun viaggio. Tuttavia, bastò quella domanda per accendere in me una scintilla. Mi dissi però che questo viaggio non poteva essere una vacanza, ma che era giunto il momento di imbarcarmi su quel volo di sola andata tanto desiderato. Aprii dunque il mio amato skyscanner.com, inserii come destinazione “ovunque” e selezionai il mese di ottobre così da continuare l’estate una volta che in Europa fosse terminata.
Subito dopo i voli più economici per le capitali europee vidi un volo a 200€ per Phuket, Thailandia. Anche questa volta, come per Capo Verde, non ci potevo credere. Mi fiondai così su airbnb.com per farmi un’idea dei prezzi degli alloggi e trovai una villa a 270€ al mese. Incredibile! Ma, nonostante la tentazione di inserire i dati del bancomat per effettuare la prenotazione fosse forte, misi da parte l’impulsività e ponderai questa decisione per tutta la notte. Quelle ore furono un susseguirsi di eccitamento, timori, gratitudine, incertezze…
La paura prevalente era legata alla possibilità di perdere tutto ciò che avevo creato. Mi ero trovato dei clienti e li avevo fidelizzati, il mio network si stava espandendo a vista d’occhio anche oltre i confini italiani e in pochi mesi ero arrivato a offrire i miei servizi linguistici in tutta Europa. Potevo mai perdere questo patrimonio? E una volta che fossi stato dall’altra parte del mondo, sarei partito da zero? E la partita IVA, come funziona a livello di tassazione se non sono sul suolo italiano? Tutte queste domande erano legittime e generate dalla mente, ma presto il cuore trovò una risposta per tutto spalancandomi le porte sulla mia da lì a breve vita da nomade digitale. Non esitai ulteriormente e l’indomani prenotai il mio primo mese ai tropici.
Via ai preparativi
Ora era definitivo. Per il 5 ottobre 2022 era programmato il mio volo di sola andata; quindi, avevo due mesi per prepararmi sia mentalmente che professionalmente per far sì che questo drastico cambiamento avvenisse il più fluidamente possibile. Annunciai la mia decisione alle agenzie con cui collaboravo spiegando che non sarebbe stato un addio, bensì un cambio di modus operandi. Quale miglior periodo storico per effettuare una transizione di questo tipo senza perdere i clienti fidati?! La tecnologia può consentire tutto ciò e le conferenze da remoto possono permettermi di interpretare per l’Europa dall’Asia.
I miei clienti accettarono benevolmente la richiesta, così continuai a interpretare sia in presenza che da remoto e non appena giunsi in Asia dovetti rinunciare agli incarichi in presenza ma continuai con le RSI (Remote Simultaneous Interpreting). Iniziai a collaborare con ulteriori agenzie per colmare il vuoto dato dall’assenza degli incarichi in presenza e intensificai la collaborazione con agenzie di traduzione scritta perché, come dissi nel precedente articolo Si parte: destinazione Capo Verde!…e si ritorna…” una stanza silenziosissima e una connessione stabile con un router fisico per collegarsi con cavo Ethernet sono solo alcuni dei prerequisiti per offrire una prestazione di interpretariato, e se voglio spostarmi continuamente da un paese all’altro, queste condizioni non possono essere sempre garantite. Al contrario, la soluzione di lavorare come traduttore si adatterebbe perfettamente a questo stile di vita. I software per la traduzione assistita (CAT tools) funzionano addirittura offline. Quindi si necessita di una connessione solo nel momento in cui si devono scaricare i documenti e quando si devono caricare le traduzioni. Un’ottima alternativa…”.
Dato che il primo mese a Phuket andò tutto alla perfezione, decisi di iniziare la vera vita da nomade digitale: zaino in spalla, cambiare spesso luoghi per visitare il più possibile, insomma, una vita in viaggio.
Esperienze di vita globale
Mentre scrivo questo articolo mi trovo in un hotel in Laos ed è il 25 marzo 2023, sono dunque in viaggio da sei mesi. In questo periodo ho visitato quasi tutti i paesi del Sud-est Asiatico, partendo da Singapore e dalla Thailandia iniziai un viaggio in senso orario andando in Cambogia, poi feci una breve tappa fuori dall’Asia sudorientale per visitare Taiwan, tornai successivamente in Vietnam, dal quale ripartii per il Borneo visitando prima il Brunei (non chiedetemi il perché) e poi la parte di Malesia, da lì raggiunsi la Malesia continentale, salii nuovamente in Thailandia e ora, come anticipato, mi trovo in Laos.
Durante questi viaggi ho avuto la possibilità di conoscere tantissime persone dalle vite più disparate: chi nomade come me, o chi invece voleva provare a esserlo per vedere come sarebbe andata (tutti hanno poi optato per questo stile di vita), persone semplicemente in vacanza e persone del posto.
Un’infinità di anime pronte a dare e ricevere. In questo periodo ho iniziato e posto fine a una relazione sentimentale in Thailandia, visto il sole tramontare sulla città dei templi in Cambogia, ordinato cibo in cinese a Taipei, pregato nelle moschee del Sultanato del Brunei Darussalam (La dimora della pace), nuotato con le tartarughe nel Borneo, sono stato il primo straniero con cui un ragazzino tamil avesse mai tenuto una conversazione in Malesia, visto i campi di riso del Laos dalla mongolfiera e molto moltissimo altro. Insomma, ho vissuto e sto vivendo appieno il dono della vita.
A breve mi avvicinerò lentamente all’Europa per continuare a vivere questa eterna estate, ma non per questo la mia vita da nomade digitale verrà meno. Anzi, questi sei mesi hanno segnato solo l’inizio di quello che credo sarà un grande capitolo della mia vita. Avvicinarmi a casa è solo un’opportunità per dimostrare sia a me che a voi che il nomadismo digitale è uno stato d’essere, e proprio per questo non c’è bisogno dei tropici o dell’America Latina per assaporare tutti i vantaggi che questo stile di vita riserva.
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Andrea Ferri
Interprete | Traduttore | Nomade Digitale
Bio | Articoli | Video Intervista AIPP Febbraio 2024
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